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sabato 10 febbraio 2018

3° Concorso Letterario “Città di Artena”

Indetto dall'associazione FERAO, da quest'anno il concorso di poesia e narrativa breve è a tema libero e possono partecipare anche gli alunni delle scuole primarie e primarie di secondo grado.  Le iscrizioni entro il 30 Aprile.

L'associazione di promozione sociale FERAO indice il 3° Concorso Letterario "Città di Artena" (RM), nato con l'intento di incentivare la produzione di opere edite ed inedite da parte di scrittori italiani e stranieri senza limiti di età. Come sempre sono previste due distinte sezioni: poesia e narrativa breve. Da quest'anno però il tema è libero e sono ammessi anche gli alunni delle scuole primarie e primarie di secondo grado.

Ai primi classificati un premio in denaro di 200 euro, per il poeta e lo scrittore, 100 euro per lo studente. Ai secondi e terzi una targa ricordo. Le tre opere non vincitrici e con attestazioni di merito dei giurati avranno una menzione speciale. Ogni concorrente un diploma di partecipazione. Tutti i lavori saranno pubblicati in un'antologia disponibile il giorno della cerimonia di premiazione, che di terrà a Giugno nella città di Artena.

Gli scritti, in lingua italiana, dovranno pervenire entro il 30 Aprile 2018 tramite posta elettronica, posta ordinaria o corriere oppure consegnate a mano come da bando disponibile sul sito di FERAO dove si può scaricare anche il modulo di adesione che dovrà essere accompagnato dagli allegati indicati. Per ulteriori informazioni: 333 448 5006 - 349 053 3570 - associazioneferao@gmail.com

X Memorial Correale - 17/18 marzo 2018 (Gragnano)


BAGNOLI, NUGNES (M5S): "PRESENTEREMO ESPOSTO PER OMESSO CONTROLLO DELLE BONIFICHE"


BAGNOLI, NUGNES (M5S): "PRESENTEREMO ESPOSTO PER OMESSO CONTROLLO DELLE BONIFICHE"

Roma, 10 febbraio 2018 - "La sentenza di primo grado su Bagnoli sottolinea l'assenza delle bonifiche. Ebbene la legge 388 del 2000 all'art 114 comma 19 ha attribuito  al ministero dell'Ambiente la funzione di vigilanza e di controllo per l'effettiva attuazione del piano di recupero di Bagnoli per il quale il soggetto attuatore era la Bagnolifutura. Il ministro in caso di inosservanza delle prescrizioni e dei tempi stabiliti nel piano stesso, può, previa diffida a conformarsi alle previsioni entro congruo termine, disporre l'affidamento a terzi per l'esecuzione dei lavori in danno. Insomma c'è una precisa responsabilità dei ministri dell'ambiente che, dal centrodestra al centrosinistra, si sono avvicendati dal 2000 al 2014, quando poi il soggetto attuatore con lo Sblocca Italia è cambiato. Per questo presenteremo un esposto contro questi ministri che non hanno controllato": lo annuncia la senatrice del Movimento 5 Stelle Paola Nugnes che questa mattina lo esporrà nel corso dell'incontro che si terrà all'hotel Decumani, via San Giovanni Maggiore Pignatelli  a Napoli.



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MoVimento 5 Stelle Camera dei Deputati
Ufficio Comunicazione


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venerdì 9 febbraio 2018

Cs_Maria Sotterrata_13-17febbraio_Teatro Libero di Milano

Gentilissimi buonasera

In allegato il comunicato stampa di Maria Sotterrata. La terra trema, la volontà no. Monologo tragicomico  della compagnia Chronos3

 

TEATRO LIBERO - Compagnia in residenza TLLT

 

MARIA SOTTERRATA

La terra trema, la volontà no

 

drammaturgia Davide Lo Schiavo

regia Valentina Malcotti

con Valeria Sara Costantin

scene e costumi Antonella De Iorio

realizzazione scene Gianmarco Malcotti, Antonella De Iorio

produzione Chronos3

spettacolo realizzato con il contributo del Comune di Gemona del Friuli

in collaborazione con LAB Laboratorio Internazionale della Comunicazione



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Resto a disposizione per qualsiasi informazione o specifica e auguro buon week end

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Marcella Del Curto
Ufficio stampa
Teatro Libero
039 2271150




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Marcella Del Curto
Ufficio stampa
Teatro Libero
039 2271150
+39 3468151546

Strava, la app più usata dai runner, potrebbe aiutare i terroristi?

Strava, la app più usata dai runner, potrebbe aiutare i terroristi?

 
Le forze armate di tutti i paesi del mondo messe in crisi da un'applicazione per gli amanti della corsa e della bici. Detta in questi termini sembrerebbe uno scherzo, purtroppo però il pericolo è reale. A destare tanta preoccupazione è Strava, una delle app più utilizzate da runner e ciclisti, capace di tracciare e condividere le attività e i percorsi degli utenti. La quantità di dati condivisa è veramente notevole se si pensa che solo tra il 2015 e il 2017 si parla di oltre un miliardo di attività, grazie a cui i produttori dell'app hanno potuto creare e pubblicare una "heatmap" globale di tutti i percorsi dei propri utenti. Una sorta di ragnatela formata da tante linee colorate che indicano le strade battute da corridori e cicloamatori talmente dettagliata da minare la sicurezza delle basi militari visto che, come afferma Nathan Ruser analista presso l'Institute for United Conflict Analysts, "Le basi statunitensi sono chiaramente identificabili".
Praticamente da anni grazie a Strava vengono condivisi dai militari (e non solo quelli USA) tutti i circuiti di allenamento, persino quelli vicini alle basi militari. A peggiorare la situazione sembrerebbe che diversi utenti appartenenti alle forze armate abbiano pubblicato i loro percorsi anche durante missioni in siti segreti di Siria, Afghanistan, Somalia o Yemen, rivelando di fatto la posizione di basi strategiche, le strade battute dalle pattuglie e le attività delle caserme, tutte informazioni che potrebbero essere sfruttate dai terroristi per attività di spionaggio o addirittura per attacchi armati.
Strava, nome che deriva dal termine svedese "battersi", funziona sfruttando un dispositivo GPS o un ciclocomputer che registra i dati delle attività fisiche degli utenti e gli fornisce la possibilità di condividerli pubblicamente, facendo leva sul desiderio personale di celebrare i propri risultati. L'azienda californiana creatrice dell'app, dal 2009 continua a registrare un enorme successo con oltre 16 attività caricate al secondo dagli oltre 27 milioni di utenti nel mondo, tra cui compaiono più di 600 atleti professionisti. Tra gli account "VIP" figurano per esempio atleti di fama assoluta come Froome, Nibali, o Bardet che periodicamente condividono i loro percorsi, le velocità raggiunte e le loro statistiche di allenamento.
L'app Strava ha sensibilmente modificato le abitudini e i metodi di allenamento di milioni di atleti, ma rimane pur sempre uno strumento informatico e come tale è soggetto a diverse criticità, non ultima quella di essere sfruttato in maniera illecita. Per esempio le attività possono essere "alterate" senza molte difficoltà e senza necessità di essere un hacker, inoltre come per altri software dello stesso tipo le problematiche relative alla privacy dei dati sono ricorrenti. Tra i casi più suggestivi riportiamo quello del 2015 in cui un gruppo di criminali aveva escogitato un sistema per localizzare attraverso Strava i garage o i box auto nei quali venivano custodite biciclette di valore e derubarli. Naturalmente la sicurezza militare è un tema ben più serio e quanto emerso ultimamente dimostra la disarmante ingenuità e la superficialità con la quale i soldati condividano dati personali che però possono rivelare informazioni strategiche di importanza critica.
L'azienda produttrice dell'app ha però voluto sottolineare come sia semplice rendere privati i dati degli allenamenti ed escluderli dalla mappa globale e come sia informato il consenso di divulgazione delle informazioni, scaricando così la responsabilità sugli utenti e in questo caso particolare sui militari. Problematiche di questo tipo non sono nuove quando si parla di applicazioni con funzioni di geo localizzazione come fu nel caso dell'esercito russo le cui truppe furono rintracciate in Ucraina e in Siria sfruttando i dati condivisi sui social network dai soldati, oppure quando nel 2016 le forze armate israeliane vietarono ai militari in servizio o in missione di utilizzare il famoso gioco Pokemon Go, perché in grado di rivelare informazioni rilevanti sulla loro posizione. Ormai gli eserciti non dovranno solo preoccuparsi delle minacce esterne, ma porre sempre più attenzione agli aspetti critici legati all'uso dei mezzi tecnologici dei propri militari.
ESET Italia ribadisce l'importanza di verificare costantemente le informazioni che si condividono sui social network o attraverso le app installate nei dispositivi e inoltre di non sottovalutare le richieste di autorizzazioni nelle fasi di installazione o utilizzo dei software. Troppo spesso infatti con un po' di ingenuità si concedono permessi alle app che possono mettere a rischio non solo la nostra privacy, ma a volte addirittura la nostra incolumità.
Per ulteriori informazioni sull'argomento è possibile visitare il blog di ESET Italia al seguente link: https://blog.eset.it/2018/02/strava-la-app-piu-usata-dai-runner-potrebbe-aiutare-i-terroristi/
 
Elisabetta Giuliano
Communication Consultant
Mobile: + 39 3289092482

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