Il professor Giacomo Rizzolatti esegue da anni ricerche che, con l'uso di elettrodi inseriti nel cervello di scimmie macaco, indagano sui neuroni che si attivano nel cervello dell'animale quando esegue alcuni gesti.
Tale indagine può essere sostituita da quella che si effettua con le moderne tecnologie di neuroimaging con grande facilità e in modo ininvasivo sull'uomo stesso.
Gli scienziati del Comitato Scientifico EQUIVITA segnalano questo caso di vistoso errore metodologico inviando la seguente lettera agli organizzatori di "Parma Scienza 2010" che hanno invitato il Professor Rizoolatti come relatore.
Oggetto: Lectio "Il meccanismo specchio. Un meccanismo neurale per capire gli altri" del Prof. Giacomo Rizzolatti prevista per domani 22/04/10
· Associazione "Parma - Casa della Scienza"
info@casadellascienza.it
· Comune di Parma
comunediparma@postemailcertificata.it
· Università di Parma
rettore@unipr.it
· Consiglio Nazionale delle Ricerche
presidenza@cnr.it
Roma, 21 aprile 2010
Gentili organizzatori di "Parma Scienza 2010",
quale Comitato Scientifico che tutela la ricerca e la divulgazione scientifica oltre che il diritto alla salute, desideriamo esprimere il nostro dissenso sull'oggetto della relazione che il Professor Giacomo Rizzolatti terrà domani 22 aprile 2010. I suoi studi neurologici sui macachi, che gli sono valsi l'assegnazione di un molto contestato dottorato honoris causa, non sono a nostro modo di vedere accettabili da un punto di vista scientifico, né da un punto di vista legale, né ovviamente da un punto di vista etico.
Come già segnalato nel comunicato diramato dal Comitato Scientifico EQUIVITA il 9/2/10:
1. pur essendoci alcune somiglianze significative tra uomo e scimmia, le numerosissime differenze vanificano completamente la predittività degli esperimenti condotti dal Professor Rizzolatti ai fini della conoscenza dell'uomo. Ogni eventuale scoperta, pertanto, dovrà essere "riscoperta" nel cervello umano perché se ne possano trarre delle conclusioni.
2. Per quanto riguarda lo studio degli animali stessi, le informazioni fornite dalla ricerca etologica svolta nell'ambiente naturale sono di gran lunga più affidabili.
3. Le informazioni di carattere cellulare ottenute con metodiche invasive sugli animali non raggiungeranno mai quelle ottenute con tecnologie di nuova generazione, in nessun modo invasive, che hanno il vantaggio di poter essere applicate all'uomo: ad esempio il neuroimaging funzionale (magnetoencefalografia, risonanza magnetica funzionale, ecc ...) e altre tecniche correlate che offrono una visione globale e integrata del nostro cervello (vedi conferenza del Professor Paul Furlong della Aston University al Parlamento Europeo, febbraio 2008).
4. La ricerca su animali sta rivelando sempre più il suo carattere speculativo e di ostacolo al rinnovamento oggi auspicato in vari ambiti della scienza (vedi "Toxicity Testing in the XXI Century: a Vision and a Strategy", rapporto del NRC, Consiglio Nazionale delle Ricerche USA, che annuncia un "cambiamento epocale" di portata tale da far prevedere per il prossimo futuro la scomparsa dei test su animali).
5. Dal punto di vista giuridico, tutt'altro che trascurabile, esperimenti come quelli effettuati dal gruppo di lavoro del Professor Rizzolatti, non rispettano l'articolo 7.2 della Direttiva europea 86/609 (recepito nelle leggi di tutti gli stati membri, inclusa la nostra) che stabilisce "si eviterà di eseguire un esperimento qualora per ottenere il risultato ricercato sia ragionevolmente e praticamente applicabile un altro metodo, scientificamente valido, che non implichi l'impiego di animali".
Vi saremmo grati se questo nostro messaggio fosse diffuso nel corso della manifestazione per dare la possibilità al sempre più vasto movimento di scienziati che si schierano contro la sperimentazione animale di esprimere il loro punto di vista.
Prof. Gianni Tamino
Docente di Biologia all'Università Padova
Presidente Comitato Scientifico EQUIVITA
Dott. Fabrizia Pratesi de Ferrariis
Coordinatrice Comitato Scientifico EQUIVITA