O babà è na cosa seria, cu babà nun se pazzea, cantava Marisa Laurito, showgirl napoletana, al Festival di Sanremo del 1989. E infatti il babà è catalogato come dolce tipico della tradizione partenopea, anche se l'origine della ricetta del babà non è propriamente campana. La storia non mente, e il babà napoletano, vanto e orgoglio di Napoli, non profuma di solo Vesuvio. I suoi natali, infatti, riecheggiano nelle origini e nella storia polacca, e nell'immagine di un Re, che per noia o per virtù, diede forma a uno dei dolci napoletani più deliziosi.
E chi era questo re? Stanislao Leszczinski, giovane re di Polonia dal 1704 al 1735, costretto per una sconfitta in guerra da Pietro il Grande, Zar di tutte le Russie, alla privazione del suo regno e relegato, successivamente, al piccolo Ducato di Lorena. E' proprio qui che per alleviare le sofferenze della detronizzazione e per riempire il tempo libero a sua disposizione, re Stanislao amava alzare un po' il gomito con vini prelibati e bicchierini di rhum e rimpinzarsi di dolci e pasticci che lo aiutassero, in qualche modo, a superare le amarezze della storia. Accontentarlo, però, non era per nulla facile: i pasticcieri del Ducato non avevano così tanta inventiva e le specialità del territorio era il solo kugelhupf, dolce tipico del lorenese, un dolce di pasta soffice si, ma del tutto spugnosa e asciutta.
Capita allora che re Stanislao, in un giorno di particolare noia e in preda ai fiumi dell'alcool, chiede qualcosa di delizioso ai suoi servitori per placare le sue insoddisfazioni. Al ripresentarsi del kugelhupf, la furia del re è tanta da scagliare via il piatto con i dolci. E' qui che leggenda, destino e sorte si intrecciano. Il piatto, quasi per fatalità, va ad urtare la bottiglia di rhum posta in tavola, bottiglia che rovesciandosi ricopre la pasta lorinese, regalando, al dolce, un sapore e un colore del tutto diverso. L'invenzione del babà nasceva, così, in maniera del tutto magica e fortuita. E il nome del dolce? Re Stanislao, amante delle novelle di Le Mille e una Notte decise, di rendere omaggio ad uno dei protagonisti di quegli stessi racconti tanto amati, Ali Babà, da cui, appunto, Babà. Dalla Polonia a Napoli il passo non è poi così breve, ma è con i monsù, cuochi di corte che prestavano servizio presso le nobili famiglie, che il babà venne successivamente importato in terra partenopea dove assunse la caratteristica forma del fungo e divenne, quello che tutti noi conosciamo, come l'unico e solo babà napoletano.
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