Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 18 giugno scorso ha approvato il nuovo Regolamento di attuazione del Codice dei Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture.
La nuova norma, in attesa della registrazione da parte della Corte dei Conti e della successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, offre la possibilità ad imprese non appartenenti al settore impiantistico e, comunque, non adeguatamente qualificate, di candidarsi, ancora una volta, a coordinare la filiera delle costruzioni secondo criteri che si riteneva appartenessero ormai al passato.
Il testo, dopo lungo esame da parte del Ministero delle Infrastrutture, è, infatti, approdato in Consiglio dei Ministri privo dell’“Allegato A1”, vale a dire di quel documento che nel codice dei contratti pubblici aveva puntualmente individuato sia le caratteristiche tecnico-organizzative che un’impresa che realizza opere superspecialistiche deve possedere , sia una serie di lavorazioni corrispondenti ad altrettante categorie che possono e devono essere realizzate unicamente da imprese specificamente qualificate.
Oggi il Governo, con l’approvazione di un provvedimento regolamentare che vede stralciato il predetto “Allegato A1”, pone nel nulla le fondamentali previsioni in esso contenute, consentendo a una qualsiasi impresa, in possesso di requisiti assolutamente generali ma del tutto priva degli indispensabili requisiti tecnico-organizzativi, di qualificarsi per quelle opere che solo le imprese superspecializzate, nella volontà del Legislatore, erano titolate a realizzare.
Assistal, quale Associazione rappresentante i Costruttori di impianti tecnologici, non può in alcun modo accettare una norma che illegittimamente fa retrocedere di oltre un decennio un comparto che, al contrario, ha assunto e sempre più continua ad assumere peso ed importanza , non solo economica, nel campo delle costruzioni.
Pare che il concetto del “ciascuno faccia quel che sa veramente fare”, non venga preso nella dovuta considerazione, nonostante Assistal abbia in più occasioni sollecitato il Dicastero delle Infrastrutture, nonché il Consiglio dei Ministri, a mantenere in vita una normativa – oltreché principio sostanziale – che sancisce l’importanza di un’adeguata qualificazione nelle lavorazioni tecnologicamente avanzate, quali gli impianti.
Assistal ha l’obbligo istituzionale di intervenire a tutela delle imprese rappresentate: per questo motivo si attiverà in tutte le sedi opportune per riaffermare il principio della massima qualificazione dell’impresa, che garantisce maggiore sicurezza nei cantieri in uno ad una migliore qualità dell’opera da realizzare, opera che, tra l’altro, nel caso specifico costituisce un bene pubblico.
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