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sabato 7 novembre 2015

Fiction Rai 1 “Questo è il mio paese”

Cristiano Caccamo tra i protagonisti della fiction Rai 1 "Questo è il mio paese"


Ottima la stagione professionale per Cristiano Caccamo che vedremo, da lunedì 9 Novembre, su RAI 1 alle 21.00 nella fiction in due puntate: "Questo è il mio paese" di Sandro Petraglia ed Elena Bucaccio, per la regia di Michele Soavi, Produzione Rai Fiction – Cross Productions.


Dopo la riconferma, del successo estivo al Globe Theatre di Roma, sotto la direzione artistica di Proietti, l'attore e modello era già stato interprete nel mese di ottobre, della fiction "provaci ancora prof."

Cristiano Caccamo è un volto già noto, oltre ad avere lavorato nel cinema è stato il protagonista di importanti campagne pubblicitarie e di alcuni video musicali, tra i quali "Tu sei lei" di Ligabue.

"Questo è il mio paese", tratto da una storia vera, ha come protagonista Violante Placido e vanta un cast d'eccezione tra cui, oltre allo stesso Caccamo: Michele Placido, Ninni Bruschetta, Loredana Cannata, Francesco Montanari, Fausto Maria Sciarappa e Valentina Romani.

Ufficio Stampa AGM


venerdì 6 novembre 2015

Cardinale Tarcisio Bertone si ritrova al centro delle polemiche si difende

L'ex segretario di Stato si ritrova al centro delle polemiche si difende: «Sono 296 metri quadrati, non ci vivo da solo. Per i lavori ho usato 300 mila euro di risparmi miei I 200 mila versati dalla Fondazione Bambin Gesù? Io non ho autorizzato nulla»

Bertone Tarcisio

CITTÀ DEL VATICANO – «È una vergogna, non so come difendermi, difendersi dalle calunnie è quasi impossibile. Le vittime sono impotenti». Il cardinale Tarcisio Bertone ha la voce stanca. L'ex segretario di Stato si ritrova al centro delle polemiche, come nel primo Vatileaks. Di nuovo la faccenda dell'appartamento: lo avrebbe ristrutturato con i soldi della Fondazione Bambin Gesù per i bimbi malati. «È offensivo, un'altra delle tante accuse ingiuste e menzognere che ho ricevuto in questi anni».

E allora cosa è successo?

«Premetto che gli appartamenti assegnati ai cardinali della Curia romana sono di proprietà del Governatorato vaticano o dell'Apsa, e vengono ristrutturati a cura delle amministrazioni con spese messe a bilancio anno per anno».

E nel suo caso, eminenza?

«Quanto all'appartamento che mi è stato assegnato d'accordo con papa Francesco e i superiori del Governatorato, mi è stato comunicato che quell'anno non era messa a bilancio alcuna somma per la ristrutturazione e avrei dovuto sostenere io le spese. I lavori furono affidati alla ditta Castelli, il cui ad è Antonio Bandera. Mentre avanzavano i lavori e alla Ragioneria arrivavano le fatture da pagare, fui invitato dal Governatorato a saldare. E in effetti, come risulta da una precisa documentazione, ho versato al Governatorato la somma: dal mio conto».

Quanto ha pagato?

«Erano due appartamenti disastrati e abbandonati da anni. Il Governatorato mi ha comunicato una spesa sui 300 mila euro: ho pagato con i miei risparmi per un appartamento che non è di mia proprietà e resterà al Governatorato».

La Fondazione Bambin Gesù ha pagato 200 mila euro, però.

«Così dicono. Solo dopo ho saputo che erano state presentate fatture anche alla Fondazione. Io non ho visto nulla. Ed escludo in modo assoluto di aver mai dato indicazioni o autorizzato la Fondazione ad alcun pagamento. Ho dato istruzioni al mio avvocato, Michele Gentiloni Silveri, di svolgere indagini per verificare cosa sia realmente accaduto. Nel caso venisse accertato che sono state effettuate azioni fraudolente a mio danno, è chiaro, non esiterò a reagire. Vorrei vedere cosa è stato pagato e quanto, il verbale che lo testimonierebbe».

Dicono: il Papa vive in 50 metri quadrati e lei nel lusso.

«Io non vivo nel lusso».

Per chiarire: 700, 500, 350 metri quadri?

«L'appartamento è di 296 metri quadrati. E non ci vivo da solo. Abito con una comunità di tre suore che mi aiutano, c'è anche una segretaria che il Santo Padre mi ha concesso per scrivere la memoria di tre Papi, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. C'è la biblioteca, l'archivio, le camere per tutti…».

E il terrazzo?

«Sempre questa storia dell'attico con vista su San Pietro. Non esiste nessun attico. Io abito al terzo piano e il terrazzo non è mio, è stato risanato durante i lavori ma è quello condominiale, in cima al palazzo. È di tutti gli inquilini, cardinali e arcivescovi, che ci vivono».

Si parla anche di un volo in elicottero da 24 mila euro…

«Mi fu messo a disposizione da non so quale ente. Ricordo che partimmo da un campo sportivo fuori dal Vaticano. Mi ha trasportato all'inaugurazione del centro regionale Bambino Gesù della Basilicata, a Potenza, il 24 febbraio 2012».

Dice che la calunniano: si è chiesto perché ?

«Io mi ritengo una vittima di questi anni. Ho lavorato al servizio dei Papi con fedeltà e dedizione, e anche al servizio del Bambin Gesù. Ho fatto tanto e ora mi ritrovo queste accuse infamanti. Non so, ormai sono nel mirino. Il nome Bertone richiama subito l'attenzione» .

FONTECorriere.it

Hacking delle auto: minaccia ipotetica o realtà? Il parere degli esperti di ESET

Roma, 06 Novembre 2015 – Il caso dell'hacking dal vivo di una jeep
avvenuto pochi mesi fa e riferito da Wired ha riaperto il dibattito
sulla possibilità che i sistemi informatici di cui sono dotate le auto
di nuova generazione possano essere effettivamente violati. Nello
specifico, la notizia riportata da Wired è stata criticata da alcune
persone per il risalto sensazionalistico dato al rischio che i sistemi
delle auto possano essere violati. Un dato è certo: il veicolo
descritto nell'articolo di Wired è stato effettivamente violato da
remoto perché qualcuno che si trovava a una notevole distanza dal
veicolo ne ha preso il controllo, causando potenziali danni. E non è
né la prima né l'ultima volta, né è l'unica marca di veicoli con cui è
stato possibile effettuare qualcosa di simile. Alcune ricerche
scientifiche come "Comprehensive Experimental Analyses of Automotive
Attack Surfaces" e "Fast and Vulnerable: A Story of Telematic
Failures" documentano di attacchi nei confronti di numerose vetture e
di come sia possibile ottenere il controllo remoto totale di una
vettura. Inoltre numerosi ricercatori, come quelli del gruppo di
Stefan Savage dell'UCSD di San Diego, hanno chiaramente mostrato come
numerosi marchi di auto possano essere attaccati da remoto utilizzando
strumenti e tecniche di carattere spiccatamente "hacking" e hanno
evidenziato che molte case automobilistiche hanno intrapreso azioni
volte a ridurre le vulnerabilità delle proprie vetture. Un'azione
correttiva è stata ad esempio avviata da FCA (Fiat Chrysler America),
la società che ha messo su strada la Jeep di cui racconta l'articolo
di Wired. Tuttavia correggere queste vulnerabilità non pone fine alla
storia, poiché sanare le falle in un sistema non significa che questo
non sia stato violato.

E' vero che non serve utilizzare toni sensazionalistici per attirare
l'attenzione sulle vulnerabilità relative alla sicurezza
automobilistica e che idealmente i ricercatori devono lavorare in
silenzio dietro le quinte con le case automobilistiche e i loro
fornitori per risolvere i problemi più rapidamente possibile, cercando
di non ripresentarli nei progetti sui prodotti futuri. Ma quando i
documenti di ricerca, le dimostrazioni nei parcheggi e le azioni
dirette non riescono a convincere una società a istituire misure di
protezione, allora spetta ai ricercatori rompere le fila con questo
approccio e dare voce ad una reale ed importante problematica di
sicurezza.

Per ulteriori informazioni su questa tematica è possibile leggere il
post integrale di WeLiveSecurity al seguente link:
http://www.welivesecurity.com/2015/10/29/great-car-hacking-debate/

ESET, fondata nel 1992, è uno dei fornitori globali di software per la
sicurezza informatica di pubbliche amministrazioni, aziende e utenti
privati. Il software ESET NOD32 Antivirus fornisce una protezione in
tempo reale da virus, worm, spyware e altri pericoli, conosciuti e
non, offrendo il più elevato livello di protezione disponibile alla
massima velocità e con il minimo impiego di risorse di sistema. NOD32
è l'antivirus che ha vinto il maggior numero di certificazioni Virus
Bulletin 100% e dal 1998 non ha mai mancato l'individuazione di un
virus ItW (in fase di diffusione). ESET NOD32 Antivirus, ESET Smart
Security e ESET Cybersecurity per Mac rappresentano le soluzioni per
la sicurezza informatica più raccomandate a livello mondiale, avendo
ottenuto la fiducia di oltre 100 milioni di utenti. L'azienda,
presente in 180 Paesi, ha il suo quartier generale a Bratislava e
uffici e centri di ricerca a San Diego, Buenos Aires, Singapore,
Praga, Cracovia, Montreal, Mosca. Per quattro anni di seguito ESET è
stata inclusa fra le aziende Technology Fast 500 EMEA da Deloitte e
per dieci anni consecutivi fra le aziende Technology Fast 50 Central
Europe. Per maggiori info: www.eset.it

FUTURE TIME è il distributore esclusivo dei prodotti ESET per
l'Italia, nonché suo partner tecnologico. Fondata a Roma nel 2001,
Future Time nasce dalla sinergia di due preesistenti aziende attive da
anni nel campo della sicurezza informatica. Future Time, con Paolo
Monti e Luca Sambucci, fa parte della WildList Organization
Internationa l, ente no profit a livello mondiale composto da esperti
e aziende antivirus che hanno il compito di riportare mensilmente
tipologia e numero dei virus diffusi in ogni Paese. Per maggiori info:
www.eset.it

“NINFA, dignis amore loci.” L’arte di Patrizio Marafini e i versi di Philippe Jaccottet presso la galleria Spazio Idea di Pina Sorrentino da sabato 7 Novembre

A partire da sabato 7 Novembre  la galleria  Spazio Idea di Pina Sorrentino, ospiterà la mostra che il pittore e incisore Patrizio Marafini dedica a Ninfa, "dignis amore loci". La mostra,  che sarà allestita negli spazi di via Sisto V a Latina fino al 25 Novembre, è ispirata al poemetto "Ninfa" che il poeta svizzero-francese Philippe Jaccottet (uno dei più importanti poeti francofoni, più volte candidato al Nobel) dedicò al giardino (di recente è stato insignito del premio "Parco più bello d'Italia") dopo un suo soggiorno giovanile in Italia, ospite di Marguerite Caetani.

Non è la prima volta che l'arte di Marafini trova ispirazione nella scrittura poetica: l'artista è autore di due pregevoli volumi, "Terre della Memoria" (ed. Cartedautore 2002) e "Pagine di vento" (ed. Cartedautore 2008), che raccolgono un significativo corpus di disegni e incisioni, prodotto di una sperimentazione iniziata negli anni Novanta quando il linguaggio dell'artista corese ha trovato una propria declinazione visiva nella grammatica poetica e nelle suggestioni evocate dai versi di importanti autori della letteratura del Novecento, tra i quali in Elio Filippo Accrocca, Libero de Libero, Giampaolo Rugarli, Plinio Perilli, Gabriella Sobrino, Alfonso Malinconico, ecc.

Presenterà la mostra, che sarà inaugurata sabato p.v. alle ore 17.30, il poeta Leone D'ambrosio, amico di Jaccottet che in una delle sue ultime poesie profetizzò "Dunque, cos'è il canto? Solo una specie di sguardo". Info Spazio Idea: 0773 474460.

“Mani in pasta” con nonna Matilde: a Giulianello rivive l’antica arte della pasta fatta a mano

Nuova avventura per nonna Matilde e la sua squadra di provetti pastai. Ogni martedì alle ore 9:00 e il mercoledì alle ore 15:00, a Giulianello, si terrà il nuovo corso di nonna Matilde, 'Mani in pasta', che insegnerà ai partecipanti a fare la pasta a mano, proprio come facevano i pastari e le massaie di una volta, in laboratorio o a casa, armati di ingredienti semplici e genuini, di mattarello e spianatora, e tanta creatività. Perchè fare la pasta a mano è anche un'arte culinaria, oltre che un antico mestiere e passatempo domenicale.

Nonna Matilde, cuoca professionista per oltre quarant'anni, oggi in pensione, si diletta a tramandare il suo sapere artigianale che rischia di scomparire per sempre. Durante le lezioni gli allievi sfoglini apprenderanno le tecniche e i segreti della lavorazione manuale della pasta. Fresca, secca, all'uovo o con acqua e farina, ripiena, di ogni forma e lunghezza. Poi gli gnocchi, sia con le patate che nelle altre varianti. Impasto, stesura, taglio e cottura. Tutto rigorosamente a mano. Infine la preparazione dei condimenti. Naturalmente vi sarà 'una mano di riguardo' per le tipicità del territorio, anche in un'ottica di recupero e valorizzazione delle tradizioni locali. Verranno forniti utili consigli per la scelta migliore delle materie prime e delle attrezzature.  

All'opera in cucina insieme a nonna Matilde sarà una grande festa, un tripudio di odori e colori, un mescolarsi di profumi ed emozioni forti ed autentiche. Un gioioso ritorno al passato per un'alternativa occupazione futura, in un presente in cui tra mancanza di tempo ed invasione di paste alimentari, sta scomparendo la bellezza della manualità e dell'artigianalità, e non solo nel fare la pasta. 'Mani in pasta' rientra nell'offerta formativa dell'Associazione Culturale 'Chi dice donna', il gruppo tutto al femminile impegnato nella promozione del paese, nella riscoperta del suo dialetto e delle sue usanze, nell'integrazione delle comunità straniere che vi abitano. Per maggiori informazioni: 333 24 78 369. 

CONSORZIO PIACENZA ALIMENTARE PRIMA MISSIONE DOPO EXPO A SHANGHAI



06 ottobre 2015

 

Prima missione post EXPO:
il Consorzio Piacenza Alimentare, 
parte alla conquista del mercato cinese
e incontra la delegazione di Chongqing

 

Come promesso l’avventura di Expo non rimarrà senza frutti: prima tappa Cina. A pochi giorni dalla chiusura della manifestazione il Consorzio Piacenza Alimentare è in partenza per la Cina .

Dal 10 di novembre Piacenza Alimentare insieme ad una delegazione di 8 aziende consorziate (Antico Mulino d’Ottone, Cantine Romagnoli, Giarola Savem, La Pizza +1, Ma-Vi Trade, Molino Dallagiovanna, Steriltom, Torrefazione Musetti) sarà a Shanghai, grande e importantissima piazza commerciale in Oriente, dove parteciperà alla FHC China, Food & Hospitality China, il più importante appuntamento fieristico dedicato al settore agroalimentare della Cina che estende il suo bacino di influenza anche ai principali mercati limitrofi del sud-est asiatico: Corea, Vietnam, Taiwan, Hong Kong e Macao. Come riportato nella recente indagine sull’export pubblicata da SACE, i comparti a maggior potenziale, nel settore agroalimentare, sono il vino, l'industria conserviera e l'olio d'oliva, che rappresentano oltre il 50% del maggior export potenziale (3,9 miliardi). Prodotti che coniugano la qualità italiana con il bisogno del mercato cinese che è oggi alla ricerca di qualità sulla base di un diffuso e sentito desiderio di "food safety". Ed è proprio con l’intento di scoprire le esigenze e i “gusti” di questo vastissimo e mutevole mercato che il Consorzio Piacenza Alimentare, si approccerà al pubblico di buyers e consumatori utilizzando la formula della degustazione. Un’intera giornata sarà, infatti, dedicata alla presentazione dei prodotti delle aziende che hanno deciso di investire nel ricco mercato cinese. All’interno del Padiglione Italiano, promosso da ICE Shanghai,   Piacenza Alimentare illustrerà  il patrimonio di eccellenze agroalimentari piacentine. Due tipologie di aspettative si riscontrano tra le aziende partecipanti: chi già è presente e vuole consolidarsi, chi, invece, esplora per la prima volta questo vastissimo mercato.
Presente dal 2005 è Cantine 4 Valli, che oggi esporta oltre 200 mila bottiglie di vino. “In Cina ogni anno è come se fossero 10 – spiega il titolare Massimo Perini – I gusti e le abitudini cambiano con una velocità impressionante, per questo è fondamentale essere sempre fisicamente presenti sul territorio. All’inizio erano richiesti solo vini rossi “importanti” ora sono più indirizzati su sapori freschi e leggeri. La nostra Malvasia è stata per loro una piacevole scoperta e ora sta riscuotendo un grande successo in termini di ordinativi.” Ha scelto di essere stabilmente presente sul territorio la Ma.Vi Trade, che ha aperto a Shanghai, proprio in questi mesi, una società in collaborazione con un partner locale. “Entrare in un mercato estero vuol dire conoscere e capire le differenti leggi e normative, essere fisicamente presenti ci da la possibilità di gestire con più facilità le pratiche per le importazioni.- spiega la titolare Rosaria Maestri Il nostro obiettivo? Portare il principe dei nostri prodotti: Il Grana Padano”. Resta un mercato ancora tutto da conquistare quello cinese per le altre aziende presenti alla missione. Per la Giarola Savem, produttrice di liquori e frutta sciroppata, la Cina è una grande scommessa, come spiega il referente Alberto Avanzo: “Siamo pronti. La nostra azienda si distingue per la particolarità e la tipicità dei prodotti, caratteristiche che sappiamo essere molto apprezzate dai consumatori cinesi negli ultimi anni”. Punta sulla qualità anche il Molino Dallagiovanna che, presente in 28 paesi nel mondo, vuole entrare anche nel vasto mercato cinese. “Il segreto della nostra azienda è l’Italianità. Produciamo farine, gli ingredienti con cui si realizzano i prodotti simbolo della cultura italiana: pasta e pizza.- spiega la titolare Sabrina Dallagiovanna - La ristorazione italiana in Cina è in rapido sviluppo per questo è in aumento la richiesta di materie prime Made in Italy, tra cui le farine”. Partirà con un’indagine sulle tendenze dei consumatori cinesi anche Antico Mulino di Ottone, che presenterà prodotti in linea con i gusti e le abitudini alimentari locali “Durante i tanti incontri organizzati dal Consorzio Piacenza Alimentare con operatori Giapponesi, abbiamo appurato che la popolazione cinese, mangia poco e spesso. – spiega Alessandro Traverso, titolare – Per questo motivo abbiamo destinato a quel mercato la nostra produzione di Piccole Dolcezze: biscottini in porzioni monodose. Con questa strategia pensiamo di lavorare su quei cosiddetti acquisti d’impulso legati al desiderio di dolciumi, che sappiamo essere in crescita in Cina”. È pronta a soddisfare i bisogni dei consumatori cinesi anche La Pizza + 1, che sarà a Shanghai con i prodotti che l’hanno resa famosa: la pizza e la focaccia. “ Vogliamo entrare in questo mercato l’essenza dell’italianità proponendo la nostra linea tradizionale, frutto di una esperienza alimentare consolidata. - spiega Marco Nicora Export Manager dell’azienda – Una volta che avremo conosciuto le esigenze del mercato dall’interno potremo lavorare con i nostri futuri clienti alla creazione di linee e ricette personalizzate, offrendo non solo un prodotto ma anche un servizio.”
Grandi aspettative anche per Torrefazione Musetti “Non siamo ancora presenti ma abbiamo avuto numerosi feedback sul gradimento dei nostri prodotti.- spiega la export manager Beatrice Guglielmetti – Durante questi mesi di Expo numerosi buyer Cinesi sono venuti in azienda e hanno apprezzato la nostra selezione di Caffè, per questo abbiamo intenzione di sfruttare le potenzialità di questa missione.”  Presente sulla scia dei successi di Expo anche la Steriltom, il maggior produttore di Polpa di Pomodoro in Italia. “ Grande rilevanza è stata data in questi 6 mesi di Expo al Pomodoro- spiega Alessandro Squeri, Export Manager – La grande attenzione a temi come qualità, tradizione e unicità hanno avvantaggiato le produzioni Made in Italy, anche in un settore come il pomodoro”.


 

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CONSORZIO PIACENZA ALIMENTARE
Piazza Cavalli, 35 - 29121 PIACENZA (Italy)
Tel. +39 0523 305928  - Fax: +39 0523 313854

www.consorziopiacenzalimentare.it

 

Membro ATS Piacenza per EXPO 2015

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MONZA – ASSEMBLEA PUBBLICA MERCOLEDI’ 11 NOVEMBRE ORE 17.30 PER SCIOPERO GENERALE 20 NOVEMBRE


A tutte/i tesserate/i USB – Alle lavoratrici/ori
ASSEMBLEA PUBBLICA – ore 17.30 - Sala Biblioteca San Gerardo – via Lecco, 12 – Monza  (VEDI VOLANTINO ALLEGATO).
  • Sciopero Generale del 20 novembre 2015;
  • Appalti, stato occupazionale e vertenze del personale cooperative sociali.

L'assemblea è aperta a tutti i lavoratori, tesserati USB e non tesserati.

VEDI LE RAGIONI DELLO SCIOPERO:


USB MONZA BRIANZA

Logo USB

Due eccellenze italiane nel cuore di Londra

Due eccellenze italiane che da anni operano negli UK, Conti Confetteria e Wedding Mission, rappresentanti della qualità Made in Italy, sono state scelte dalla nota designer di gioielli Vicki Sarge per una collaborazione esclusiva.

In previsione del Natale, infatti, Vicki Sarge ha scelto di trasformare la sua boutique nel cuore di Londra, in un meraviglioso concept store, dove Antonella Conti, di Conti Confetteria, azienda leader nella produzione di confetti da oltre vent'anni, rinomata in Italia e nel mondo, presente inoltre per tre anni all'interno di Harrods, e la famosa wedding blogger Amalia Roseti, autrice del blog www.weddingmission.com una realtà che opera nel mondo del wedding italiano e inglese, metteranno a disposizione i loro prodotti e servizi.

Un concept store studiato per offrire un'esperienza esclusiva, dove le eleganti creazioni di Vicki Sarge incontreranno il meglio della qualità italiana con un prodotto dolciario Made in Italy senza pari, un must che da oggi potrà arricchire le prelibatezze servite nel più classico appuntamento inglese dell'afternoon tea, e dei servizi di qualità impeccabile di Wedding Mission volti a soddisfare le esigenze del pubblico inglese.

L'esclusivo negozio al 38 di Elizabeth Street si tinge di bianco per celebrare questo sposalizio, e dal 10 di Novembre sarà pronto ad offrire eleganti creazioni firmate Vicki Sarge, la qualità del confetto italiano con Antonella Conti di Conti Confetteria ed esclusivi servizi di wedding e event planning con Wedding Mission di Amalia Roseti, per una vera esperienza multisensoriale.

Inoltre dal 10 Novembre e fino al termine del mese, chi entrerà nel negozio e dirà la parola "Conti Experience" avrà diritto ad una degustazione gratuita!

La boutique al 38 di Elizabeth Street si trasforma in una bomboniera dove tutti i sogni più esclusivi possono diventare realtà, prodotti e servizi unici dedicati a rendere indimenticabile ogni istante della vostra vita.


L'appuntamento trend del mese è 38 Elizabeth Street London SW1W 9NZ

Team Media Group S.r.l.
Strada 6 - Palazzo A - Scala 13
20090 Assago-Milanofiori
Milano-Italy
Tel:+ 39 02 30318680
Fax: +39 02 30318601

giovedì 5 novembre 2015

comunicato stampa: Buon inizio di stagione per Cristiano Caccamo su Rai1


Buon inizio di stagione per Cristiano Caccamo che da lunedì 9 Novembre, vedremo su RAI 1 alle 21.00 nella fiction in due puntate: "Questo è il mio paese" di Sandro Petraglia ed Elena Bucaccio, per la regia di Michele Soavi, Produzione Rai Fiction – Cross Productions.


Dopo la riconferma, del successo estivo al Globe Theatre di Roma, sotto la direzione artistica di Proietti, l'attore e modello era già stato interprete di un'altra fiction, nel mese di ottobre, e di importanti campagne pubblicitarie.

"Questo è il mio paese", tratto da una storia vera, ha come protagonista Violante Placido e vanta un cast d'eccezione tra cui, oltre allo stesso Caccamo: Ninni Bruschetta, Loredana Cannata, Francesco Montanari, Fausto Maria Sciarappa e Valentina Romani.

Ufficio Stampa AGM

Uscito "Il segreto di Ascanio", l'autore Alessandro Prandini si racconta

Il nuovo, appassionante romanzo di Alessandro Prandini ha fatto il suo esordio nelle librerie italiane il 30 ottobre. Il segreto di Ascanio (0111 Edizioni, 236 pagine) racconta una nuova intricata indagine che vede protagonista il commissario Scozia, personaggio chiave del mondo narrativo dell'autore emiliano. A pochi giorni dall'uscita del libro, lo abbiamo intervistato.

Alessandro Prandini, come si è appassionato al genere giallo?

È una passione che viene da lontano e, come tutte le passioni, la sua origine rimane avvolta tra le coltri del mistero. Sicuramente ha aiutato la mia propensione alla logica (amo i numeri e i piccoli e grandi misteri che essi custodiscono), ma credo che più di tutto abbia contribuito l'incontro con i libri di alcuni grandi autori in un momento importante della mia crescita "letteraria".


Chi è il suo giallista preferito?

Sarebbe un elenco troppo lungo (e quindi noioso) da fare. Mi limiterò a pescare un nome dal passato, Georges Simenon, un mito, e uno più recente: Montalban. Poi ci sarebbero gli autori del nord Europa, quelli italiani...

I personaggi de "Il segreto di Ascanio" hanno dei riferimenti nella realtà o sono puramente inventati?

Le storie che racconto sono frutto della mia fantasia. Questo vale tanto per 'Il segreto di Ascanio', quanto per i libri precedenti. E con questo intendo dire che le trame non sono la rivisitazione romanzata di notizie di cronaca, ma piuttosto sono il frutto di un'invenzione letteraria (che naturalmente può trarre spunto dalla realtà). Lo stesso vale per i due personaggi principali della serie il commissario Scozia e la sua vice Sara Fiorentino che vivono e indagano a Bologna. 

Qual è il lettore "tipo" che può appassionarsi a Lorenzo, il protagonista?

Lorenzo rappresenta il filo su cui si muove la trama del romanzo, il suo innesco. È un ragazzo che si trova a giocare una partita che a un certo punto diventa troppo grande per essere solo giocata, ma deve essere affrontata. Sbilanciandomi in un giudizio personale, devo dire che amo molto Lucrezia, con le sue contraddizioni e la sua solitudine (cosa con cui tutti ci dobbiamo confrontare).

Perché un lettore dovrebbe scegliere il suo libro?

Questo non lo so: ancora non l'ho letto. Chi l'ha fatto mi ha detto che ne vale la pena.

La danza salva la vita. È online il videoclip realizzato tra le colonne del Tempio di Ercole e i vicoli d’intorno

Promozione e sviluppo delle arti, valorizzazione turistica del territorio e sensibilizzazione contro il bullismo. Parte da Cori il progetto apriliano dell'Accademia Danza Orientale Zahir Egypt e dalla Moisycos Ballet Academy


'La danza salva la vita'. È il titolo del videoclip realizzato dall'Accademia Danza Orientale Zahir Egypt e dalla Moisycos Ballet Academy, insieme per promuovere e sviluppare l'arte e la danza, unitamente alla valorizzazione turistica del territorio e delle sue bellezze e alla sensibilizzazione del pubblico contro il bullismo. Il cortometraggio, girato sabato 31 Ottobre a Cori, tra il Tempio di Ercole e i vicoli circostanti, ha coinvolto i corpi di danza classica, orientale e break dance delle due scuole apriliane dirette, rispettivamente, dalle maestre Cristina Jamila Scuderi e Daniela Bottiglieri.

La sceneggiatura, scritta e diretta dalla Scuderi, racconta una delle molteplici forme in cui si manifesta il fenomeno del bullismo. Una ragazzina (Giorgia Modica) è costretta a rubare da un suo coetaneo (Alessandro Luigi Reni), prega e sta male perché non vorrebbe. Immagina che in quel tempio maestoso che si erge sull'acropoli dell'Antica Cora, dominando la pianura pontina, viva una Dea che possa salvarla. Poi ritorna in sé, si alza e piangendo corre tra le stradine del centro storico. Là si accorge che invece qualcuno ha ascoltato le sue richieste: una giovane in abito rosso con un ombrellino verde (Irene Penna). Costei sparisce per un attimo ma le riappare davanti in versione adulta (Elisa Rajaa), facendole cenno di seguirla fino al tempio, dove scompare di nuovo. Quando la fanciulla sembrava persa per sempre, arrivano le sacerdotesse con la loro Dea, che prima vestiva in abito rosso ed ombrellino verde, e coprendola con le sue ali dorate trasforma anche lei in una ballerina. La bambina, felice, chiede un ultimo altruistico favore alla Dea: redimere anche il suo aguzzino, che in un batter d'ali si trasforma in un frizzante ballerino. È così che la danza salva la vita. Il ballo toglie dalla mente i brutti pensieri e libera le persone dalle cattive frequentazioni.

Il progetto, inaugurato nella città di Cori, prevede altre tappe, a cominciare da Rocca Massima. Con le foto scattate durante il tour verrà infine allestita una mostra itinerante e pubblicato un calendario per raccogliere fondi da devolvere in beneficienza. Il video, prodotto da MJ ARTEVENTI, è da oggi disponibile in rete su Youtube, all'indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=7Ze8FJL8_q8&feature=youtu.be All'iniziativa hanno contribuito la truccatrice Marica Falso e i fotografi Giorgio Algherini, Jacek Czerwinski, Alessandro Belardo e Franco Ingrassia. L'intero cast è composto da: Katia Di Nella, Jessica Fiorini, Carla Sticco, Teresa De Masi, Roberta Bruno, Martina De Paolis, Claudia Faiella, Ilaria Fantauzzi, Sara Tony A. Martins, Giorgia Protano,  Francesca Rigitano, Youma Righi, Giada Riolfo, Alessia Sanguedolce, Maria Elena Spanò. 

Campagna Fotografica Leevia #ilrifiutodellaterra 2015 è un'emergenza

Fino al 14 novembre su Leevia è possibile partecipare alla campagna di sensibilizzazione "#ilrifiutodellaterra 2015. Cambiamenti climatici e migrazioni", al fine di tutelare e sottolineare un dovere verso i bambini di oggi e verso tutte le generazioni future.

ilrifiutodellaterra è un emergenza

#ilrifiutodellaterra è un'emergenza. Diamo un volto alla Natura e alle persone che soffrono per i cambiamenti climatici.

Questo è il claim della nuova campagna di sensibilizzazione attiva su Leevia fino al 14 novembre che in pochi giorni ha raggiunto più di 20.000 persone.

Partecipare è semplice

Scatta la foto che per te meglio rappresenta #ilrifiutodellaterra e pubblicala su Leevia nella sezione dedicata alla campagna, attiva fino al 14 novembre.

Se accedi tramite il tuo account di Instagram, pubblica la tua foto con #ilrifiutodellaterra su Instagram e coinvolgi i tuoi seguaci in questa importante iniziativa promossa da Il Gioco degli Specchi.

Se partecipi con Facebook o Twitter, carica la tua foto sull'icona della macchina fotografica all'interno della campagna ""#ilrifiutodellaterra 2015. Cambiamenti climatici e migrazioni"," suLeevia, accedi con Facebook o Twitter e sensibilizza i tuoi fan o i tuoi follower .

Partecipare è importante e urgente

La difesa dell'ambiente e degli equilibri della Terra è urgente e importante, è nello stesso tempo cura di tutta la natura e degli uomini più indifesi: i poveri, le donne, i migranti.

Il modo di vivere delle persone e dei paesi più ricchi, le loro diverse attività, provocano il riscaldamento globale del pianeta, con una progressiva desertificazione, lo scioglimento dei ghiacciai, l'aumento del livello dei mari.

Terreni un tempo fertili diventano inadatti alla coltivazione, erosi o desertificati fino a diventare 'conche di polvere' del tutto prive di vita oppure vengono devastati da inondazioni, sommersi dal mare o infiltrati di acque saline. Questi fenomeni si verificano in tutto il mondo, anche nel bacino del Mediterraneo e in Italia.

Respinti da territori inospitali in continuo aumento, sempre più persone migrano, prima verso i centri economici del loro paese, aumentando gli insediamenti degradati delle metropoli di tutto il mondo, poi, chi può, verso altri stati che sembrano promettere una possibilità di vita.

Per non accelerare il cambiamento climatico o provocare eventi climatici estremi, dobbiamo invertire le nostre convinzioni di una crescita senza fine, cambiare stili di vita, cercare altri modi di intendere l'economia e il progresso, usare le nostre conoscenze per garantire benessere senza spreco.

La cura della Terra è un dovere verso i bambini di oggi e tutte le generazioni future.

È anche uno stile di vita più umano e appagante.

Il progetto "#ilrifiutodellaterra 2015. Cambiamenti climatici e migrazioni" fa parte del Gioco degli Specchi Il rifiuto della Terra. Cambiamenti climatici e migrazioni è attuato in collaborazione con Amnesty International Trento, ATAS Onlus, In Medias Res, Ingegneria Senza Frontiere, Associazione 46° parallelo e Yaku.

FonteLeevia

Emerson Network Power identifica cinque tendenze fondamentali del data center per il 2016

Castel Guelfo (BO), [5 novembre 2015] – Emerson Network Power, divisione di Emerson (NYSE: EMR) e leader mondiale nella fornitura di infrastrutture critiche per sistemi tecnologici in ambito informatico e delle comunicazioni, ha individuato cinque tendenze per il data center da seguire con attenzione nel 2016.

 

“Anche se molte aziende sono ancora restie a effettuare investimenti a lungo termine nell'IT a causa delle condizioni economiche ancora incerte, lo spazio del data center sta cambiando rapidamente” commenta Lal Karsanbhai, presidente di Emerson Network Power per Europa, Medio Oriente e Africa. “Il nostro settore è in continua innovazione, introducendo regolarmente sul mercato nuove tecnologie – una tendenza che continuerà nel prossimo anno.”

 

Di seguito sono riportate cinque tendenze che delineano lo scenario del data center nel 2016 e proseguiranno negli anni successivi:

 

1.       Il cloud computing si complica

La maggior parte delle aziende sta già utilizzando oggi in qualche misura il cloud computing. L'evoluzione dal software-as-a-service (SaaS) in ambienti ibridi, in cui si usano i servizi per dare maggior agilità alle strutture tradizionali, continua a progredire con il passaggio di un maggior numero di aziende verso un'architettura bimodale. Invece che stabilizzarsi, tuttavia, il cloud computing potrebbe diventare ancora più complesso. L'ultima ricerca sull'utilizzo dei server, realizzata da Jonathan Koomey di Stanford’e Jon Taylor di Anthesis Group, ha rilevato che nel corso di un anno i server dei data center aziendali offrono ancora in media tra il 5 e il 15% della loro capacità massima di elaborazione. Inoltre il 30% dei server fisici risultano “comatosi”, ossia non forniscono servizi di elaborazione da sei mesi o più. La spinta all'identificazione e all'eliminazione dei server poco operativi continuerà a intensificarsi e costituisce un passo fondamentale per gestire il consumo energetico. Inoltre, sarà esplorato il potenziale della capacità inutilizzata del data center utile a diventare parte di un modello di cloud computing distribuito con servizi condivisi, che permetta ai data center aziendali di vendere la capacità in eccesso sul libero mercato.

 

2.        L'architettura prevale sulla tecnologia

Se la tecnologia del data center riveste un ruolo importante per garantire efficienza e disponibilità, gli operatori dei data center sono meno concentrati sulla tecnologia e più sulle architetture in cui queste tecnologie sono impiegate. “I nostri clienti ci chiedono di sviluppare un'architettura su misura adatta al loro ambiente e alle loro esigenze specifiche. Non adottano più automaticamente la tradizionale architettura energetica poiché si rendono conto che un sistema su misura per le loro esigenze è in grado di offrire ulteriori vantaggi nel lungo periodo tra cui una maggior disponibilità, efficienza e ulteriori risparmi,” aggiunge Franco Costa, Vice President e General Manager Power Systems di Emerson Network Power in Europa, Medio Oriente e Africa.

 

3.        I data center trovano un linguaggio comune

L'Internet delle cose (IoT, Internet of Things), oltre a influire sulle future architetture del data center incrementando il volume di dati che devono essere elaborati, modificherà anche la gestione del data center — e il secondo effetto precederà il primo. Gli attuali data center collegano migliaia di dispositivi che parlano una serie di linguaggi, tra cui IPMI, SNMP e Mod Bus, con un conseguente divario tra i sistemi che limita gli sforzi di gestione a 360°. Questo limite cesserà di esistere con la progressiva affermazione di Redfish, il nuovo standard per sistemi aperti e gestione di sistemi sviluppato da Emerson Network Power, Intel, Dell e HP. Redfish creerà un'interconnettività tra i sistemi dei data center, permettendo nuovi livelli di visibilità, controllo e automazione. L'adozione di tale standard contribuirà anche a definire best practice per l'uso efficace dell'IoT in altre applicazioni.

 

4.       La responsabilità sociale fa sentire la sua presenza

Il nostro settore si occupa di efficienza almeno dal 2007, ma focalizzandosi prevalentemente sull'aspetto finanziario. Con iniziative come la Direttiva sull'efficienza energetica dell'UE che stabilisce una serie di misure vincolanti per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica del 20% entro il 2020, alcune aziende stanno adesso spostando l'attenzione dall'efficienza alla sostenibilità e stanno considerando i data center in un'ottica di responsabilità sociale. Le attività del data center — comprese le emissioni di CO2, l'impiego di energia alternativa e lo smaltimento delle apparecchiature — vengono ora inserite nelle dichiarazioni di responsabilità d'impresa, con conseguenti maggiori pressioni per fare progressi in questi ambiti. L'impatto di questa tendenza non sarà limitato alle decisioni relative alle tecnologie in sede. Per essere significativo, il reporting deve comprendere l'intero ecosistema del data center, compresi i provider di colocation e cloud computing. Parallelamente alla crescita di questa prassi, la sostenibilità incrementerà il livello di disponibilità e sicurezza come attributi imprescindibili di un data center ad alte prestazioni.

 

       5.  Arriva il data center di quartiere

La crescita del consumo di contenuti digitali e della raccolta di dati sta mettendo in discussione il modello di data center centralizzato. Se data center di grandi dimensioni continueranno a offrire la maggioranza della capacità di elaborazione, saranno sempre più sostenuti da strutture periferiche, o data center di quartiere, che offrono contenuti e applicazioni a bassa latenza agli utenti o elaborazione di dati e logica per le reti IoT. Nei complessi aziendali e nelle zone residenziali ad alta densità si diffonderanno sempre più questi micro data center, che funzionano come satelliti di una struttura centrale, e il loro successo dipenderà dall'uso di sistemi intelligenti e standardizzati che si possono gestire a distanza.

 

“Per tutto il prossimo anno fattori come la sostenibilità e la velocità continueranno a far sentire il loro impatto sul data center,” aggiunge Karsanbhai. “Nel 2016 vedremo anche un maggior numero di aziende capire i vantaggi che l'investimento in nuove apparecchiature potrebbe portare alla loro attività generale, come per esempio una visione più completa dei dati e la capacità di offrire al cliente un servizio migliore.”

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