La redazione
l convegno all'Umanitaria di Milano organizzato dall'Istituto Uomo e Ambiente
Verde in Città: proposte in vista di Expo 2015
Achille Colombo Clerici (Presidente di Assoedilizia) ha sottolineato quanto sia importante la presenza di parchi e giardini nelle aree urbane: "Sussiste - ha detto - una profonda connessione tra i valori naturali e culturali dell'ambiente urbano, naturale e paesaggistico che sia, ed i valori legati alla città ed alla casa, in termini non solo di valenza architettonica o artistico-monumentale, ma anche storica ed ideale perché legata a funzioni urbane, come avviene nel caso del verde definito sociale. In altri termini una connessione tra il verde urbano e la funzionalità della città.".
Relazione prevista della presidente del FAI Ilaria Borletti Buitoni.
Elena Jachia di Fondazione Cariplo ha descritto la politica di contributi dell'Ente per il settore Ambiente, in particolare il bando sul recupero delle aree agricole urbane e periurbane.
Giulio Crespi, paesaggista, ha ricordato che la presenza di verde per Milano è una necessità anche per la salute in quanto riduce il tasso di prodotti inquinanti dovuti al problema del traffico congestionato mai risolto.
Milano deve recuperare una dimensione abitativa che ha perduto soprattutto nella sua attuale dimensione di città degli affari. Questo anche in relazione all'appuntamento dell'Expo 2015 "Nutrire il pianeta".
Il suo suggerimento pratico per contribuire alla rinascita milanese in questo campo sarebbe quello di creare una cintura verde (come il Ring a Vienna e come a Valencia in Spagna) sul tracciato della Cerchia dei Navigli.
L'intervento del botanico Enrico Banfi (ex direttore del Museo di Scienze Naturali di Milano) ha evidenziato quali essenze sono più frequenti nei parchi, nei giardini e nelle aree verdi di Milano.
Andreas Kipar, paesaggista, ha presentato Green City Italia ed i raggi verdi da lui progettati per Milano condividendo la proposta di Crespi e mettendo in guardia su una interpretazione di Expo 2015 solo in senso speculativo ed affaristico e sul consumo del territorio.
Si è passati poi con Julius Hoh (ad Stihl) a trattare della manutenzione del verde che necessita di cura e impegno da parte dell'Ente pubblico e privato. Inoltre i prodotti dei tagli e delle potature dovrebbero essere riciclati in vario modo così da non disperdere elementi organici preziosi.
Le ultime relazioni si sono occupate di orti botanici storici e non, come quello di Brera e della loro funzione nel tempo (Elisabetta Caporali) e di orti condivisi in aree di risulta coltivati da privati e da associazioni come la neonata milanese Libere rape metropolitane (Mariella Bussolati).
Infine si è parlato di giardini verticali e pareti verdi sull'esempio del francese Patrick Blanc (Emanuela Baccichetti).
Massimo Spada,presidente dell'Istituto Uomo e Ambiente, moderatore : le principali riflessioni emerse dal confronto.
Le opportunità aperte dall'Expo 2015 con il rischio di vanificarle e produrre invece cementificazione e consumo del territorio anziché verde.
A questo proposito si è ricordato un progetto ideale dell'arch. Guglielmo Mozzoni per gli orti internazionali previsti e cioè quello di moltiplicare in altezza i piani di terreno coltivabile nel suo geoide chiamato Città Ideale che potrebbe essere il simbolo di Expo.
Il messaggio simbolico e pratico si allinea con l'uso parsimonioso del territorio e con la rappresentazione del tema Nutrire il Pianeta.
La proposta di Giulio Crespi di creare una cintura verde che connetta i raggi di Kipar sulla Circonvallazione dei Navigli con limitazione del traffico ai soli mezzi pubblici magari elettrici. Così da creare delle pause nella vita cittadina convulsa.
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