RISPARMIO ENERGETICO? PAGANO I PROPRIETARI DI CASA
Benito Sicchiero
L'uso dell'energia solare in Italia ha registrato una impennata che posiziona il nostro Paese al terzo posto nel mondo (1200 Mw di
produzione nel 2010): con la Puglia, la Lombardia si piazza ai primissimi posti tanto che oggi le cosiddette energie rinnovabili rappresentano il 7,5% del totale con l'obiettivo di arrivare al 17% nel 2020.
Sempre che continuino le agevolazioni fiscali del 55% che, ad oggi, non sono state rinnovate per il 2011.
Se ne è parlato al convegno "Le energie rinnovabili e la difesa del territorio" organizzato all'Umanitaria di Milano dall'Istituto Uomo e
Ambiente (direttore Maurizio Spada) con l'intervento di operatori del settore, esperti, esponenti della Regione dei proprietari immobiliari cui, in sostanza, il discorso è stato rivolto.
Tutto bene, quindi?
No, almeno per quanto riguarda i proprietari di
casa. Infatti la Regione Lombardia punta a ricavare la maggiore quota di risparmio energetico dal settore residenziale.
E dato che non c'è risparmio se prima non si spende (dai nuovi serramenti alle tecnologie isolanti, dalla sostituzione delle caldaie per il riscaldamento ,all'adozione di pannelli solari e fotovoltaici) nuove"stangate" si stanno abbattendo sul già tartassato settore immobiliare.
Riassume Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia, la più antica e importante organizzazione territoriale dei proprietari immobiliari.
Riferendosi in particolare all'adozione dell'energia solare lamenta che sul settore si sia avviata da anni una grande promozione che fa
leva sulla sensibilità ecologica dei cittadini, ma tace sui costi.
"Tra costi di intervento, strutture e installazione, di manutenzione e di gestione, l'obsolescenza media dell'impianto - che andrebbe rinnovato ogni 10-12 anni mentre, nel frattempo, verranno proposti prodotti
sempre più efficaci e innovativi causa quindi di continui, dispendiosi
aggiornamenti – abbiamo calcolato che l'utile per la famiglia non ci sarà mai".
Se calcoliamo in 4 il risparmio sulla bolletta energetica nazionale, la spesa è di 10.
Non parliamo poi del problema che creera' l'esigenza di smaltimento, una volta che gli impianti installati diverranno obsoleti.
Ciò che importa allo Stato è che, da un lato il risparmio equivale all'alleggerimento della bilancia dei pagamenti
verso l'estero per acquisto di energia; e che la spesa di 10 significa prelievo dei risparmi individuali e immissione nell'economia produttiva (fabbricanti di pannelli, progettisti degli impianti, artigiani ed imprese ecc. Questo duplice risultato è ottenuto a spese di una sola
categoriali contribuenti: quella dei proprietari immobiliari.
C'è di più. La stretta normativa in materia di certificazione energetica da parte dello Stato e di alcune Regioni (Lombardia in testa) che legiferano in via concorrente, non è che il primo passo di una manovra che costringerà proprietari immobiliari e condomini ad un ingente e spropositato sforzo economico.
L'obbligo della certificazione energetica porta a una distinzione tra edifici virtuosi e meno virtuosi sul piano dell'efficienza. Poi si stabilirà che questi ultimi o si adeguano o devono essere penalizzati fiscalmente.
In Lombardia le certificazioni energetiche sono 5000 al
mese, che – a regime – porterà all'esborso complessivo di centinaia di milioni di euro, di miliardi di euro su scala nazionale.
I proprietari immobiliari si chiedono: i sacrifici ed i costi imposti sono proporzionati ai risultati che ci si prefigge di raggiungere?
Come ha sostenuto Jeremy Rifkin, in un recente convegno a Taormina, per ottenere risultati apprezzabili in materia di risparmio energetico e di contenimento dell'inquinamento occorre
agire contemporaneamente nei campi dell'industria, dei trasporti, dell'allevamento del bestiame e dell'agricoltura, ed inoltre delle fonti energetiche rinnovabili e degli immobili (buoni ultimi).
Ebbene, dai lavori del convegno svoltosi all'Umanitaria, che hanno presentato affascinanti soluzioni grazie alle nuove tecnologie, non una cifra è uscita sul costo reale, ad
esempio, di un impianto fotovoltaico ad uso familiare, oppure sul costo reale di una casa ecocompatibile.
Un altro motivo di perplessità che induce qualcuno a ritenere che il solare sia obiettivo di una grande promozione, ma con molti interrogativi cui dare risposte sincere.
I lavori sono stati aperti e coordinati da Maurizio Spada, direttore dell'Istituto Uomo e Ambiente e conclusi da Giovanni Poletti, presidente di Milano energia e Consorzio Cà Granda; relatori Benito
Sicchiero di Assoedilizia comunicazione, Anna Boccardi, area pianificazione energetica Cestec-Regione Lombardia; Antonello Tatti,
Fasi-Associazione energia e ambiente; Ugo Ferrari, Istituto Uomo e Ambiente; Luca Coroneo, Milano Energia.
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