ROMA - "Bisogna chiedere al Governo ma anche all'Unione Europea, di cambiare politica ed affiancare al rigore gli stimoli alla crescita ed agli investimenti, in modo particolare gli investimenti in infrastrutture e soprattutto non materiali come sono la scuola, la ricerca, l'università, l'innovazione che soprattutto nelle aree più arretrate come quelle del Mezzogiorno devono costituire dei punti da cui ripartire per fare ricrescere queste zone e queste comunità." E' quanto si legge nell'intervista rilasciata da Guglielmo Epifani a Dazebao News.
"C'è una grande confusione, - racconta l'ex numero uno della Cgil - una grande difficoltà, una grande incertezza. La cosa che il sindacato sta facendo, e continua a fare, è di chiedere al Governo di battere di più i pugni in Europa. Non possiamo consentire che la Merkel dica le cose che dice ed invece bisogna fare una politica che stimoli gli investimenti e lo sviluppo. Bisogna affiancare al rigore lo sviluppo sennò l'Italia finisce come la Grecia. C'è bisogno che Monti faccia questo e lo faccia nelle sue condizioni per dare una mano vera e credibile. Ma soprattutto oggi c'è bisogno di risolvere il problema del credito. Le banche non danno soldi né alle famiglie né alle aziende, né agli artigiani che ne hanno bisogno e bisogna venire a capo di questo problema".
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