Non solo le preziose cicerchie, ma un incredibile bouquet di eccellenze esaltate dalla professionalità e dalla simpatia della delegazione guidata dal sindaco Roberto Zannella, protagonista per tre giorni del Monte-Carlo Wine Festival. Una presenza importante fortemente voluta dal presidente e dalla direttrice tecnica della manifestazione monegasca, Michele Florentino e Rita Mulas, con la fattiva collaborazione della giornalista Tiziana Briguglio, per dimostrare come la salvaguardia della biodiversità e la non standardizzazione del cibo (messa in pratica da tutti i cittadini di Campodimele), non solo può aiutare a vivere meglio ma anche favorire il rilancio di un'economia oggi sempre più in crisi.
Un tema quello della tutela del territorio e delle sue specificità al centro quest'anno dell'evento dedicato al vino e all'agroalimentare di qualità ospitato nelle splendide sale dell'Hotel Meridien Beach Plaza di Montecarlo.
60 i desk presenti in rappresentanza di Francia, Italia, Spagna, Repubblica Ceca e Albania, di cui 50 selezionati direttamente da Rita Mulas, determinata nel voler dare spazio soprattutto alle piccole realtà imprenditoriali che attraverso scelte coraggiose sia tradizionali che innovative rispettano ed esprimono l'identità territoriale, nella convinzione che dall'autenticità sommata alla professionalità nasce un'attrattiva unica, base ideale anche per sviluppare i migliori rapporti commerciali e acquisire visibilità in un contesto realmente internazionale.
Da qui il contrasto fra il palcoscenico mondano del Principato di Monaco ed il paesaggio espresso dalla sapienza artigiana di persone che affondando le radici nella cultura locale e che da essa traggono la capacità di raccontare storie diverse, letteralmente straordinarie. E' con questa nuova linfa che il Monte-Carlo Wine Festival stimola la rinascita di territori e tradizioni vitivinicole di grande valore, dedicando loro percorsi e momenti di attenzione che a novembre troveranno il loro naturale proseguimento proprio a Latina, durante la manifestazione ideata, condotta e coordinata da Tiziana Briguglio: Vinicibando.
A far da filo conduttore il comune di Campodimele, noto per essere tra i "luoghi della longevità",che della tipicità e del recupero della tradizione ha fatto il cardine della propria immagine. Ambasciatore di questa filosofia di vita il sindaco del piccolo centro situato sui Monti Aurunci, Roberto Zannella e lo staff composto da Alfredo Zannella, Christian Cicerani, Claudio Cardogna, Stefano Derosa, Francesco Pannozzo e Luigi Pecchia.
Ultimo, ma solo in ordine di citazione, lo chef Francesco Capirchio del ristorante "Lo Stuzzichino", autore a Montecarlo del prelibato menu offerto ad oltre quattrocento selezionatissimi ospiti, tra cui il Segretario di Stato del Principato di Monaco Renè Novella, il Vice Ministro della Sanità italiana Francesca Martini e l'Ambasciatore Franco Mistretta, nelle prime due giornate del festival.
Bravo come non mai Capirchio è riuscito a sorprendere tutti con una serie di piatti messi appunto per esaltare i prodotti campomelani. Ad essere serviti: il Formaggio Marzolina in purezza, la Salsiccia stagionata al coriandolo Scherzerino, la Frittatina di scalogno, la Zuppa di cicerchia, le Olive di Gaeta in salamoia, il Pane casareccio bruscato con pancetta stagionata alle erbe mediterranee Scherzerino, i carciofini sottolio di Paola Orsini e i Vol-Au-Vent di salsiccia al coriandolo, sedano bianco di Sperlonga e cicerchia. Tra le prelibatezze anche la Laina e fagioli, e i Ravioli di formaggio marzolina e salsiccia su passatine di cicerchia e tartufo dei Monti Aurunci, seguite dalla Salsiccia al coriandolo Scherzerino in crosta con crema di sedano bianco di Sperlonga e una Mille foglie con crema di cicerchie , miele e caffè come dessert.
Bontà interpretate da questo nuovo prodigio dei fornelli mai in maniera banale ma secondo studi e ricerche che hanno portato le antiche ricette a fondersi in una nuova interpretazione del cibo per soddisfare le richieste dei consumatori. Tra assaggiatori professionisti, foodies e semplici appassionati giunti a Montecarlo per la manifestazione, d'obbligo il parallelo con i vini scelti per esaltare e far emergere l'espressione più autentica di questa porzione del Lazio meridionale. Nell'ordine: l' Oppidum e il Capitolium della Cantina Sant'Andrea, il Fieno delle Antiche Cantine Migliaccio, il Capolemole Cori DOC bianco di Marco Carpineti, il Bellone e il Coboldo de "I Pampini".
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Tiziana Briguglio
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