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sabato 3 dicembre 2016

50° anniversario della scomparsa di Rosa Tomei


Il ricordo della poetessa originaria di Cori (LT) e donna di Trilussa, nella ricostruzione scientifica della prof.ssa Secondina Marafini. Per l'occasione l'autrice presenterà il suo libro sulla Tomei a Roma con il patrocinio del Comune di Cori.

Lunedì 5 Dicembre ricorre il Cinquantesimo anniversario della scomparsa di Rosaria Tomei, Rosa come la chiamava Trilussa. Nata a Cori (LT), dove oggi riposa, il 15 Giugno 1916, partì 15enne per la capitale in cerca di fortuna come attrice, per ritrovarsi a lavorare nella Casa Studio di Carlo Alberto Salustri, che incontrò nell'osteria della zia paterna. Iniziò una ventennale "coabitazione" nel segno di una reciproca stima professionale e di un amore ricambiato da Trilussa. Il Maestro la istruì fino a diventare la sua più stretta collaboratrice ed erede intellettuale, autrice di testi che portano la firma poetica della Tomei.

Dopo la morte di Trilussa finì per essere definita la sua vecchia governante semianalfabeta, pur avendo, all'epoca, soltanto 35 anni. Il suo ruolo è stato disconosciuto per falsi timori e la sua carriera, predisposta da Trilussa stesso, è stata ostacolata. Sfrattata nel 1955, Rosa fu ospitata dai facoltosi Ferri e D'Angiolillo. Nel 1964 il primo ictus e il ricovero nel convalescenziario di Anzio. Nel 1966 il secondo. Morì il 5 Dicembre a soli 50 anni. Intelligente e perspicace, Rosa ha subito nel tempo le conseguenze del grande amore e del periodo felice vissuto con Trilussa.

La rivalutazione e valorizzazione della figura di Rosa Tomei e del suo spessore letterario, è in gran parte opera della professoressa Secondina Marafini che ha condotto una meticolosa ricerca, promossa dall'Amministrazione comunale di Cori – Assessorato alla Cultura – e data alle stampe nel 2014 da Aracne Editore con il titolo di 'Rosa Tomei. La storia vera e le poesie della donna di Trilussa'. L'autrice ha riscritto la storia della sua conterranea, restituendo un volto e un'anima ad un'artista vissuta per 20 anni all'ombra di Trilussa.

Secondina Marafini, testi autografi ed inediti di Rosa alla mano, ha dimostrato che l'amore di Rosa per Trilussa era ricambiato, e che Rosa era una poetessa di indubbie capacità ed anche molto stimata, restituendola agli onori del panorama della letteratura italiana e della poesia dialettale romanesca. L'avvincente racconto della vita e l'appassionato commento interpretativo delle opere rinvenute hanno fatto riemergere dal passato la donna e la poetessa, che ha continuato a parlare in versi fino a pochi mesi prima di morire, quando riusciva soltanto a dettare a chi si prestava a scrivere per lei.

In occasione della ricorrenza, giovedì 15 Dicembre, alle ore 16, Secondina Marafini presenterà il suo libro al Museo di Roma in Trastevere. L'iniziativa è organizzata dall'Associazione culturale Onlus '8 Marzo', con il patrocinio del Comune di Cori e dell'Assessorato alla Crescita Culturale del Comune di Roma. Sarà presente il Sindaco di Cori Tommaso Conti. Interverranno: Silvana Bonfili – Responsabile Museo di Roma in Trastevere; Donatella Occhiuzzi – Curatrice beni culturali Museo di Roma in Trastevere;Ada Scalchi – Presidente Associazione '8 Marzo'; Pietro Vitelli – Scrittore e saggista; Marcello Teodonio – Prof. Letteratura romanesca Università Tor Vergata; Rino Caputo – Prof. Letteratura italiana Università Tor Vergata. Michela Caruso leggerà alcune poesie della Tomei.

Marco Castaldi

Addetto Stampa & OLMR

Dallo Chadonnay al Nero Buono di Cori, storia di un viticoltore pontino


All'Istituto San Benedetto l'agricoltura di qualità sale in cattedra con Marco Carpineti

Mercoledì 30 Novembre, le classi quarte Servizi e Tecnico Agrario dell'Istituto di Istruzione Superiore San Benedetto di Latina hanno partecipato ad uno stage sulla viticoltura biologica e di qualità. L'iniziativa, coordinata dalla prof.ssa Laura Cogrossi, referente d'Istituto per l'orientamento in uscita,  si è articolata in un seminario mattutino ed uno stage in vigna nel pomeriggio.

Protagonista della giornata di studio, Marco Carpineti, viticoltore di Cori che ha fatto della qualità delle produzioni il punto di forza della propria azienda. In mattinata, il seminario "Dallo Chadonnay al Nero Buono di Cori, storia di un viticoltore pontino", in cui Carpineti, partendo dalla propria esperienza di imprenditore di successo, ha tracciato il percorso dalla produzione biologica a quella biodinamica toccando il tema della valorizzazione dei prodotti vitivinicoli locali in  tempi di economia globale.

A conclusione del seminario e nel primo pomeriggio, dopo la pausa pranzo, l'esperienza pratica della potatura della vite che ha visto ancora una volta "in cattedra" Marco Carpineti  con l'assistenza dei docenti tutor Livia Armandi, Ottavio Cirilli, Enzo Dapit, Roberto Formicola, Fabrizio Lauretti, Stefano Minutolo,  Marisa Pietrosanti, Angela Scossa e dei tecnici dell'azienda agraria dell'Istituto.

È stata un'esperienza di valore e di grande suggestione, per gli studenti dell'Agrario i quali, nell'ottica dell'orientamento lavorativo, si sono confrontati con un operatore che ha saputo vincere la sfida con la globalizzazione del mercato puntando sulla qualità delle produzioni alla ricerca dell'armonia, per "abitare la terra, vivere il territorio", come ha avuto modo di sottolineare.

Un'azienda modello ed in piena espansione che si estende su oltre 52 ettari, di cui 41 coltivati a vigneto ed 11 ad uliveto, quella di Carpineti, che da vent'anni ha adottato metodi di agricoltura biologica con l'obiettivo di produzioni di qualità in cui sono messi al bando diserbanti, concimi chimici e prodotti di sintesi. Una scelta che Carpineti ha definito "d'amore per la mia terra".

Marco Castaldi

Addetto Stampa & OLMR

venerdì 2 dicembre 2016

EVEHO GROUP: LA SCALATA VERSO IL SUCCESSO NELL’EXPORT PER IL “MADE IN ITALY” DELLE PMI

I più recenti dati sull'export elaborati da CGIA di Mestre confermano, dati alla mano, quanto stia crescendo la voglia di Made in Italy nel mondo: lo scorso anno il saldo commerciale - la differenza tra quanto è stato esportato e quanto importato - è arrivato a 122,4 miliardi di euro. Un risultato che conferma il trend in aumento registrato negli ultimi anni, con una progressione che continua senza sosta dal 2009,  quando il saldo era sceso a 88,4 miliardi. Il successo delle specializzazioni produttive italiane apprezzate nel mondo si concentra soprattutto da quattro grandi aree merceologiche: l'automazione meccanica, l'abbigliamento-moda, l'arredo-casa e l'alimentare-bevande.

 Un "Made in Italy" prodotto prevalentemente dalle PMI che grazie alla flessibilità, all'elevata specializzazione produttiva, alla cultura del  buon gusto e del saper fare hanno conquistato il mondo in settori dove la ricerca, l'innovazione e la qualità del ciclo produttivo sono requisiti indispensabili per competere sul mercato.

 Il principale partner commerciale dell'Italia è la Germania, dove lo scorso anno sono state esportate merci per 30,3 miliardi di euro; seguono la Francia (27,7 miliardi), gli Stati Uniti (24,6 miliardi), il Regno Unito (14,8 miliardi), la Spagna (11,2 miliardi) e la Svizzera (11 miliardi di euro). Rispetto al 2014 si segnalano aumenti di vendita molto significativi negli Emirati Arabi (+15,4 per cento), negli Stati Uniti (+15,2 per cento) e in Spagna (+10 per cento).

 Eveho Group ha nella propria mission aziendale il sostenere e valorizzare le aziende partner nel loro complesso, raccogliere le nuove sfide internazionali e diffondere contestualmente la peculiarità e l'eccellenza del sistema produttivo italiano oltre i confini nazionali. Eveho Group Ltd, capogruppo, è una società inglese  che opera a livello internazionale. In Italia è attiva come  Eveho Srl, con sedi a Modena, Como, Firenze, mentre le sedi internazionali si trovano a Londra (UK), Tucson (Arizona), Sofia (Bulgaria) , Dakar (Senegal). Con 12 unità operative e 2 uffici in Italia Eveho Group opera attualmente in oltre 18 paesi con una struttura che si rivolge esclusivamente ai mercati esteri.

 Francesco Mancuso, CEO di Eveho Group Ltd, dichiara: «Oggi la maggior parte delle Piccole e Medie imprese italiane, l'80% del nostro tessuto imprenditoriale,  non riesce ad esportare i propri prodotti per svariati motivi,  da quello linguistico, alla mancanza di conoscenza dei mercati, dei prezzi, della concorrenza a volte spietata e di tutte quelle informazioni che difficilmente sono alla portata dell'impresa se non attraverso ingenti investimenti. Il Gruppo Eveho è modulato proprio per sopperire a questa esigenza. Il nostro obbiettivo è quello di accompagnare le aziende italiane nostre clienti ad avviare rapporti seri e continuativi con potenziali committenti esteri.»

 Pur essendo Eveho una società  giovane, i professionisti che la compongono hanno maturato molti anni di esperienza in svariati settori merceologici, in Italia e nel mondo, conoscono perfettamente tutti gli aspetti indispensabili ad una piccola media impresa per realizzare la propria internazionalizzazione di successo. Il gruppo è proprietario di una banca dati costantemente aggiornata che conte oltre 400 mila anagrafiche di committenti esteri, profilate e pronte per essere confrontate e incrociate con le esigenze di esportazione delle aziende partner.

Chiarezza, competenza, cortesia riservatezza e imparzialità sono i punti cardine su cui si fonda la società Eveho Group per soddisfare le richieste con sempre maggiore tempestività e trasparenza nelle procedure.

 

    

 Eveho Group Srl

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Telefono: +39 031 5140063

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Fibrillazione atriale (FA): Primi dati studio Nemawashi

Congresso SIFO – Gli anticoagulanti orali rappresentano ancora un'opzione terapeutica sottoutilizzata nei pazienti affetti da FA. Primi dati studio Nemawashi

In Italia i nuovi anticoagulanti orali rappresentano ancora un'opzione terapeutica sottoutilizzata nei pazienti affetti da FA, seppure il loro maggior costo sarebbe compensato dal risparmio ottenuto grazie a meno ospedalizzazioni (€534,60 annui per pazienti eleggibili ma non trattati vs €865,3 per pazienti eleggibili e trattati con NAO). I primi dati dello studio osservazionale Nemawashi effettuato con il contributo di Daiichi Sankyo presentati durante il Congresso SIFO 2016

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Roma, 3 dicembre 2016 – Nonostante siano clinicamente efficaci, maneggevoli e abbiano un buon profilo di sicurezza, i nuovi anticoagulanti orali (NAO) per il trattamento dei pazienti affetti da fibrillazione atriale, sono ancora un'alternativa terapeutica sottoutilizzata in Italia, eppure una maggior appropriatezza prescrittiva avrebbe già potuto portare a un risparmio consistente per il nostro Sistema Sanitario Nazionale, grazie ad una conseguente diminuzione del numero di ricoveri dovuti a malattie cardio-cerebrovascolari. E' quanto emerge dai primi dati del progetto Nemawashi, uno studio osservazionale sulla fibrillazione atriale sviluppato e condotto da CliCon S.r.l., su richiesta dell'azienda farmaceutica Daiichi Sankyo e che sarà presentato domani al Congresso della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera (SIFO) in corso a Milano.

A fronte della loro comprovata efficacia nella prevenzione del rischio trombo-embolico nei pazienti con fibrillazione atriale, la terapia con gli antagonisti della vitamina K (AVK) presenta importanti limitazioni riconducibili alle loro caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche che ne rendono difficoltoso l'impiego nella pratica clinica. Nel corso dell'ultimo decennio la ricerca ha portato allo sviluppo di una nuova classe di farmaci anticoagulanti orali, tra i quali gli inibitori del Fattore Xa (rivaroxaban, apixaban ed edoxaban) e gli inibitori diretti della trombina (dabigatran). I criteri di utilizzo dei nuovi anticoagulanti orali sono stati definiti dall'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e successivamente recepiti dall' Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), la quale ha vincolato l'erogabilità dei NAO da parte del SSN alla prescrizione di centri ospedalieri autorizzati individuati dalle Regioni, e alla compilazione di un piano terapeutico redatto online solo da specialisti.

Grazie alla collaborazione di un gruppo di 5 Aziende Sanitarie Locali distribuite sul territorio nazionale, lo studio Nemawashi ha iniziato la valutazione della gestione terapeutica dei pazienti affetti da fibrillazione atriale e l'appropriatezza d'uso della terapia anticoagulante per il SSN, misurando il grado di trasferimento delle raccomandazioni terapeutiche all'uso dei NAO in un setting di normale pratica clinica "real-world data", nonché l'eleggibilità al rimborso in Italia per quei pazienti a cui sono state prescritte le nuove terapie.

Definizione ed outcome dello studio

Nel nostro Paese è stata concessa la rimborsabilità per l'uso dei NAO a partire dal 2013, dunque lo studio osservazionale inizia da un'analisi retrospettiva di coorte effettuata su pazienti di età uguale o maggiore di 18 anni con almeno una prescrizione di NAO o di AVK nel periodo dall'1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2014, valutando i dati inerenti a demografia e fattori di rischio cardioembolico ed emorragico di tutti i pazienti inclusi; sono state analizzate, inoltre, tutte le prescrizioni farmaceutiche e le ospedalizzazioni verificatesi durante il periodo di caratterizzazione.
Il percorso clinico-valutativo relativo all'identificazione dei pazienti con FANV che possono beneficiare del trattamento con NAO comporta attualmente la valutazione del tipo di fibrillazione atriale e della relativa indicazione o controindicazione all'uso dei NAO, il calcolo della clearance della creatinina (mediante formula di Crockroft-Gault), la valutazione del rischio tromboembolico ed emorragico del singolo paziente in base alle scale di rischio (CHA2-DS2-VASc e HAS-BLED risk score), la valutazione e gestione della terapia in caso di passaggio da AVK a NAO ed infine i criteri di scelta del dosaggio. E' sufficiente che il paziente sia eleggibile o per score CHA2DS2VASc≥ 1 e contemporaneamente HAS-BLED>3 oppure per INR (International Normalized Ratio, Rapporto Internazionale Normalizzato) instabile negli ultimi sei mesi con tempo trascorso in range (TTR) <70%, oppure per difficoltà oggettive nella gestione del monitoraggio della terapia anticoagulante orale classica.

NAO: un'alternativa terapeutica sottoutilizzata

Sulla base dei criteri di inclusione utilizzati, il numero di pazienti di età uguale o maggiore di 18 anni affetti da fibrillazione atriale in trattamento con anticoagulanti orali è risultato pari a 4.362. Di questi, 3.594 (82,4% dei pazienti selezionati) erano in trattamento con AVK (warfarin). L'esposizione al trattamento farmacologico con NAO è stata riscontrata in 768 pazienti (il 17,6% dei pazienti inclusi). I pazienti trattati con NAO mostravano un rischio emorragico più elevato (HAS-BLED >1 nel 39% vs. 29%) rispetto ai pazienti trattati con warfarin. Il 18,4% dei pazienti raccomandati e non trattati con NAO presentava un CHA2DS2-VASc ≥ 1 ed un HAS-BLED >3, mentre il 46.4% un TTR <70%.

Quasi la metà dei pazienti analizzati (47%) è stata identificata come non eleggibile alla prescrizione rimborsabile dei NAO, un terzo (33%) presentava uno dei due criteri considerati, il restante 20 % rispondeva a entrambi i criteri per la rimborsabilità. Incrociando poi queste percentuali con le prescrizioni effettive è emerso uno scostamento tra le raccomandazioni terapeutiche e la pratica clinica, visto che solo al 16,7% dei pazienti raccomandati era stato effettivamente prescritto un NAO, mentre il 40,2% non aveva né indicazione (come da criteri di rimborsabilità) né prescrizione.
Il sottoutilizzo delle nuove terapie anticoagulanti appare evidente dal numero di pazienti potenzialmente eleggibili al rimborso, che però non hanno ricevuto la prescrizione: il 42,2% non è stato avviato al trattamento con NAO (inappropriatezza per difetto, underuse), per contro, rispetto ai pazienti avviati al trattamento con NAO, il 5,3% non presenta la raccomandazione terapeutica all'uso di tali farmaci (inappropriatezza per eccesso, overuse) (Tabella 1).

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Tabella 1. Distribuzione dei pazienti inclusi nello studio ed indicazione alla terapia con i NAO

Una maggiore appropriatezza prescrittiva per il risparmio del SSN

L'analisi inerente al consumo di risorse sanitarie e ai costi sostenuti dal SSN in un periodo di tempo compreso tra l'1 gennaio 2010 ed il 31 dicembre 2013, dimostra che una maggiore appropriatezza prescrittiva, intesa come riduzione del gap tra raccomandazioni terapeutiche e pratica clinica, consentirebbe sin dal primo anno di terapia, una riduzione degli eventi di ictus, embolia sistemica ed infarto del miocardio con un ingente risparmio di risorse a carico del SSN, mentre, in realtà, si registra un incremento della spesa farmaceutica. Nonostante i costi più elevati della terapia NAO rispetto agli AVK, dai dati ottenuti si evince che il costo medio per anno dei pazienti raccomandati e non trattati con NAO [€1.278,3] è sovrapponibile a quello dei pazienti raccomandati e trattati con NAO [€1.267,4]. Infatti, il maggior costo della terapia con NAO [€682.2 vs. €357.6] risulta completamente compensato dal risparmio associato ai minori costi per le ospedalizzazioni per malattia cardio-cerebrovascolare [€534.6 vs €865.3] (Figura 1).

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Figura 1. Distribuzione dei pazienti in trattamento con anticoagulanti orali raccomandati e trattati/non trattati con i nuovi anticoagulanti orali (NAO) e costo medio di malattia.

"La conclusione di questa prima fase del progetto ha portato a due risultati interessanti, riguardanti rispettivamente l'appropriatezza prescrittiva e la conseguente spesa sanitaria. I dati dimostrano che nonostante ci sia un trend in netto miglioramento, permane un ritardo della pratica clinica italiana nell'utilizzo di queste nuove terapie, sia rispetto alle raccomandazioni delle linee guida internazionali in materia, sia rispetto alle note di rimborsabilità dell'AIFA – ha spiegato Luca Degli Esposti, Presidente CliCon s.r.l. e coautore dello studio – "Eppure secondo la nostra analisi, il superamento di questo gap prescrittivo porterebbe un beneficio sia in termini di morbilità del paziente che di costi assistenziali, che verrebbero minimizzati nel tempo. Perché se è vero che questi nuovi farmaci, comunque risultati efficaci e sicuri, hanno un prezzo superiore a quello dei farmaci utilizzati in precedenza, è anche dimostrato che producono meno ricoveri per malattia cardio-cerebrovascolare ed eventi trombotici o emorragici nei pazienti a i quali viene raccomandata. Quindi se allarghiamo la prospettiva di valutazione dal costo farmaco al costo complessivo della gestione del paziente, già nel primo anno di terapia, possiamo notare che il maggior costo sostenuto per la terapia verrebbe completamente recuperato e compensato in termini di costi generali".

Lo studio "real-life" Nemawashi evidenzia, quindi, che all'epoca della rilevazione, c'era un sottoutilizzo del trattamento con i NAO nei pazienti affetti da fibrillazione atriale; probabilmente dovuta al fatto che questi farmaci erano ancora agli albori del loro uso clinico. L'auspicio è che si possa presto ridurre l'inappropriatezza prescrittiva, e quindi una maggiore elezione al trattamento con NAO dei pazienti senza adeguato controllo dell'INR in corso di terapia con anticoagulanti orali classici o con un'alterazione del rischio trombotico o emorragico, perché ciò comporterebbe un miglioramento dello stato di salute del paziente (in termini di diminuzione del numero di ricoveri per cause cardiovascolari) e ad una minimizzazione del consumo di risorse sanitarie secondo la prospettiva del SSN.

La seconda fase del progetto si concentrerà, quindi, sul costante monitoraggio dell'appropriatezza prescrittiva delle terapie anticoagulanti orali, per verificare l'auspicata riduzione del gap tra le raccomandazioni di trattamento della FA e la pratica clinica. Per raggiungere questo obiettivo lo studio amplierà il campione considerando un numero maggiore di ASL italiane; estenderà il periodo di caratterizzazione per evidenziare l'evoluzione dell'appropriatezza prescrittiva, e infine includerà i dati relativi a edoxaban, il nuovo anticoagulante orale sviluppato da Daiichi Sankyo e prescrivibile in Italia in fascia rimborsabile da settembre 2016.

FonteDaiichi Sankyo

Educazione alimentare e mangiar sano a Cori


Olivicoltura ed enogastronomia entro la cornice storico-monumentale di Sant'Oliva, tra cultura, folklore, musica polifonica corale.

Le giornate del 3 e 4 Dicembre dell'evento 'Cori: dell'Olio e delle Olive' 2016 saranno occasione per entrare in contatto con gli olivicoltori del territorio di Cori, che cade nella zona di produzione olearia laziale a marchio DOP Colline Pontine, ed educare il pubblico alla cultura dell'olio di qualità. L'incantevole scenario del Complesso Monumentale di Sant'Oliva si presterà anche a tutti i buon gustai e amanti del mangiare sano.

Sabato mattina (10:30) a Palazzetto Luciani si volgeranno le degustazioni guidate ed informate dell'olio extravergine di oliva e dell'oliva da mensa Gaeta e Itrana Bianca, riproposte anche domenica pomeriggio (16:00). Nella mattinata gli assaggiatori professionisti del Capol accoglieranno gli studenti per una seduta di educazione alimentare.

I bambini del servizio aggiuntivo comunale 'Il Bruco Verde' e le classi quinte dell'istituto comprensivo 'Cesare Chiominto' andranno a 'Scuola di olio extravergine di oliva'. Impareranno come nasce e come si riconosce un vero EVOO. Reciteranno poesie, intoneranno canti ed esporranno i loro disegni a tema nel loggiato del Chiostro di Sant'Oliva.

Domenica mattina (10:30) nella Sala Conferenze del Museo della Città e del Territorio di Cori si svolgerà il convegno 'Olio da itrana un grande alleato per preservare la salute. L'analisi organolettica nel percorso di valorizzazione dell'olio extra vergine della cultivar itrana', con interventi di esperti del settore e rappresentanti istituzionali. Verranno presentati anche i risultati della recente ricerca sulle qualità antitumorali dell'EVOO.

Le due serate (20:00) di Street Food saranno un inno agli ottimi abbinamenti olio/cibo della cucina corese. Negli spazi dedicati sarà possibile cenare con menu tipici a prezzo fisso. Protagonisti saranno l'olio EVO, da sempre ingrediente principe delle ricette locali, e il Nero Buono di Cori, antichissimo vitigno autoctono, dalle documentate e peculiari caratteristiche qualitative, con cui si producono vini rossi di elevatissima qualità.

Da non perdere inoltre. Visite guidate gratuite del Museo (Sabato 15:30 domenica 16:00). Seminario 'Esperienza religiosa e istituzioni ecclesiastiche nella Cori medievale. Acquisizione e suggestioni storiografiche' e presentazione Fondo Banfuso (Sabato 16:30 sala conferenze Museo). Esibizione degli sbandieratori (Domenica 12:30 piazza S.Oliva). 7^ Rassegna di polifonia corale "Henning Nielsen" (Domenica 18:00 Chiesa di S.Oliva).

Marco Castaldi

Addetto Stampa & OLMR

 

Il Consiglio comunale di Cori ha approvato il PEC


Il Piano di Emergenza di Protezione Civile Comunale è stato redatto sulla base delle ultime linee guida indicate dall'Agenzia Regionale di Protezione Civile della Regione Lazio. Consegnata anche una targa al merito dell'Associazione Volontari e Protezione Civile di Cori per l'impegno profuso a favore delle popolazioni terremotate del centro Italia.

Il Consiglio comunale di Cori ha approvato all'unanimità il Piano di Emergenza di Protezione Civile Comunale. Tale documento contiene l'insieme delle procedure operative di intervento da attuare al verificarsi di un evento calamitoso e si basa sulla conoscenza delle condizioni di pericolosità e dei conseguenti rischi che investono il territorio comunale. Da quello sismico con una mappa delle aree e degli edifici più sensibili, all'idrogeologico e boschivo. Nel testo, redatto sulla base delle ultime linee guida indicate dall'Agenzia Regionale di Protezione Civile della Regione Lazio, sono illustrati gli stati di allerta per criticità: idraulica, idrogeologica, per temporali e meteo. Gli eventi pericolosi: neve, ghiaccio, freddo, incendi e terremoti. Le procedure operative da attuare in tali casi.

"Si tratta di uno strumento fondamentale per la sicurezza dei cittadini e per tutte le azioni di protezione civile, sia di prevenzione che di emergenza – ha spiegato il vice Sindaco di Cori con delega alla Sicurezza Ennio Afilani – Esso consentirà di mettere in atto tempestivamente un'azione di primo intervento e fornire agli operatori comunali e sovracomunali una pianificazione capace di consentire la gestione dell'emergenza con rapidità e razionalità. Una volta avuto anche l'ok dall'Agenzia Regionale di Protezione Civile - prosegue Afilani - verrà inviato a tutti gli uffici territorialmente competenti, pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Cori e illustrato in appositi incontri con la cittadinanza".  

L'8° Consiglio comunale di Cori del 2016, il 33° della seconda legislatura Conti, si è riunito martedì 29 Novembre. Sono state approvate tutte le delibere all'ordine del giorno aventi ad oggetto i seguenti argomenti: 'Art. 175 del D.Lgs. 267/2000 variazione n. 5 al bilancio di previsione 2016/2018 – Assestamento' (11 sì e 4 no: Bianchi, Ricci, Canale, Silvi); 'Modifica Regolamento Tosap – Occupazione Temporanea' (13 sì e 1 astenuto:Silvi); 'Adesione al gemellaggio tra le Città di Cori e Oswiecim' (unanimità). L'assise si è aperta con la consegna di una targa all'Associazione Volontariato e Protezione Civile di Cori da parte del Sindaco Tommaso Conti a nome dell'Amministrazione comunale: "Per il pronto aiuto prestato alla popolazione del Comune di Accumuli all'indomani del terremoto che ha colpito il centro Italia il 24 Agosto 2016, in particolare per la realizzazione della tendopoli di prima accoglienza, dimostrando elevati valori di solidarietà, spirito di abnegazione e sacrificio, uniti ad indiscusse note di professionalità".

Marco Castaldi

Addetto Stampa & OLMR

APOLLO 11 - UN INCONTRO CON L'ARTISTA



APOLLO 11 

5 DICEMBRE 2016 - ORE 19.00 

VIA BIXIO 80/A


 Michele Marinaccio presenterà le opere di Elisabetta Pizzichetti. Secondo di una serie di tre incontri con artisti, E. Pizzichetti parlerà del suo lavoro con proiezione delle immagini. 


A seguire, ore 20, verrà proiettato il film di Andrea Molaioli "LA RAGAZZA DEL LAGO " alla presenza di Teho Teardo. Modera Federico Gironi. 



Il Roadshow "Italia per le Imprese, con le PMI verso i mercati esteri"

 

Mercoledì 14 dicembre, presso il Centro Congressi Hotel Là di Moret

 

Roma, 30 novembre 2016 Il Roadshow “Italia per le Imprese, con le PMI verso i mercati esteri” arriva per la seconda volta in Friuli-Venezia Giulia, a Udine.  Quest’appuntamento vedrà un focus particolare sul settore dell'arredamento, che rappresenta una delle vocazioni produttive più rilevanti del territorio, con i distretti industriali della sedia (prov. Udine) e del mobile (prov. Pordenone). 

 

Partner territoriali dell’evento saranno Confindustria Udine, Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e FederlegnoArredo.

 

Il sistema del “legno-mobile” costituisce uno dei comparti più importanti dell’economia regionale per numero di imprese attive, manodopera occupata, valore dell’export e contributo alla formazione della ricchezza (PIL) regionale.

Dai dati ISTAT-Infocamere si rileva che, al 30 giugno 2016, in provincia di Udine vi sono 1.523 imprese nel comparto “legno-mobile”, incluse le sedi secondarie, che danno lavoro a 8100 addetti circa. In provincia di Pordenone le imprese sono 824, con circa 9600 addetti.

 

L’export del Friuli-Venezia Giulia nel primo semestre del 2016 ha registrato un +10,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A livello settoriale, l’andamento positivo del primo semestre è da ascrivere alla cantieristica navale, prima voce dell’export, e al comparto delle apparecchiature per telecomunicazioni. Il settore del mobile ha fatto registrare un decremento del 3,7%, principalmente imputabile alle difficoltà di alcuni mercati importanti come quello russo, solo in parte compensato dalla crescita di altri mercati come quello statunitense e cinese.

 

L’accredito dei partecipanti è previsto con inizio alle 8.30. Il format prevede dalle 9.30 alle 11.30 circa una sessione plenaria con ospiti di rilievo del mondo istituzionale e finanziario che illustreranno gli strumenti e le strategie a sostegno delle imprese sui mercati globali.

 

A fornire i saluti di benvenuto e a introdurre la giornata sarà Michele Bortolussi – Vice Presidente Vicario Confindustria Udine cui seguiranno Giovanni Da Pozzo – Presidente CCIAA Udine e Lucio Chiarelli – Vice Direttore Centrale Attività Produttive – Regione Friuli-Venezia Giulia.

 

Si passerà quindi alla sessione tecnica, dedicata agli scenari internazionali, agli strumenti nazionali e regionali a supporto dell’internazionalizzazione, con vari interventi di approfondimento, a cura di Claudio Colacurcio – Prometeia Specialist, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – qui rappresentato da Veronica Ferrucci – Vicario Ufficio Internazionalizzazione delle imprese del Ministero con un ruolo di moderatore -  e, quindi, i contributi di Antonino Laspina – Direttore Ufficio di Coordinamento Marketing ICE-Agenzia, Alberto Turchetto Responsabile Friuli-Venezia Giulia SACE, Carlo De Simone – Area Marketing e Business Development SIMEST.

 

Gli strumenti regionali di supporto all’internazionalizzazione saranno esposti da Rodolfo Martina – Coordinatore Agenzia Investimenti Regione Friuli-Venezia Giulia e Mauro Del Savio - Presidente Finest. 

 

Dopo la testimonianza aziendale di successo e la pausa di networking, nella fase pomeridiana, dalle 13.00 alle 18.00, gli imprenditori presenti avranno la possibilità di partecipare a incontri individuali con i funzionari dell’ICE e delle altre organizzazioni che collaborano all'iniziativa, per individuare strategie di internazionalizzazione personalizzate sulle singole realtà.

 

Il Roadshow “Italia per le Imprese, con le PMI verso i mercati esteri” è patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ed è promosso e sostenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico. Oltre all'ICE-Agenzia, a SACE e a SIMEST, l’evento si avvale della collaborazione di Confindustria, Unioncamere e di Rete Imprese Italia. 

 

 

 

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