FederFauna - Ufficio Stampa
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I conigli di Milano e Borgo e il pollo di soia.
FederFauna al Ministro Gelmini: "Si' ad agriasilo e fattorie didattiche, no agli animalisti!"
Sembra che l'autunno scorso, un insegnante dell'Istituto Tecnico Ettore Molinari di Milano avesse portato in classe quattro conigli, "acquistati presso una macelleria non lontana dalla scuola", per spiegare l'anatomia ai ragazzi. In un articolo apparso su "ilGiornale.it" si narra che un coniglio non fosse morto (fatto piuttosto strano se gli animali provenivano da una macelleria) e che l'insegnante, non essendo capace di sopprimerlo con le mani come hanno sempre fatto le nostre nonne, abbia usato un martello. Come e' ormai consueto ai nostri giorni (sempre stando all'articolo), pronta la denuncia, pronto l'intervento del garante degli animali del comune di Milano, pronto il preside a dire che "se tutto e' vero si tratta di un episodio decisamente grave". Un caso simile era successo, circa un anno fa, con protagonista un insegnante di Scienze all'istituto Alcide Degasperi di Borgo Valsugana e allora, nonostante non ci fossero ombre di martelli, ne' dubbi sul fatto che i conigli fossero morti, un noto animalista dichiaro': "Se per conoscere l'anatomia degli animali il professore chiede agli alunni un coniglio da vivisezionare, per conoscere la crudelta' degli uomini chiedo di vivisezionare il professore degli orrori". Interessante posizione quella degli animalisti!: contrari alla sperimentazione sugli animali, non contrari a quella sull'uomo, ma mai nessuno di loro che si sia offerto come cavia!... Ma qui non stiamo parlando di sperimentazione: pur condividendo che l'utensile usato (forse) dal docente milanese per sopprimere il coniglio non sia stato quello adatto, stiamo parlando comunque di un coniglio che si alleva, si uccide e si mangia. Dov'e' la stranezza? La stranezza sara' semmai il "pollo di soia" recentemente pubblicizzato come "l'ultimo ritrovato della scienza alimentare". La soia e' un vegetale: non razzola e non svolazza, sara' pure nutriente, ma con il pollo non ha nulla a che vedere! "Ai ragazzi manca la pratica di fare le cose - spiego' il Professore di Borgo - che male c'e' a utilizzare un animale allevato comunque per essere mangiato e soppresso?" e FederFauna concorda in pieno con questa posizione. Viva l'agriasilo, viva le fattorie didattiche, viva gli insegnanti intraprendenti che spiegano ai ragazzi che le bistecche non nascono direttamente nel cellophane! Se il Ministero dell'Istruzione gia' nel 1999 ha siglato, e poi sempre rinnovato, un protocollo d'intesa proprio con un'associazione animalista, per "promuovere per le scuole attivita' dedicate al rispetto dei diritti di tutti gli esseri viventi" e per "avviare iniziative formative comuni mirate a sensibilizzare su tali temi docenti e studenti"; se "gia' dal 2008 ha vietato lo studio dell'anatomia degli animali, attraverso l'uso di soggetti vivi o morti, suggerendo strumenti didattici alternativi facilmente reperibili", perche' non inizia ad intervistare i bambini, per capire gli effetti di certe scelte? Provi a chiedere loro se della soia preferiscono il petto o la coscia!?!...
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FederFauna
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