Il premio sarà assegnato quest'anno alla Leggenda della danza
Un premio assegnato a chi rappresenta in Italia e nel mondo Cremona: creato nel 2008, il prestigioso riconoscimento intende valorizzare le qualità ed il ruolo di chi esprime il carattere della città di Cremona nella propria attività artistica, professionale e umana.
Dopo la bella Roberta Lanfranchi, premiata nel 2008 e il celebre attore GianMarco Tognazzi, premiato lo scorso anno, anche questa volta il "Torrone d'Oro" non deluderà le aspettative; il riconoscimento, mai come quest'anno espressione non solo del carattere della città ma anche della sua anima dolce e preziosa, verrà assegnato a Carla Fracci, una delle maggiori interpreti, se non la più grande, del mondo della danza, espressione senza eguali di eleganza e raffinatezza, figura di spicco internazionale che, in punta di piedi, ha incantato generazioni di appassionati con le sue movenze delicate e che porterà ancora una volta all'appuntamento cremonese tutto il suo fascino e la magia della sua arte.
Legata alla città di Cremona per discendenza materna, la madre era nata nella vicina Volongo, rimase nella cittadina cremonese anche nella sua prima infanzia, frequentandovi, da sfollata durante la guerra, la prima elementare. Prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano dal 1958, ha raccolto successi su tutti i più prestigiosi palcoscenici del mondo, interpretando sia balletti classici che contemporanei, avendo come partner tutti i più grandi danzatori delle ultime generazioni. Discrezione e riservatezza hanno da sempre contraddistinto Carla Fracci, sia come étoile che come persona, a dimostrazione di un talento superiore che, per manifestarsi in tutta la sua grandezza, aveva bisogno soltanto del palcoscenico.
Il premio verrà consegnato durante la Cena di Gala venerdì sera 19 novembre in uno dei palazzi storici della città, nella fascinosa cornice di Palazzo Trecchi. La cerimonia verrà inoltre replicata sabato pomeriggio 20 novembre sul palco di Piazza della Pace alla presenza di tutti i visitatori della kermesse.
"Poi potrai
rimettere le ali non più nubecola
celeste ma terrestre e non è detto
che il cielo se ne accorga."
Da La danzatrice stanca, E. Montale
Carla Fracci è universalmente riconosciuta come una tra le più grandi ballerine del ventesimo secolo, probabilmente la più grande interprete del repertorio romantico, La Sylphide, Giselle, tanto da essere detta 'La Taglioni del XX secolo'.
Prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano dal 1958, ha raccolto successi su tutti i più prestigiosi palcoscenici del mondo, interpretando sia balletti classici che contemporanei, avendo come partner tutti i più grandi danzatori delle ultime generazioni. Eccezionalmente morbida ed evanescente nelle sue movenze, Carla Fracci sa essere al tempo stesso eterea, delicata, ma anche estremamente intensa e drammatica: Medea per la coreografia di John Butler e la musica di Samuel Barber.
Per lei i critici hanno evocato paragoni con le più grandi dive del secolo, per interpretazioni come Romeo e Giulietta di Prokoviev o la Lizzie di Fall River Legend che hanno lasciato il segno nel mondo della danza. Lei è stata anche la sola ballerina al mondo a cui sia stato concesso danzare il ruolo di Giulietta all'Old Vic di Londra, tempio degli spettacoli scespiriani. È stata definita "La Duse della Danza", " La Sarah Bernhardt fra le danzatrici di oggi".
Ciò che da sempre ha contraddistinto Carla Fracci, sia come étoile che come persona, è stata la discrezione che ha caratterizzato il suo rapporto con il pubblico, che l'ha sempre amata e ricambiata rispettandone la scelta di riservatezza. Carla Fracci si è infatti tenuta sempre ben lontana dalla spettacolarizzazione e dal sensazionalismo dello star system, a dimostrazione di un talento superiore che, per manifestarsi in tutta la sua grandezza, aveva bisogno soltanto del palcoscenico.
A lei si sono ispirati negli anni numerosi artisti e poeti, quale icona universale di leggiadria, eleganza e perfezione. Tra questi Eugenio Montale che, durante l'attesa per la nascita del figlio Francesco, le dedicò un capolavoro, la poesia: La danzatrice stanca.
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