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Imposta/canone Rai. Fatti fuori programmi economicamente rilevanti, chi paga? Il suddito, la democrazia e la libera informazione, ovviamente
Firenze, 8 Giugno 2011. Fatto fuori il programma "Anno Zero", l'azienda Rai pensa a come rimediare per evitare il salasso della mancanza di un programma che realizza il 20,7 di share, un programma la cui ipotesi di passaggio alla concorrenza de La7 di Telecom, ha causato una crescita di valore delle azioni in Borsa del proprietario di ben 29 milioni di euro.
Il rimedio sarebbe l'aumento dell'imposta/canone pagata dai "sudditi della Repubblica" colpevoli di possedere un apparecchio atto a ricevere trasmissioni tv. Come sempre in questi casi, la fantasia si scatena e, siccome anche questa e' poca, ecco che riappare l'idea, per facilitare la lotta all'evasione, di collegarne il pagamento alla bolletta elettrica, ignari che la riscossione potrebbe costare un ulteriore salasso per il contribuente: i gestori di energia elettrica sono centinaia e, salvo improbabili imposizioni normative, il costo per il passaggio del dovuto dalle loro casse all'Erario e quindi alla Rai, non potrebbe che essere gravato sull'utente dei loro servizi.
Siamo eccessivi quando chiamiamo "suddito della repubblica" il possessore di un apparecchio tv, che deve pagare per l'incapacita' gestionale della Rai che si lascia sfuggire una trasmissione del calibro di "Anno Zero", e per l'altrettanta incapacita' di riscossione dell'imposta, si' da imporla ad un mercato libero di aziende private che non c'entrano nulla, se non per il fatto di aver deciso di concentrare il proprio business su un prodotto di prima necessita'?
C'e' un atto di civilta' giuridica e civica per impedire questa costante dimostrazione di incapacita' governativa e vessazione del contribuente suddito? Temporanea abolizione del canone/imposta e sostituzione della stessa con prelievi indiretti da altre parti dopo aver sanato sprechi delle stesse altre parti. Il tutto come transito verso cio' che gli italiani avevano chiesto con un referendum vinto dai proponenti alcuni anni fa: privatizzazione del servizio pubblico radiotelevisivo. Ma questo forse non potrebbe consentire ali partiti di maggioranza di opposizione che comandano e si spartiscono la Rai di decidere, per esempio, che "Anno Zero" e' una trasmissione che non piace.
Qui il nostro canale web per l'abolizione del canone:
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Vincenzo Donvito, presidente Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
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