Una particolare forma di calvizie, cioè quella cosiddetta androgenetica viene ricondotta a un fattore endocrino, innanzitutto quello riguardante gli ormoni sessuali e tra questi il testosterone, che per azione dell'enzima 5 alfa reduttasi si trasforma in diidrotestosterone, dotato di azione tossica sul bulbo pilifero, a causa di una vasocostrizione del cuoio capelluto, che riduce l'irrorazione e quindi l'ossigenazione del bulbo pilifero, che si indebolisce e cade.
Mentre nel caso della calvizie transitoria, sia la caduta, che la ricrescita dei capelli è per lo più rapida, nel caso della calvizie androgenetica la caduta è lenta, spesso con delle pause, ma il traguardo della calvizie, fino alla forma totale frontooccipitale è considerata, allo stato attuale delle conoscenze, assolutamente inevitabile.
Poichè al fattore androgenetico si associano sempre anche molte delle altre cause transitorie, è evidente che la loro insorgenza può accelerare e aggravare l'instaurarsi della calvizie.
Di conseguenza, l'eliminazione di queste cause aggiunte può rallentare l'insorgenza e ridurre la calvizie.
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