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Sale. Consigli per gli acquisti
Roma, 17 Settembre 2010. Sono circa 15 milioni di italiani ipertesi e la colpa viene attribuita, anche, all'alimentazione ed in particolare alla eccessiva quantita' di sale che ingeriamo. Ricordiamo, pero', che la maggior parte dei tessuti e dei fluidi degli esseri viventi contiene una certa quantita' di sale (cloruro di sodio). Ad esempio gli ioni sodio sono essenziali per la trasmissione dei segnali sensoriali e motori lungo il sistema nervoso. L'importante e' non esagerare con il consumo, perche' il sale lo troviamo aggiunto in molti altri alimenti e questo puo' creare problemi a chi soffre di pressione alta.
Come scegliere il sale che acquistiamo? Salare con il sale marino, con il sale raffinato o con salgemma? Il sale marino e' quello che proviene dall'evaporazione di acqua di mare che, se sottoposto a "lavaggio", diventa sale raffinato. Salgemma e' il sale delle miniere, prodotto nel corso dei secoli. Quale la differenza dal punto di vista nutrizionale? Il salgemma e' cloruro di sodio, praticamente allo stato puro mentre il sale marino integrale contiene una serie di elementi quali lo iodio, utile per il funzionamento della tiroide. Il sale raffinato deriva da processi di pulitura che eliminano buona parte dei minerali aggiuntivi, compreso lo iodio, il quale puo' essere addizionato successivamente per ottenere il sale iodato. Alcuni trovano piu' "saporito" il sale marino integrale, altri comprano quel che trovano sullo scaffale del negozio. Infine, e' da tener presente che i sali arricchiti o impoveriti (iposodici) costano di piu' di quelli tradizionali.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
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