L'Affaire Guberti. Il veterinario di Ravenna come Dreyfus?
Il medico veterinario Giorgio Guberti di Ravenna, allevatore dei celebri pointer "Del Vento" e' stato piu' volte accusato dagli animalisti di maltrattare i suoi cani. Tali accuse hanno portato negli anni all'apertura di piu' procedimenti nei suoi confronti: uno che nel 2003 si e' concluso con un'assoluzione, uno che nel 2008 si e' concluso con un'archiviazione, uno che e' partito a fine 2008 con il sequestro e il trasferimento di tutti gli animali presso animalisti. Dopo il trasferimento e l'alternarsi di piu' custodi, piu' testimonianze riferiscono di alcuni cani morti, di alcuni cani gia' identificati all'origine ma nuovamente identificati presso i custodi, di alcuni cani affidati a terzi. Dopo il trasferimento, gli animalisti hanno quasi incessantemente prodotto comunicati tesi a denunciare quanto i cani stessero male nelle mani dell'allevatore e quanto invece stessero bene in mano loro, a richiedere aiuti soprattutto in denaro per la gestione di tali cani, ad esortare la concretizzazione di un cosiddetto "nuovo iter" consistente, di fatto, nell'affidamento a terzi di tutti i cani prima che il procedimento arrivi a sentenza. Dopo il trasferimento le Associazioni di categoria, FederFauna in testa, hanno invece prodotto comunicati tesi a denunciare che l'affidamento di quei cani a terzi, non allevatori, equivalesse alla distruzione di un immenso patrimonio cinotecnico, e aldila' di come potessero stare prima gli animali, a chiedersi se fossero effettivamente andati a star meglio. Chi ha visto i tanti filmati diffusi dagli animalisti rispondera' probabilmente di si, ma si sa che su oltre 200 cani di tutte le eta', sicuramente ce ne saranno alcuni vecchi e non proprio belli a vedersi ed altri invece in gran forma e che e' sufficiente mostrare in successione prima solo gli uni o solo li altri per sostenere che sia cambiata la condizione di tutti. Inoltre, visto che Guberti non aveva mai chiesto soldi a nessuno per mantenere i suoi cani e invece gli animalisti, dopo esserne diventati custodi, non hanno che continuato a lanciare appelli in tal senso, FederFauna si chiede se per gli animalisti fossero effettivamente i cani l'interesse principale. Solo a maggio 2010 ha preso il via il processo contro Giorgio Guberti. Hanno richiesto di costituirsi parte civile ben tredici associazioni animaliste, tutte unite nel sentirsi moralmente danneggiate e per tanto nel chiedere risarcimenti anche notevoli e per tutte la richiesta e' stata accolta dal Magistrato. Nella sala piu' di qualcuno ha parlato di sentenza gia' scritta. Qualcuno ha trovato addirittura analogie con il celebre "Affaire Dreyfus" in cui, verso la fine del 1800, in una Francia che aveva appena perso la guerra contro la Prussia, personaggi di uno Stato Maggiore gia' seriamente compromesso, avevano tentato di far leva su un'opinione pubblica in cerca di nemici da condannare, processando e condannando un innocente per alto tradimento. In quel caso la condanna era gia' scritta prima del processo e anche se era stata ormai ampiamente dimostrata l'infondatezza delle accuse, pressioni e minacce a giudici ed avvocati ed una violenta campagna contro ebrei,
democratici e liberali sui giornali nazionalistici, non consentirono mai il definitivo annullamento della condanna, ma solo una grazia che di fatto tirava fuori di galera l'imputato, ma legittimava l'operato corrotto ed ingiusto dello Stato Maggiore.
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FederFauna
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