In Italia l'uso della bicicletta è in aumento, e anche se non siamo ancora arrivati ai livelli di altri stati europei, possiamo dire di essere sulla buona strada.
Il traffico di molte città, l'inquinamento, il costo della benzina, gli incentivi varati negli scorsi anni, la vita fin troppo sedentaria che molti di noi fanno
queste ed altre sono le ragioni all'origine del boom dell'uso della bicicletta e delle vendite di biciclette carbonio e di altro tipo che si è verificato negli ultimi anni. Se aggirandovi per le strade di una qualche città italiana avete avuto l'impressione che il numero di ciclisti in circolo sia aumentato rispetto al passato, non vi siete sbagliati: secondo Legambiente e Irp Marketing, istituto operante nel settore della ricerca di marketing e sondaggi di opinione, in dieci anni l'uso della bici in Italia sarebbe aumentato, nei giorni feriali, di ben tre volte. Sicuramente i ciclisti abituali che scorrazzano per molte città italiane avranno anche notato che a fronte di un aumento di biciclette non si è verificato anche un calo sostanziale delle macchine in circolo, e il traffico risulta, soprattutto in talune città, ancora un grosso problema nonché un deterrente per molti potenziali ciclisti. Quel che è certo, però, è che la predisposizione e l'interesse di molti nel percorrere dei piccoli tragitti quotidiani manovrando manubri anziché volanti sono aumentati, e non si può dire che non si tratti di un segnale positivo.
Lo studio effettuato da Legambiente e Irp Marketing rivela che mentre nel 2001 solo il 2,9% della popolazione adulta usava la bicicletta per muoversi in città, nel 2011 la percentuale risulta più che triplicata, arrivando al 9%. Ciò significa che circa 5 milioni di persone, ossia quasi un decimo della popolazione, usa la bicicletta come mezzo di trasporto urbano. Il sondaggio è anche utile per capire le abitudini dei ciclisti e la loro distribuzione tra nord e sud Italia. Per quanto riguarda quest'ultimo punto, dal sondaggio emerge che i più virtuosi risiedono al nord (merito forse di un territorio pianeggiante più invitante e di un maggior numero di piste ciclabili?): solo l'1% dei ciclisti abituali risiede nelle regioni del sud e delle isole, mentre nelle regioni del centro la percentuale è vicina allo zero. Ma se si parla di uso occasionale, la percentuale al sud aumenta fini ad arrivare al 23%, segno che un interesse nei confronti di questa particolare modalità di spostamento c'è, anche se magari viene ancora vista più come svago e diversivo che come reale alternativa all'automobile o ai mezzi pubblici. D'altra parte tale tendenza è dimostrata in tutto il Belpaese, se è vero che il 75% di coloro che hanno risposto al sondaggio usa la bici da corsa carbonio, la city bike o altri tipi di biciclette solo il rare occasioni o addirittura non la usa mai, e che il 25% delle persone pensa alla bicicletta soprattutto come ad un piacevole mezzo per trascorrere il tempo libero. Ma si potrebbe far cambiare idea agli italiani curando maggiormente gli itinerari rivolti ai ciclisti e le piste ciclabili: il 43% degli intervistati ha infatti segnalato, tra i maggiori impedimenti all'uso abituale della bici, la mancanza di itinerari protetti sufficienti, mentre il 42% desidererebbe una riduzione del traffico. Mancano anche parcheggi ad hoc (come segnalato dal 19% dei partecipanti al sondaggio) e scarseggia anche la possibilità di salire su treni e altri mezzi pubblici con la bici (il 13% degli intervistati si è espressa in questo modo).
In conclusione, è innegabile che l'interesse degli italiani nei confronti della bicicletta sia in aumento, e probabilmente potrebbe aumentare ancora con degli interventi mirati nelle nostre città.
Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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