Affollamento carcere di Lecce, CISL FPS: 'In vista una risoluzione'
Lecce (Salento) – Da mesi, ormai, in tanti stanno mettendo in evidenza ognuno a secondo della propria competenza e punto di osservazione, la grave situazione in cui versa il Carcere di Lecce sotto tutti i punti di vista. A tal proposito, pubblichiamo integralmente il comunicato della segreteria provinciale CISL FPS Lecce che dopo l'incontro avuto con la direttrice del carcere lascia intravedere qualche spiraglio di luce.
Si legge nel comunicato: "La segreteria Provinciale della CISL FP interviene sulla polemica innescata sulla funzionalità del supercarcere di Lecce e sulle relative responsabilità. E' palese a tutti ormai che la situazione che sta vivendo il Carcere di Lecce è senza precedenti infatti non si era mai raggiunto un numero così alto di detenuti e questa situazione ha determinato da parte di chi nel carcere opera un super lavoro che nei mesi estivi è stato avvertito in maniera più pesante in particolare dal corpo di Polizia Penitenziaria dagli Educatori e ancora di più dal settore Sanitario.
Detto questo l'altra notizia è che tutte le carceri italiane vivono questo dramma. La differenza con il resto dell'Italia è che a Lecce tutti gli addetti ai lavori ( Amministrazione, Sindacati, associazioni di volontariato ecc..) hanno lavorato sin dal primo momento per tentare di rendere meno pesante vivere nel carcere.
A questo serviva la riunione richiesta per venerdì 10 settembre scorso dalla dottoressa Maria Rosaria Piccinno direttrice del Carcere di Lecce e questo è avvenuto, con soddisfazione dei partecipanti si sono chiusi i lavori stabilendo di istituire un tavolo permanente tra l'Amministrazione e tutti gli altri soggetti interessati che già nei prossimi giorni dovrà convocarsi per passare ad una fase operativa rispetto al problema dell'affollamento del carcere.
Questa la cronaca, quella vera.
Tentare di demolire ciò che con tanta fatica si sta tentando di costruire magari utilizzando la disinformazione come mezzo di propaganda è facile magari servirà a chi disinforma no di certo a chi lavora seriamente né tantomeno a risolvere il problema".
Lecce (Salento) – Da mesi, ormai, in tanti stanno mettendo in evidenza ognuno a secondo della propria competenza e punto di osservazione, la grave situazione in cui versa il Carcere di Lecce sotto tutti i punti di vista. A tal proposito, pubblichiamo integralmente il comunicato della segreteria provinciale CISL FPS Lecce che dopo l'incontro avuto con la direttrice del carcere lascia intravedere qualche spiraglio di luce.
Si legge nel comunicato: "La segreteria Provinciale della CISL FP interviene sulla polemica innescata sulla funzionalità del supercarcere di Lecce e sulle relative responsabilità. E' palese a tutti ormai che la situazione che sta vivendo il Carcere di Lecce è senza precedenti infatti non si era mai raggiunto un numero così alto di detenuti e questa situazione ha determinato da parte di chi nel carcere opera un super lavoro che nei mesi estivi è stato avvertito in maniera più pesante in particolare dal corpo di Polizia Penitenziaria dagli Educatori e ancora di più dal settore Sanitario.
Detto questo l'altra notizia è che tutte le carceri italiane vivono questo dramma. La differenza con il resto dell'Italia è che a Lecce tutti gli addetti ai lavori ( Amministrazione, Sindacati, associazioni di volontariato ecc..) hanno lavorato sin dal primo momento per tentare di rendere meno pesante vivere nel carcere.
A questo serviva la riunione richiesta per venerdì 10 settembre scorso dalla dottoressa Maria Rosaria Piccinno direttrice del Carcere di Lecce e questo è avvenuto, con soddisfazione dei partecipanti si sono chiusi i lavori stabilendo di istituire un tavolo permanente tra l'Amministrazione e tutti gli altri soggetti interessati che già nei prossimi giorni dovrà convocarsi per passare ad una fase operativa rispetto al problema dell'affollamento del carcere.
Questa la cronaca, quella vera.
Tentare di demolire ciò che con tanta fatica si sta tentando di costruire magari utilizzando la disinformazione come mezzo di propaganda è facile magari servirà a chi disinforma no di certo a chi lavora seriamente né tantomeno a risolvere il problema".
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