Da: avv. Eugenio Gargiulo (eucariota@tiscali.it)
Commette "favoreggiamento" e non "concorso nel reato" la madre del "pusher" che getta la droga nel wc all'arrivo degli agenti!
Il convivente dello spacciatore risponde del reato connesso alla detenzione se dà un contributo alla gestione o al traffico delle sostanze: insufficiente l'accertamento limitato all'irruzione della polizia
Pertanto, il convivente del pusher che all'arrivo degli agenti butta la droga nel bagno risponde del reato di favoreggiamento e non necessariamente di concorso nella detenzione visto che non c'è prova che abbia contribuito alla custodia della sostanza e alla gestione del traffico illecito.
Lo ha sancito
Per la quarta sezione penale sbaglia
Secondo Piazza Cavour
E ancora, il convivente del soggetto autore di attività di "spaccio" di sostanze stupefacenti ne risponde a titolo di concorso ove abbia quanto meno agevolato la detenzione della sostanza, consentendone l'occultamento, mentre non ne risponde se si sia limitato a conoscere di tale attività.
Pertanto, per ritenere il concorso è necessario accertare che il convivente con il detentore della droga abbia positivamente contribuito alla custodia della sostanza e alla gestione del traffico illecito di spaccio posto in essere dal correo. Nel caso esaminato, tale accertamento è mancato, visto che si è potuto solo fondare nell'immediatezza degli eventi (intervento degli agenti) e dall'intento di evitare l'arresto del figlio. Per questo, alla Corte romana il nuovo giudizio.
Foggia, 25 marzo 2014 Avv. Eugenio Gargiulo
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