RISOLVERE I PROBLEMI È ELEMENTO DI CIVILTÀ
COSA SUCCEDE ALL'OPG DI BARCELLONA?
(03/08/2010) - Quanto emerso in questi giorni in seguito alla esiti della Commissione parlamentare presieduta dal Senatore Marino non ha colto di sorpresa la CGIL Messina. Da anni, inascoltati, denunciamo lo stato di degrado in cui versa l'O.P.G. di Barcellona P.G. Il personale non riesce a garantire l'assistenza e le cure ai malati in una organizzazione che non è ospedaliera ma penitenziaria a causa del sovraffollamento degli internati 350 ricoverati, rispetto ai 180 che l'istituto può contenere, della gravissima carenza di personale in organico, degli educatori, degli infermieri dei medici specializzati, della polizia penitenziaria e soprattutto delle risorse necessarie per garantire le cure ai pazienti. La responsabilità di quanto emerso è da ascrivere all'inerzia della Regione Sicilia - dichiarano Clara Crocè Segretario Generale della FP CGIL e Lillo Oceano Segretario della Camera del Lavoro di Messina - che non ha ancora provveduto a dare attuazione al decreto della Presidenza del 2008, che dispone il trasferimento della gestione dal Ministero della Giustizia al servizio sanitario nazionale. I due sindacalisti ricordano che già nel 2008, la FP CGIL di Messina,ha denunciato all'opinione pubblica quanto stava per accadere presso l'OPG di Barcellona e, per sollecitare la Regione Sicilia ad adeguarsi alla normativa vigente, ha organizzato un convegno nel quale hanno preso parte esperti, tecnici e dirigenti del settore, il Capo del DAP, l'associazione Antigone e l'Assessore Massimo Russo alla sua prima uscita nella qualità di Assessore alla Sanità., il quale ha riconosciuto il grave ritardo della Regione. A tutt'oggi, l'Assessore Non ha fornito risposte alla grave situazione di degrado in cui versa l'O.PG. Mentre in tutte le altre regioni gli O.P.G. hanno avviato il processo di trasformazione lanciato dal D. Lgs 230/99, l'OPG di Barcellona è rimasto l'unico istituto a livello nazionale .Ma c'è di più, nel silenzio di tutti e in nome della tanto decantata sicurezza, sono stati trasferiti tutti internati provenienti dagli O.P.G. che, nel frattempo, che nel tempo hanno avviato i processi di trasformazione. Ancora nel 2009, invano, la FP CGIL ha chiesto al Ministro della Giustizia Alfano di dare disposizioni al DAP, affinché sospendesse tutti i progetti di ampliamento dei posti letto presso l'OPG. Di Barcellona P.G. e la sperimentazione dei progetti inadeguati e incompatibili con la normativa che prevede il superamento degli OPG. La Regione Sicilia ha il dovere di recuperare il gravissimo ritardo continuano- Crocè e Oceano- deve assumere un ruolo attivo e risolutivo per avviare il processo del superamento dell'OPG di Barcellona P.G. Difendere il diritto alla salute di tutti i cittadini, anche di quelli privati della libertà e affetti da malattie mentali, è elemento di civiltà che non può essere subordinato a lungaggini formali o a compatibilità economiche che valgono solo per alcuni – commentano Clara Crocè e Lillo Oceano - sulla salute non possono esserci cittadini di serie A e cittadini di serie B. Una differenziazione inaccettabile per i malati come per i lavoratori".
COSA SUCCEDE ALL'OPG DI BARCELLONA?
(03/08/2010) - Quanto emerso in questi giorni in seguito alla esiti della Commissione parlamentare presieduta dal Senatore Marino non ha colto di sorpresa la CGIL Messina. Da anni, inascoltati, denunciamo lo stato di degrado in cui versa l'O.P.G. di Barcellona P.G. Il personale non riesce a garantire l'assistenza e le cure ai malati in una organizzazione che non è ospedaliera ma penitenziaria a causa del sovraffollamento degli internati 350 ricoverati, rispetto ai 180 che l'istituto può contenere, della gravissima carenza di personale in organico, degli educatori, degli infermieri dei medici specializzati, della polizia penitenziaria e soprattutto delle risorse necessarie per garantire le cure ai pazienti. La responsabilità di quanto emerso è da ascrivere all'inerzia della Regione Sicilia - dichiarano Clara Crocè Segretario Generale della FP CGIL e Lillo Oceano Segretario della Camera del Lavoro di Messina - che non ha ancora provveduto a dare attuazione al decreto della Presidenza del 2008, che dispone il trasferimento della gestione dal Ministero della Giustizia al servizio sanitario nazionale. I due sindacalisti ricordano che già nel 2008, la FP CGIL di Messina,ha denunciato all'opinione pubblica quanto stava per accadere presso l'OPG di Barcellona e, per sollecitare la Regione Sicilia ad adeguarsi alla normativa vigente, ha organizzato un convegno nel quale hanno preso parte esperti, tecnici e dirigenti del settore, il Capo del DAP, l'associazione Antigone e l'Assessore Massimo Russo alla sua prima uscita nella qualità di Assessore alla Sanità., il quale ha riconosciuto il grave ritardo della Regione. A tutt'oggi, l'Assessore Non ha fornito risposte alla grave situazione di degrado in cui versa l'O.PG. Mentre in tutte le altre regioni gli O.P.G. hanno avviato il processo di trasformazione lanciato dal D. Lgs 230/99, l'OPG di Barcellona è rimasto l'unico istituto a livello nazionale .Ma c'è di più, nel silenzio di tutti e in nome della tanto decantata sicurezza, sono stati trasferiti tutti internati provenienti dagli O.P.G. che, nel frattempo, che nel tempo hanno avviato i processi di trasformazione. Ancora nel 2009, invano, la FP CGIL ha chiesto al Ministro della Giustizia Alfano di dare disposizioni al DAP, affinché sospendesse tutti i progetti di ampliamento dei posti letto presso l'OPG. Di Barcellona P.G. e la sperimentazione dei progetti inadeguati e incompatibili con la normativa che prevede il superamento degli OPG. La Regione Sicilia ha il dovere di recuperare il gravissimo ritardo continuano- Crocè e Oceano- deve assumere un ruolo attivo e risolutivo per avviare il processo del superamento dell'OPG di Barcellona P.G. Difendere il diritto alla salute di tutti i cittadini, anche di quelli privati della libertà e affetti da malattie mentali, è elemento di civiltà che non può essere subordinato a lungaggini formali o a compatibilità economiche che valgono solo per alcuni – commentano Clara Crocè e Lillo Oceano - sulla salute non possono esserci cittadini di serie A e cittadini di serie B. Una differenziazione inaccettabile per i malati come per i lavoratori".
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