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Referendum acqua e l'affabulatore Vendola
Roma, 28 Giugno 2011. "E' indispensabile fare i conti con la realta' per non precipitare nei burroni della demagogia: sull'Acquedotto Pugliese abbiamo deciso di intraprendere la strada dell'efficientamento e su quella proseguiremo. Per questo non abbasseremo le tariffe". E' quanto ha dichiarato il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, a proposito delle tariffe dell'acqua. Non sapremmo esprimere meglio questo concetto che prende in giro quanti hanno votato si' al "referendum sull'acqua". Ricordiamo che uno dei quesiti referendari riguardava la remunerazione del 7% del capitale investito dal gestore. Ora il proprietario dell'Acquedotto Pugliese e' la regione Puglia, il cui presidente e', appunto, Vendola che conferma che non abbassera' il prezzo del 7% perche' rappresenta il costo di un debito precedentemente contratto. Insomma, il prezzo dell'acqua rimarra' lo stesso e non diminuira' del 7% come da proposta referendaria. Con buona pace di quanti hanno votato si' al
referendum.
Nel 2008, in campagna elettorale, il nostro Vendola voleva rifondare il comunismo, aspirazione legittima per carita', ma ora non ne parla piu'. Sono passati solo tre anni da allora e un mese e mezzo dalla tornata referendaria. L'affabulazione, la narrazione fantasiosa, affascina sempre il popolo.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
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