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lunedì 30 agosto 2010

Rita Benardini interroga Alfano e il presidente del consiglo dei ministri:all'Ucciardone di Palermo i detenuti attendono anche un anno per parlare con un educatore!



BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI.

- Al Presidente del Consiglio dei ministri, Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute.

- Per sapere

- premesso che:


il 18 luglio 2010, dalle 10,15 alle 15,25, la prima firmataria del presente atto si è recata in visita ispettiva presso la casa circondariale Ucciardone di Palermo accompagnata da Laura Baccaro (Ristretti orizzonti); Gloria Cammarata (ufficio del garante per la tutela dei diritti dei detenuti - regione Sicilia); Michele Recupero (volontario Crivop Onlus); Bruno Di Stefano (volontario; presente soltanto nelle prime due ore) e dai militanti radicali Donatella Corleo e Gianmarco Ciccarelli;

nel corso della visita ispettiva la delegazione è stata accompagnata da Maurizio Veneziano, direttore del carcere e Carlo D'Anna, vice commissario polizia penitenziaria;

nell'istituto di pena in questione gli agenti di polizia penitenziaria previsti in pianta organica dal decreto ministeriale sono 530, mentre quelli effettivamente in servizio risultano essere 370 (160 in meno);

i detenuti presenti sono 700 a fronte di una capienza regolamentare di 430; il 15 per cento circa è rappresentato da stranieri e un altro 15 per cento da tossicodipendenti. Vi sono anche 15 sieropositivi; molto diffuse risultano essere tra la popolazione detenuta le malattie infettive; ciononostante vi è un solo medico e un solo infermiere in servizio;

elevatissimo è il turn-over di detenuti: circa 25 tra ingressi e scarcerazioni ogni giorno; si registra un aumento di circa 30 unità al mese. Circa il 20 per cento dei detenuti ha una permanenza in carcere inferiore a 7 giorni;

gli educatori previsti in pianta organica sono 8, quelli effettivamente in servizio sei;

gli psicologi non sono di ruolo: 3 (a ore) + 8 (a ore) per il presidio nuovi giunti. Un ragazzo di 25 anni, affetto da schizofrenia, non riceve alcuna cura, da più di un mese ha fatto domanda per parlare con psicologo e psichiatra senza ricevere alcuna risposta;

il cosiddetto «Canile» rappresenta il primo approccio per chi viene arrestato, in attesa dell'assegnazione ad una sezione ed è a quel che sembra agli interroganti in tutto e per tutto simile ad un canile degradato. Celle assolutamente prive di arredamento. Dovunque sporcizia e degrado. Alcune celle hanno il gabinetto alla turca. Altre non hanno nemmeno il water. A detta del direttore, nel canile la permanenza non supera le 5 ore;

l'Ottava Sezione è ultimata ma in attesa di collaudo. Destinata ad ospitare 120 detenuti, ma ancora non aperta per carenza di personale (servono 40 unità di polizia penitenziaria);

la terza sezione presenta una struttura fatiscente;

al primo piano sono ubicati 37 detenuti. Sezione cosiddetta «protetta». Divieto d'incontro con altri detenuti. Per questi detenuti sono previsti solo 10 minuti d'aria al giorno, peraltro in un passeggio piccolo, con caldo infernale;

il lavoro è praticamente inesistente, così come le attività trattamentali;

umidità, muffa, tetti e muri scrostati sia all'interno delle celle, sia nella doccia comune;

le celle sono prive di doccia. Wc con muretto a vista dal corridoio. In molte celle lo scarico del bagno non funziona e i detenuti sono costretti a riempire secchi o bacinelle per tirare l'acqua;



in corridoio è presente la doccia in comune. Su 7 docce ne funziona una sola. D'inverno non c'è acqua calda. Condizioni igieniche pietose. Piatti doccia sporchissimi: a detta dei detenuti la candeggina non viene mai passata. È consentito ai detenuti di fare la doccia al massimo tre volte a settimana;

i detenuti ricevono gratuitamente soltanto due rotoli di carta igienica al mese. Tutto il resto devono acquistarlo a proprie spese: anche i prodotti per lavarsi e per pulire la cella, e perfino i sacchetti dell'immondizia (molti detenuti infatti per riporre i rifiuti utilizzano fogli di giornale al posto dei sacchetti);

le domandine per i colloqui spesso restano senza risposta. Un detenuto della cella n. 1 non fa colloqui da 13 mesi;

il barbiere non viene da 7 mesi;

in una cella era presente da solo un detenuto con tubercolosi. Indossa la mascherina ed è tenuto a distanza da tutti (detenuti e agenti);

al secondo piano sono ubicati 11 detenuti. Qui su 7 docce ne funzionano 2 e le condizioni strutturali sono uguali a quelle riscontrate al primo piano;

un detenuto (cella n.8) incontinente e affetto da emiparesi destra, con invalidità al 75 per cento, è senza materasso e non ha i soldi per comprare i pannolini. Vorrebbe un piantone. Ha bisogno di assistenza per lavarsi, per mettere il pannolino;

nella cella n. 7 non funziona la televisione. Sono reclusi un ragazzo di 18 anni, un uomo di 70 anni e un tunisino di 42 anni;

l'unica sezione ad avere le docce in cella è la quarta, che ospita 88 detenuti;

nella sezione settima, due settimana fa ha avuto luogo la protesta dei detenuti con battitura ferri per un'ora, da mezzanotte all'una;

i detenuti che lavorano sono pochissimi e i guadagni irrisori. Il porta vitto guadagna 400 euro al mese. Il barbiere guadagna soltanto 90 euro al mese;

un detenuto di 68 anni, diabetico, con la mano atrofizzata, deve essere operato urgentemente al tendine, è senza piantone. Al figlio, pure lui detenuto, non è consentito di accudirlo;

vi sono molti detenuti tossicodipendenti, sieropositivi e affetti da epatite C;

il detenuto affetto da tubercolosi che ora si trova nella terza sezione, prima stava in questa sezione con altri 10 detenuti, che chiedono invano un controllo medico;

anche qui wc con muretto basso e scarico dell'acqua spesso non funzionante;

un detenuto si è fratturato il piede: portato in ospedale dopo 2 mesi, quando ormai l'osso si era calcificato;

un cardiopatico ha la richiesta firmata dal magistrato per fare la scintigrafia, ma ancora non l'ha potuta fare;

le famiglie vengono alle 4 del mattino per prendere il turno per fare i colloqui e sono costrette ad aspettare all'aperto senza alcuna copertura (al sole o sotto la pioggia). Poi i colloqui iniziano alle 11.00;

la sala colloqui presenta muretto divisore e vetro e al suo interno l'igiene è scarsa; sicché molti detenuti preferiscono rinunciare ad avere colloqui con i figli;

nelle celle sono presenti formiche, scarafaggi, topi («grossi» sottolineano i detenuti);

nel passeggio è stata messa (con i soldi del carcere) una piccola tettoia solo dopo che i detenuti si erano autotassati. Nell'area retrostante il passeggio, su cui si affacciano le celle, sono presenti animali morti e salgono odori insopportabili;

c'è una palestra con attrezzi nuovi che non può essere utilizzata per carenza di personale;



per i detenuti è molto difficile avere un colloquio con gli educatori, a volte le attese possono durare anche 7 mesi;

in alcune celle il sovraffollamento ha raggiunto livelli di guardia: in esse stazionano 12 detenuti in circa 18 mq; e un solo agente controlla ben quattro piani. Nelle celle non ci sono le porte del bagno; né le cosiddette «bilancette» (armadietti) -:

se ritenga di dover provvedere affinché sia adeguatamente incrementato l'organico della polizia penitenziaria in servizio presso la struttura carceraria Ucciardone di Palermo;

se, più in generale, visti gli attuali vuoti d'organico di cui soffre il corpo dei «baschi azzurri», il Governo non intenda richiamare in servizio i quasi 2.000 agenti penitenziari distaccati tra Ministero e il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, il cui utilizzo sul campo risulterebbe quanto mai prezioso;

quali iniziative intenda assumere il Governo per intervenire tempestivamente rispetto al grave problema del sovraffollamento nonché alle ancor più drammatiche urgenze edilizie e igienico-sanitarie della casa circondariale di Palermo, per le quali non si può certo aspettare la ancora assai lontana prospettiva di realizzazione del cosiddetto «piano carceri»;

se non intenda disporre la immediata chiusura del reparto chiamato «canile» dove i detenuti stazionano in attesa di essere assegnati alla propria sezione;

per quali motivi non sia stato ancora effettuato il collaudo dell'ottava sezione e se non intenda garantirne l'immediata apertura;

quali interventi si intendano mettere in atto per rendere igienicamente ed ambientalmente accettabile l'attuale struttura carceraria palermitana, nella quale i detenuti scontano di fatto una doppia pena e le stesse condizioni di lavoro degli agenti di polizia penitenziarie e del personale amministrativo risultano essere alquanto difficili;

cosa intendano fare, per quanto di competenza, per garantire il diritto alla salute dei detenuti e, in particolare, entro quali tempi verrà ripristinata un'adeguata assistenza psicologica e psichiatrica;

cosa si intenda fare per garantire ai detenuti l'attività trattamentale, sia essa di studio e/o di formazione e lavoro, atta a preparare il futuro reinserimento sociale dei medesimi previsto dall'articolo 27 della Costituzione;

quali misure urgenti si intendano adottare, promuovere e sollecitare al fine di aumentare l'organico degli educatori che operano nell'istituto di pena in questione;

se non si ritenga di dover urgentemente disporre il completo rifacimento della vetusta ed obsoleta sala-colloqui presente nell'istituto di pena in questione in modo da garantire un miglior contatto umano tra detenuti e familiari e, più in generale, entro quali tempi verrà garantito un normale funzionamento dell'istituto quanto alla manutenzione, al riscaldamento, ai bagni delle celle e all'accesso quotidiano alle docce;

quali provvedimenti intenda adottare affinché vengano garantite ai familiari che si recano a colloquio con i detenuti tempi di attesa tollerabili, da trascorrere soprattutto senza essere esposti alle intemperie del clima;

se ed in che modo si intendano potenziare, all'interno della struttura penitenziaria in questione, le attività di orientamento e formazione al lavoro e di ricerca di posti di lavoro da offrire ai detenuti, in particolar modo per quelli che hanno quasi finito di scontare la pena;

se non intenda intervenire urgentemente per assicurare una migliore circolazione di aria e luce nelle celle degli uomini, anche mediante la rimozione del pesante retino posto sulle finestre; un ricambio più frequente delle lenzuola ed una migliore qualità del cibo;



se corrisponda al vero il fatto che molti detenuti incontrano difficoltà nel ricevere risposta alle cosiddette domandine per ottenere i colloqui;

se all'interno dell'istituto di pena non intenda garantire la presenza di un barbiere con cadenza periodica;

se intenda assicurare al detenuto invalido al 75 per cento e affetto da emiparesi destra l'assistenza di cui ha bisogno;

se sia noto per quali motivi il detenuto cardiopatico che ha ottenuto il permesso dal magistrato per fare la scintigrafia non vi sia stato ancora sottoposto;

per quali motivi recentemente i detenuti della settima sezione abbiano protestato con battitura ferri per un'ora;

quali provvedimenti urgenti si intendano adottare, negli ambiti di rispettiva competenza, affinché siano evitate le trasmissioni di malattie infettive tra detenuti e tra questi e gli agenti;

quali iniziative urgenti si intendano adottare al fine di ricondurre le condizioni di detenzione vigenti all'interno dell'istituto penitenziario palermitano alla piena conformità al dettato costituzionale e normativo.

(4-08155)

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