FEDERCONTRIBUENTI VENETO DENUNCIA: DECINE E DECINE DI SEGNALAZIONI DI CONSUMATORI RIMASTI VITTIME DEI GRAVI DISSERVIZI DI ITALCOGIM ENERGIE.
Anche se dal 1° aprile 2011 ha cambiato nome e ragione sociale uniformando il proprio logo a quello del Gruppo francese GDF Suez Energie di cui già faceva parte, sono davvero tante le segnalazioni giunte a Federcontribuenti Veneto da parte di molti consumatori veneti, rimasti impigliati nei disservizi di quella che si faceva chiamare Italcogim Energie, ossia una società fornitrice di gas ed elettricità. A titolo di esempio segnaliamo due casi, presi tra i tanti arrivati, che sono caratterizzati dalle medesime analogie che denotano un comportamento scorretto tenuto da parte di Italcogim Energie.
Il primo caso si riferisce a quanto avvenuto ad un piccolo imprenditore agricolo della provincia di Padova, titolare di un'azienda dedita alla floricoltura che – convinto da uno dei tanti promoter che battono, porta a porta il territorio – con la promessa di poter risparmiare sulla propria bolletta, era passato da Aps-Acegas a Italcogim Energie. Passa poco tempo e il consumatore si rivolge a Federcontribuenti Veneto per avere una consulenza sulle fatture arrivate, che secondo lui (e anche secondo Federcontribuenti Veneto), risultavano decisamente molto alte, al contrario di quanto promesso all'atto della stipula del contratto. Da un'analisi veloce è subito emerso che nelle fatture le imposte erariali e le imposte locali calcolate, erano il doppio, se non in alcune fatture addirittura il quadruplo, rispetto a quanto ammontavano con il precedente gestore. A questo punto gli operatori di Federcontribuenti Veneto hanno subito inviato una raccomandata agli uffici di Italcogim Energie al fine di segnalare le irregolarità (l'Iva era al 20% invece che al 10%!) e contemporaneamente ha cercato di contattarli telefonicamente, cosa che si è subito rilevata molto difficoltosa, perché ai recapiti telefonici non rispondeva nessuno. Alla fine, tramite l'ufficio stampa di GDF Suez, sono riusciti a parlare con gli addetti competenti dell'ufficio reclami e ufficio fatture. Risultato? Nonostante le rassicurazioni a provvedere alla correzione e al rimborso di quanto versato in più, (operazione che dopo qualche lungaggine e rimbalzo tra un ufficio e l'altro doveva svolgersi al massimo nel giro di un mese) all'imprenditore agricolo, dopo tre mesi, continuano ad arrivare fatture altissime ed errate (senza nessuna correzione) con in più la brutta sorpresa di vedersi recapitare delle raccomandate da Italcogim, dove "tra le righe" lo si minaccia di chiudergli la fornitura di gas. Cosa che, comprensibilmente, vista la natura della sua impresa, lo terrorizza. A questo si aggiunga l'impossibilità di accedere per un controllo alla rete del gas da parte di un perito di parte, incaricato da Federcontribuenti, al fine di scoprire la causa dell'altissimo consumo di gas, registrato da quando ha cambiato il gestore. Insomma: un pessimo servizio, costi altissimi e l'impossibilità di fatto di uscire fuori da questa situazione senza ulteriori danni.
Ma se Italcogim ha dimostrato di esser inaffidabile per quanto riguarda il gas, con la fornitura di energia elettrica le cose non vanno assolutamente meglio, anzi. E' questo il secondo esempio che citiamo, ossia il caso capitato ad uno studio di consulenza, il cui titolare convinto dall'evidente risparmio prospettato, l'1-6-2010 lasciando la precedente compagnia (in questo caso l'Edison) aveva stipulato il contratto con l'Italcogim. Dopo qualche mese e qualche conteggio, constatato il mancato risparmio rispetto al precedente gestore, lo studio in questione inviava l'11-9-2010 una raccomandata contenente il recesso dal contratto stipulato il primo giugno. Fatto questo, da parte di Italcogim non arriva nessuna comunicazione, se non le bollette (alte) che lo studio di consulenze ha continuato regolarmente a pagare. Se non che, a marzo del 2011 arriva una bolletta di Enel Elettricità, per i mesi che vanno da gennaio a marzo, oltre naturalmente a quelle dell'Italcogim che lo studio ha continuato a pagare. A questo punto lo studio invia una raccomandata a Enel chiedendo come fosse possibile tale richiesta di pagamente, visto che loro non avevano mai stipulato un contratto con loro, bensì con Italcogim, a cui avevano sempre pagato le bollette. La risposta dell'Enel, arriva una mattina quando gli impiegati dello studio si ritrovano incredibilmente al buio e con i computer spenti, ossia senza elettricità. A questo punto, riusciti finalmente a contattare quelli di Italcogim, questi dicono che loro non c'entrano nulla, che è stato l'Enel che, dopo il recesso inviato a settembre del 2010, dal primo gennaio 2011 è diventato il nuovo gestore per la fornitura di elettricità. All'ovvia domanda da parte dell'impiegata dello studio di consulenze che ha chiesto come mai, se dal prima gennaio, senza saperlo, erano passati sotto l'Enel, Italcogim ha continuato ad inviare bollette (regolarmente pagate), la risposta è stata che si è trattato di un errore e che nel giro di un mese sarebbero arrivati i rimborsi. E' chiaro quindi che l'unico modo per riavere l'elettricità è stato pagare la bolletta arrivata ancora a marzo da parte dell'Enel e le successive. Naturalmente il mese è passato ma dei rimborsi di Italcogim nessuna traccia, in compenso adesso lo studio di consulenze paga le bollette ad Enel, gestore che si è ritrovato, così… in modo arbitrario, senza essere minimamente stato interpellato, e che infatti abbandonerà per ripassare sotto Edison. Anche questa, una storia tra le tante, arrivate a Federcontribuenti Veneto a dimostrazione dei gravi disservizi posti fin qui in essere da Italcogim Energie che non a caso, ancora nel dicembre del 2010, ha subito una doppia sanzione da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per le sue pratiche commerciali scorrette.
Uff. stampa Federcontribuenti Veneto
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