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mercoledì 13 luglio 2011

Mameli in prima ripresa moderna mondiale - Etna in scena Zafferana Etnea

 

Il 26 luglio il palcoscenico dell'anfiteatro Comunale di Zafferana Etnea ospiterà in prima ripresa moderna mondiale per il Cartellone di Etna in scena la rappresentazione di Mameli, opera Lirica patriottistica commemorativa di R. Leoncavallo. Libretto di Gualtiero Belvederi. Azione storica in due episodi in forma di concerto

 La realizzazione dell'imponente opera è stata resa possibile grazie alla collaborazione con la Beinecke Rare Book Library e dell'Università di New Haven (Usa) che ha concesso copia dell'originale dell'opera Mameli.

L'opera sarà diretta dal Suo revisore M° SILVANO  FRONTALINI che in questa occasione debutterà, sia pure dopo svariate precedenti esperienze, come regista dell'opera, mettendo in tal modo a frutto una consolidata esperienza di teatro accumulata in una lunga carriera che lo ha visto dirigere oltre 500 recite di opere italiane e portare alla scoperta discografica di innumerevoli opere inedite di Ponchielli, Leoncavallo ed altri prestigiosi autori.

Oltre la celebre soprano Natalia Margarit che interpreterà Delia, saranno in scena i seguenti personaggi ed interpreti: Goffredo Mameli (tenore) Paolo Bertolucci; Carlo Terzaghi (baritono) Lorenzo Battagion; Cristina Trivulzio (mezzosoprano) Liliana Neciu e l'Orchestra della Filarmonica Nazionale Rumena "Oltenia" di Craiova.

Mameli, l'autore dei contestatissimi versi del nostro Inno Nazionale, Fratelli d'Italia o Canto degli Italiani (titolo originale dell'Inno) sta per tornare. Ma non per l'ennesima discussione sull'Inno nazionale.

Mameli come protagonista di un opera di Leoncavallo, l'autore di Pagliacci, un'opera creduta persa e di recente ritrovata alla Università di Yale negli USA e revisionata da Silvano Frontalini considerato dalla critica internazionale come un esperto delle riscoperte di autori Italiani del passato avendo inciso tante prime mondiali di svariati autori. L'esecuzione è programmata, in forma scenica in alcune località (per ora top secret) della Sicilia, per festeggiare il doppio anniversario dello sbarco dei Mille e dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Di seguito sarà messa in scena anche in Piemonte, in Lombardia a Sondalo, in Umbria a Narni, nelle Marche a Corinaldo e nell'ottobre del 2011 in piena terra "leghista" ma senza intenzioni polemiche ma unicamente celebrative anche se in questo caso l'esecuzione sarà "bilanciata" con brani dal Nabucco per richieste locali. A far perdere le tracce dell'opera di Leoncavallo, Mameli o Alba Italica, per quasi un secolo dal debutto, contribuì la prima guerra mondiale, che avendo fatto chiudere i teatri sospese ogni attività, e cancellò anche la programmazione di quell'opera che l'autore, col favore di pubblico e critica, aveva tenuto a battesimo al Carlo Felice di Genova il 24 febbraio 1916,. In seguito fu replicata la stagione seguente in molti teatri della nazione e, sull'onda di tale successo, era in procinto di essere tradotta in un film per il quale le trattative erano a buon punto. Quasi improvvisamente l'opera sparì di nuovo, probabilmente anche a causa di Fratelli d'Italia (per il quale il patriota genovese è noto, ed anche inviso, alla stragrande maggioranza degli italiani), che si ascolta in più punti nell'opera, ma che ricordando troppo la repubblica, fu sgradito sia ai Savoia che al regime fascista.

Leoncavallo, prima di scrivere quell'opera, si era documentato meticolosamente sul protagonista. Tra le sue carte è stato ritrovato un quadernetto manoscritto di 24 pagine nel quale appuntò la «sua» biografia del patriota e, successivamente, volle occuparsi del libretto, vantando una laurea in lettere a Bologna, in quanto allievo di Carducci.

L'opera, sottotitolata «azione storica in due episodi», si svolge a Milano, nell'autunno del 1848, in casa del patriota Carlo Terzaghi, del quale Mameli sposò la figlia e a Roma, nel giugno del 1849, in una casa sul Gianicolo, mentre infuria la battaglia che segnò la fine della breve esperienza della Repubblica Romana. E si conclude con la morte del poeta, non ancora ventiduenne, in battaglia, fra le braccia di sua moglie, Delia Terzaghi, mentre si ode in lontananza Fratelli d'Italia.

Nell'opera, la storia d'amore del poeta si intreccia con le vicende patriottiche risorgimentali ed infatti vi compaiono noti personaggi storici come Enrico Dandolo, Luciano Manara, ed anche la Principessa di Belgioioso, con fascia tricolore e fucile in mano. Tale intreccio farà dire a Daniele Rubboli che Leoncavallo, nel Mameli «interpreta il dramma di un idealista innamorato che, sulle barricate, confonde patria e donna, politica e amore». Leoncavallo, convinto interventista a fianco degli alleati (Francia e Inghilterra) e tra i primi firmatari di un manifesto antitedesco redatto dall'Associazione artistica internazionale, si giocò il rapporto con l'editore Sonzogno, che ai teatri tedeschi teneva, e fu costretto a depositare l'opera a suo nome presso la Prefettura di Milano, nella versione per canto e pianoforte, assicurandosi così i diritti d'autore futuri; ma, per far fronte alle spese immediate, dovette vendere la sua villa di Brissago, in Svizzera.

La prevendita è già disponibile sui circuiti: www.ctbox.it - www.circuitoboxofficesicil​ia.it -

Per ulteriori informazioni sulla disponibilità dei biglietti è possibile contattare il numero 3357843298.

 

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Elisa Toscano

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