presenta
L'amore non si dice, di Massimo Vitali
Fernandel
partecipa l'autore
ore 19,30
Libreria Altroquando
via del Governo Vecchio, 80 -Roma
Lui la pensa di continuo, lei no.
Lui la desidera, lei no.
Lui le scrive lettere, lei no...
Stanca di ricevere continuamente lettere d'amore, Teresa impone a Edoardo il divieto assoluto di scriverle. O almeno niente più lettere d'amore. Per di più raccomandate... Così, per non aggiungere mattoni a quel muro che già lo separa da lei, Edoardo accetta le imposizioni di Teresa e comincia a spedire lettere via posta ordinaria parlandole di tangenziali e lavandini, di sua sorella e di Napoleone, del vento e del pistacchio, di muscoli e di poesia, di Dio e delle cicale. Insomma, Edoardo finisce col parlarle di tutto, davvero di tutto, fuorché di ciò che proprio non può dire.
Con una lettera di Alessandro Bergonzoni e una di Grazia Verasani
Rassegna stampa
"Blow Up"
aprile 2010
Enrico Veronese
Bentornato romanzo epistolare. E benvenuto a Massimo Vitali, esordiente per Fernandel con la statica vicissitudine di un amante allampanato, habitué delle poste e telegrafi, inchiodato dal soggetto del suo desiderio sui binari del non-amore. Almeno, di quello non dichiarato con nome e cognome ad ogni raccomandata, indirizzi sul comò di un posto d'oltremare. L'Edoardo dell'autore bolognese (classe 1978) ha di quei commessi viaggiatori un po' tocchi, che si incontrano in treno vestiti di tutto punto, salvo un dettaglio voluto che è il primo a catturare l'attenzione tra altri mille: inziga con fare sempre garbato l'amata a seguirlo, retorico conoscendo la risposta -di silenzio? Non è dato conoscerlo esplicitamente, anche se trapela dal vortice di citazioni- al vano e subdolo stuzzicare in soliloquio.
Repubblica
13 aprile 2010
Alberto Sebastiani
Edoardo scrive a Teresa di cucina, di sua nonna, di moda, della sua insonnia, ma alla fine, per giochi di parole, o rovesciando il discorso, riconduce tutto a una domanda ("questo semplice espediente è dovuto al fatto che a una domanda dovrebbe seguire quasi sempre una risposta"), attraverso la quale sapere qualcosa dell'amata, che in realtà non conosce. In fondo, come Napoleone con sua moglie, si sente "come l'alpino davanti al mare: inutile". Il che fa male, anche se c'è il sorriso, anche se Edoardo inventa giustificazioni del silenzio. E alla fine saluta con l'ennesima battuta, il 14 febbraio, ma il lettore sa che è vero quello che Edoardo ha detto alcune lettere prima: "nascondo dietro questa specie di ironia qualcosa che ormai faccio fatica a nascondere: l'assoluta mancanza di te".
Stilos
luglio 2010
Marcello D'alessandra
Bello il titolo, programmatico e paradossale (ma non è forse vero - come ha scritto qualcuno - che "l'essenziale non si dice mai"? E cosa più dell'amore può rivelarsi essenziale?); e bella la copertina: uno spaurito tuffatore, in punta di trampolino, in procinto di tuffarsi tra le acque perigliose di timbri e francobolli, tra i marosi di una incerta corrispondenza - l'illustrazione, merita la menzione, è opera di Lilia Migliorisi. Una storia d'amore, nel genere del romanzo epistolare: lei è Teresa, lui Edoardo; ad amare è lui, lei non risponde, anche nel senso delle lettere, tutte di Edoardo, innamorato che nell'ostinazione affina la creatività.
Il loro primo (e penultimo) incontro, è stato in piscina, durante un corso per diventare bagnini: lui incapace di nuotare, quasi rischiava di affogare, salvato da Teresa - Sirenetta non meno di pietra di quella dello scoglio di Copenaghen, questa di pietra ha il cuore. Nel secondo e ultimo incontro, nel parcheggio della piscina, lei gli aveva intimato di non scriverle mai più lettere d'amore.
Corriere Nazionale
1 agosto 2010
Seia Montanelli
Cosa sarebbe la letteratura senza gli amori infelici, impossibili, non corrisposti? Il mal d'amore ha da sempre riempito pagine immortali: ma è possibile scrivere d'amore senza parlarne, citarlo, dichiararlo?
Da questo interrogativo ha preso spunto Massimo Vitali, poco più che trentenne bolognese, con il suo primo romanzo intitolato proprio "L'amore non si dice" (Fernandel, pp. 176, 13 euro) in cui immagina una corrispondenza a senso unico tra l'innamoratissimo Edoardo e la disinteressata Teresa. In cento lettere non d'amore, parlando di tutto ciò di cui è fatta la vita, dalle piccole cose ai grandi avvenimenti, passando per letteratura, musica e cinema, Edoardo dimostra che "l'amore è nell'aria" e forse essere innamorati rende migliori, anche se non sempre felici. Sicuramente più creativi.
L'autore - Massimo Vitali nasce a Bologna nel 1978. Grazie al successo ottenuto con il suo romanzo d'esordio, ha lasciato una folgorante carriera letteraria ed è tornato a lavorare all'ufficio reclami di una nota multinazionale svedese. L'amore non si dice è il suo romanzo d'esordio.
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Montaigne
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