Comunicato stampa 9 maggio 2012
Stop referendum sulla caccia, attacco alla democrazia in Piemonte
Andrea Zanoni (Eurodeputato IdV) condanna la cancellazione da parte della Regione della consultazione referendaria sulla caccia indetta per il 3 giungo. "Cota mette una mano sulla bocca dei piemontesi. Decisione autoritaria ed anti democratica"
"Lo scippo del referendum sulla caccia in Piemonte rappresenta un atto vergognoso e anti democratico della Giunta Cota che impedisce in questo modo ai piemontesi di esprimersi liberamente". E' il commento di Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e vice Presidente dell'intergruppo sul Benessere degli Animali al Parlamento europeo, alla cancellazione della consultazione popolare sulla caccia indetta per il 3 giugno.
Il Consiglio Regionale, su proposta dell'Assessore leghista Sacchetto, ha approvato un emendamento alla Legge Finanziaria che abroga la Legge Regionale sulla caccia. In questo modo è stato possibile cancellare il referendum del prossimo 3 giugno, visto che riguarda una legge non più in vigore. "E' palese l'obiettivo della Giunta leghista: evitare una scontata debacle popolare e, probabilmente, ritentare di riproporre la legge sulla caccia l'anno prossimo", attacca Zanoni. "Il referendum, invece, avrebbe sancito in modo inequivocabile la contrarietà dei piemontesi, popolo civile e moderno, a questa attività barbara e medievale".
Il referendum, richiesto addirittura nel 1987 da 60mila elettori, non è mai stato svolto per l'ostruzione della politica della Regione. Solo ad inizio del 2012 il Tar aveva imposto alla Regione l'indizione del referendum, a conclusione di una estenuante battaglia legale che si è trascinata attraverso ben 9 gradi di giudizio.
"Con questa mossa Cota e la Lega Nord hanno confermato la loro allergia al più democratico strumento di manifestazione popolare: il referendum – accusa l'Eurodeputato – In questo modo tappano la bocca ai cittadini e continuano con la loro politica di palazzo che per anni hanno fatto finta di combattere".
Zanoni era stato uno dei primi sostenitori dell'iniziativa lanciata dal comitato promotore di cui fanno parte le associazioni (LAC, LAV, LIPU, Legambinete, WWF, Italia Nostra e radicali italiani) ed era in procinto di organizzare al più presto alcune cene vegane per raccogliere fondi per l'iniziativa.
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