Salvamamme: il 29 ottobre una cerimonia per ricordare tutti i piccoli angeli
Nel mese della Giornata Internazionale della consapevolezza della morte perinatale
Si terrà il 29 ottobre alle ore 11, nel Giardino del Salvamamme, Via degli Olimpionici 19, una cerimonia per rivolgere un pensiero d'amore verso tutti i bambini che hanno vissuto solo lo spazio di poche ore, o di pochi giorni.
In occasione della Giornata Internazionale della consapevolezza della morte perinatale (15 ottobre), il Presidente dell'Associazione Salvamamme, Grazia Passeri ha indirizzato una lettera aperta al Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, al Vice Presidente del Parlamento Europeo, On. le Roberta Angelilli, all'Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Roma, l'On. le Sveva Belviso e al Consigliere delle Regione Lazio, On. le Isabella Rauti:
"Caro Sindaco, care Roberta, Sveva, Isabella, che avete cariche istituzionali e siete amiche di 'Salvamamme',
Conoscete Salvamamme da sempre, oggi è il cuore della città dei più piccini, attraversa ogni Municipio, ogni ospedale, le parrocchie, stringe in un provvidenziale abbraccio le mamme in condizioni difficili che hanno solo amore da donare al loro bimbo e quelle che, dismettendo carrozzine e corredini di famiglia, gioiscono nel farne dono affettuoso; un abbraccio quello del Salvamamme, che unisce altri diecimila cittadini di Roma e i loro intimi.
Scriviamo perché, purtroppo, anche Salvamamme a volte perde, prima o subito dopo il parto, un bambino, aspettato con trepidazione dalla madre, atteso dalle nostre volontarie. Un fiore che non sboccia, ma che noi non consideriamo un bimbo che non ha vissuto: ha unito per tanti mesi il battito del suo cuore con quello della sua mamma. Capita anche che a volte coraggiosi genitori e nonni con occhi pieni di lacrime giungano da noi con le braccia colme di abitini deliziosi e nuovi; sono del loro
bimbo, che non potrà indossarli. C'è tanta vita al Salvamamme, nelle nostre sedi, e vagiti e le corse e il riso di quelli che tra le nostre cure crescono felicemente.
Ma da sempre Salvamamme cura e consola le mamme che dopo tanti mesi hanno la culla vuota. Provvediamo alcune volte a dare a questi piccoli degna sepoltura; nostre nonne preparano per ogni bimbo vivo o morto una copertina rosa o celeste e in tutta Italia, con cerimonie pubbliche di commiato, Salvamamme dà una carezza ai neonati gettati tra i rifiuti.
Ora tante mamme in Italia e nella nostra città ci chiedono qualcosa di più, denunciano la solitudine in cui finiscono costrette al momento del doloroso evento, il trauma che le sconvolge a volte nei reparti maternità non trova, per mille motivi, la necessaria sensibilità; vogliono sentire vicina la solidarietà e al livello psichico in tutta Europa si è capito che solo una lenta e intima elaborazione del lutto può attenuare il dolore, perché non diventi una piaga segreta che scava nell'anima.
Su internet la loro presenza costante è una richiesta chiara di considerazione e attenzione.
Salvamamme da anni viene maturando una riflessione e avvia momenti di confronto interno su questo dramma e oggi sta elaborando un progetto di alto profilo professionale, in collaborazione con la Sapienza, al fine di stabilire un contatto al livello istituzionale, divenuto ormai indispensabile, anche nella considerazione che diverse città in Europa e alcune nel nostro paese sono già intervenute, dotandosi di un servizio di assistenza psicologica legato ad associazioni adeguate, e a volte aprendo
un piccolo giardino segreto.
Ma intanto, caro Sindaco, vogliamo strapparti una promessa da realizzare a primavera, dar vita a una speranza, manifestare un'attenzione per famiglie tanto duramente provate: anche a Roma ci sia un luogo dell'anima, che Salvamamme chiamerebbe "giardino delle chiavi dorate" un fazzoletto di terra, due o trecento metri quadrati possono bastare. Salvamamme lo curerà senza spese, con le mamme e i papà, con le nonne e i nonni un albero al centro, qualche panchina e qualche aiola; con il nome del
bimbo da ricordare, per chi lo vuole; un cancello e tante chiavi dorate, una per ogni famiglia. Un luogo di raccoglimento, silenzioso, sereno; dovrebbe esserci un ambiente, un piccolo ambiente per incontrare una psicologa e dare modo alle famiglie che hanno vissuto questa esperienza di parlare, aprirsi reciprocamente. I locali del Salvamamme sono pieni di bambini: vengono, vanno, fanno confusione, non è il luogo adatto. Per realizzare insieme questo luogo di civiltà e di affetto, per dare un
valore a una vita, purtroppo non sbocciata. Senza ignorare il sicuro plauso, di fronte alle inevitabili carenze di un pubblico intervento sociosanitario esteso, articolato e complesso come quello realizzato nel nostro paese.
Salvamamme confida nella vostra ben nota sensibilità nella certezza che questo progetto sarà il vostro progetto".
Ufficio stampa
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