Bene proroga 55% ma per la ripresa serve di più
Milano, 18 Novembre 2010 – “La proroga dell’ecobonus del 55% per le ristrutturazioni edilizie è un riconoscimento delle nostre tecnologie. Ci auguriamo che questo emendamento non trovi difficoltà al Senato. – afferma Sandro Bonomi, presidente ANIMA - Allo stesso tempo con preoccupazione prendiamo atto del fatto che dilazionare lo strumento del 55%, che è passato da tre, a cinque, fino a oggi a 10 anni rischia di compromettere i vantaggi che ne potrebbero derivare.
In aggiunta a ciò chiediamo una stabilizzazione degli incentivi che sono una leva importante per l’efficienza energetica e di cui solo ora si inizia a vedere l’effetto. Ci auguriamo che possano essere resi stabili anche per gli anni a venire così da permettere alle aziende di non programmare più a breve termine.
E’ bene ricordare che nel corso del 2009 sono stati 240mila gli interventi complessivi a favore di una riqualificazione energetica degli edifici di cui circa un terzo destinati alle tecnologie e al rinnovo degli impianti [Fonte dati ENEA 2010]. L’Italia, infatti, è tra i paesi leader in termini di know how e tecnologia a livello internazionale in particolare sul fronte delle tecnologie per il riscaldamento invernale ed estivo, la cogenerazione e anche tutte le tecnologie che sfruttano fonti energetiche rinnovabili termiche. Sostenere l‘efficienza energetica significa sostenere le aziende che producono, distribuiscono e operano in Italia creando un volano importante per sostenere la ripresa e per tutelare il pianeta.
Per fare un ulteriore passo in avanti, - conclude Sandro Bonomi, presidente ANIMA - per uscire dalla crisi chiediamo che venga costituito uno strumento di risparmio immediato, accanto all’emendamento approvato ieri alla Camera. Le nostre associazioni Assotermica, Coaer, Italcogen, Climgas, in seno ad ANIMA, si rendono disponibili a proposte e iniziative congiunte”.
ANIMA - Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica Varia ed Affine - è l'organizzazione industriale di categoria che, in seno a Confindustria, rappresenta le aziende della meccanica varia e affine, un settore che occupa 192.000 addetti per un fatturato di circa 41 miliardi di euro e una quota export/fatturato del 50% (dati riferiti al consuntivo 2009). I macrosettori rappresentati da ANIMA sono: macchine ed impianti per la produzione di energia e per l'industria chimica e petrolifera- montaggio impianti industriali; logistica e movimentazione delle merci; tecnologie ed attrezzature per prodotti alimentari; tecnologie e prodotti per l'industria; impianti, macchine prodotti per l'edilizia; macchine e impianti per la sicurezza dell'uomo e dell'ambiente; costruzioni metalliche in genere.
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