Confronto-accordo a Milano tra proprietari ed inquilini
CASA: CON LA CONCILIAZIONE ELIMINATE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI CAUSE
Colombo Clerici (Assoedilizia): La lungaggine ed il suvrannumero dei processi civili ostacolo alla competitività del Paese.
Benito Sicchiero
Dal prossimo marzo con l'istituto della conciliazione obbligatoria, i cittadini per far valere i propri diritti in alcune materie dovranno, prima di adire il tribunale, esperire un tentativo di conciliazione, attraverso mediatori privati.
Se la conciliazione va in porto si eviteranno le notevoli spese ed i tempi biblici dei processi.
Sarà sufficiente rivolgersi ad una delle oltre 150 strutture che si sono finora offerte di svolgere tale ruolo.
Uno dei settori interessati che produce centinaia di migliaia di cause le quail intasano il lavoro dei tribunali riguarda l'immobiliare, in particolare locazione, condominio e compravendita immobiliare, eredità e diritti reali.
Il Sunia, sindacato degli inquilini, ha organizzato sul tema a Milano un convegno interregionale invitando al confronto Assoedilizia.
Secondo il presidente di Assoedilizia e vicepresidente di Confedilizia Achille Colombo Clerici c'è da sperare che l'istituto della conciliazione possa produrre effetti positivi ai fini della soluzione del problema della giustizia civile.
Il nostro Paese che vede ogni anno iniziare 5.800.000 procedimenti, chiudersene 5.600.000 con una differenza di 200.000 procedimenti che si accumulano agli arretrati degli anni precedenti. Per ogni giudice civile iniziano 480 cause all'anno.
Ciò spiega, in parte, l'abnorme numero di avvocati – 157.000 – quattro volte il numero degli avvocati francesi (solo la Lombardia ha lo stesso numero di avvocati della Francia).
La lentezza della giustizia civile è uno dei principali ostacoli agli investimenti stranieri in Italia, tanto che per competitività il nostro Paese è al penultimo posto in Europa.
Ma sulla conciliazione - sia pure necessaria – pesano ombre: infatti, ha concluso Colombo Clerici, resta il dubbio che la parte più abile nel giostrare durante la fase pregiudiziale della mediazione scegliendo accortamente il mediatore,possa pregiudicare a proprio favore la controversia.
Ci sono state altre critiche. E' stato lamentato il fatto che nei provvedimenti governativi non sia riconosciuto adeguato ruolo alle associazioni di rappresentanza con il rischio di veder compromessi i diritti e le tutele per i cittadini, per mancanza di efficienza, competenza e professionalità da parte di improvvisate strutture private di conciliazione.
In tal senso le associazioni degli inquilini intendono svolgere, in cio' concordando con Assoedilizia, a pieno il loro ruolo di rappresentanza e tutela degli utenti del bene casa e di tutti i servizi connessi.
Si devono trovare le giuste forme di partecipazione nelle nuove procedure conciliative che da marzo 2011 prenderanno avvio.
Per questo le organizzazioni di rappresentanza lanciano una campagna nazionale di informazione e sensibilizzazione di proprietari e inquilini sulle proposte avanzate a Governo e Parlamento su:
- costi, detrazioni fiscali e gratuito patrocinio per i meno abbienti;
- procedure di conciliazione nella riforma del condominio;
- ruolo dei Comuni per il monitoraggio nel nuovo sistema;
- garanzie di competenza ed indipendenza degli organismi di conciliazione;
- completamento e modifiche dei provvedimenti per rendere più snella, efficiente e semplice la procedura.
Sono intervenuti: Stefano Chiappelli, segretario generale Sunia Milano; Adriano Papa, coordinatore regionale Sunia Lombardia; Aldo Rossi, segretario Sunia nazionale; Leo Spinelli, segretario generale Sicet Milano; Rinaldo Carnevali, segretario generale Uniat Milano; Silvio Scarsi, presidente provinciale Asspi Milano; Lina Calonghi, responsabile ufficio legale Sunia Milano; Edoardo Rossetti; Franco Bravo, coordinatore regionale Sunia Liguria; Giovanni Minali, segreteria Cgil Milano
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