UGL Richiede assunzioni educatori penitenziari
Prot. n. 6_569_GIUSTIZIA Roma, 1 giugno 2010
Al Ministro della Giustizia
On.le Angelino ALFANO
fax 06.68897951
Al Ministro per l'Innovazione
e la Pubblica Amministrazione
On.le Renato Brunetta
fax 06.68997210
Al Capo Dipartimento
Pres. Franco IONTA
Dipartimento Amm.ne Penitenziaria
fax 06.66165136
Oggetto: assunzione di personale civile presso il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria.
Questa O.S., a fronte della crescente preoccupazione destata dal sovraffollamento dei nostri istituti di pena ed alla luce di quella che è oramai una vera e propria emergenza, chiede che all'interno del ddl mirato alla risoluzione del problema in argomento, venga inserito il testo dell'emendamento dell'On. Ferranti che prevede un significativo incremento del numero degli operatori addetti al trattamento ed alla osservazione dei soggetti ristretti.
Più in particolare, si tratta degli educatori penitenziari per adulti, la cui figura si pone come centrale nell'attività sopra richiamata e che è finalizzata a fornire utili informazioni alla Magistratura di Sorveglianza deputata a decidere sui benefici e sulle misure alternative alla detenzione.
Attualmente, il numero di questi operatori è assolutamente insufficiente, con un rapporto rispetto ai soggetti ristretti che, a fronte delle attuali 67.500 presenze, è di circa 1 a 800 -1000.
Se si considera come, sia alla base delle semplici relazioni comportamentali, che di quelle più complesse di sintesi, elaborate dall'intero gruppo di osservazione e trattamento, ci debba essere una seppur sommaria conoscenza del detenuto, è facile immaginare come la carenza di educatori penitenziari porti ad inficiare in partenza ogni tentativo di procedere con un minimo di oggettività, col rischio concreto di fornire alla Magistratura di Sorveglianza informazioni vaghe e approssimative.
Crediamo fermamente quindi, che la soluzione del problema penitenziario passi anche per un incremento significativo degli organici degli educatori, attraverso una cospicua immissione in ruolo di forze nuove, immediatamente disponibili all'interno della graduatoria degli idonei del concorso a 397 posti.
Per quello che attiene le risorse necessarie, si potrebbe attingere sia alla Cassa delle Ammende, utilizzando i fondi disponibili per le attività ed i progetti finalizzati alla rieducazione dei detenuti, o, in alternativa, al Fondo Unico della Giustizia.
Si ringrazia per l'attenzione e si resta in attesa di conoscere le determinazioni della S. V.
Il Segretario Nazionale
Paola Saraceni
Al Ministro della Giustizia
On.le Angelino ALFANO
fax 06.68897951
Al Ministro per l'Innovazione
e la Pubblica Amministrazione
On.le Renato Brunetta
fax 06.68997210
Al Capo Dipartimento
Pres. Franco IONTA
Dipartimento Amm.ne Penitenziaria
fax 06.66165136
Oggetto: assunzione di personale civile presso il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria.
Questa O.S., a fronte della crescente preoccupazione destata dal sovraffollamento dei nostri istituti di pena ed alla luce di quella che è oramai una vera e propria emergenza, chiede che all'interno del ddl mirato alla risoluzione del problema in argomento, venga inserito il testo dell'emendamento dell'On. Ferranti che prevede un significativo incremento del numero degli operatori addetti al trattamento ed alla osservazione dei soggetti ristretti.
Più in particolare, si tratta degli educatori penitenziari per adulti, la cui figura si pone come centrale nell'attività sopra richiamata e che è finalizzata a fornire utili informazioni alla Magistratura di Sorveglianza deputata a decidere sui benefici e sulle misure alternative alla detenzione.
Attualmente, il numero di questi operatori è assolutamente insufficiente, con un rapporto rispetto ai soggetti ristretti che, a fronte delle attuali 67.500 presenze, è di circa 1 a 800 -1000.
Se si considera come, sia alla base delle semplici relazioni comportamentali, che di quelle più complesse di sintesi, elaborate dall'intero gruppo di osservazione e trattamento, ci debba essere una seppur sommaria conoscenza del detenuto, è facile immaginare come la carenza di educatori penitenziari porti ad inficiare in partenza ogni tentativo di procedere con un minimo di oggettività, col rischio concreto di fornire alla Magistratura di Sorveglianza informazioni vaghe e approssimative.
Crediamo fermamente quindi, che la soluzione del problema penitenziario passi anche per un incremento significativo degli organici degli educatori, attraverso una cospicua immissione in ruolo di forze nuove, immediatamente disponibili all'interno della graduatoria degli idonei del concorso a 397 posti.
Per quello che attiene le risorse necessarie, si potrebbe attingere sia alla Cassa delle Ammende, utilizzando i fondi disponibili per le attività ed i progetti finalizzati alla rieducazione dei detenuti, o, in alternativa, al Fondo Unico della Giustizia.
Si ringrazia per l'attenzione e si resta in attesa di conoscere le determinazioni della S. V.
Il Segretario Nazionale
Paola Saraceni
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