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L'inettitudine delle Autorità indipendenti lascia soli i consumatori. Le eloquenti parole di Cardia
Firenze, 28 giugno 2010. In mezzo a tanto chiacchericcio sul giro di nomine che toccherà le diverse Autorità indipendenti, c'è un fatto illuminante dell'inefficacia delle stesse. Una dichiarazioni del presidente uscente della Consob, Lamberto Cardia, che -come se fosse stato su Marte negli ultimi sette anni, e non a capo della Commissione di controllo sulle società quotate in Borsa -a cominciare dalle assicurazioni, banche e dalle Sim (Società di Intermediazione Mobiliare) collegate alle stesse- descrive il mercato dei derivati come opaco, auspicando nuove regole per il settore. Infine, Cardia augura al suo successore buon lavoro: "Lo aspetta un compito arduo". Ma come, sette anni sette in un ruolo dove poteva decidere ed incidere -tutelando sia il sistema finanziario, sia i singoli risparmiatori dai tanti prodotti di investimento ipersofisticati creati da banche e assicurazioni e venduti alla clientela di massa (bot people)- e dice queste cose quando sta per andarsen
e?
L'augurio al successore, poi, ci pare una presa per i fondelli, come dire "mo' so c.... tuoi".
E' la conferma dello stato comatoso in cui vivono le Autorità indipendenti, menomate da regole che impediscono un reale controllo del settore a cui sono preposte, ma rese inette pure dai soggetti alla Cardia, che elargiscono bei consigli e auspici fuori tempo massimo. Purtroppo, questo stato di cose ha un impatto immediato sui consumatori, lasciati soli di fronte agli abusi più o meno legalizzati e/o non perseguiti degli operatori di telecomunicazione, finanza, energia, ecc..
Ma forse è questo l'obiettivo delle cordate partitiche che nominano i loro protetti.
COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
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