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Stipendi parlamentari e Confindustria: il fumo. Le consulenze: l'arrosto
Roma, 20 Settembre 2010. Anche la Confindustria si esercita nel ruolo di fustigatrice dei costumi e, in una ricerca del suo Centro studi, rileva che gli stipendi dei parlamentari sono fuori linea in relazione ad altri Paesi europei e, anche, alla efficienza del nostro sistema rappresentativo. Togliendoci un sassolino dalle scarpe potremmo aggiungere che l'attuale maggioranza parlamentare che ci governa e' simpatetica con gli esponenti di Confindustria e, dunque, chi e' causa dei suoi mali pianga se stesso, ma passiamo oltre e facciamo un po' di conti, cioe' separiamo il fumo dall'arrosto. I parlamentari sono 945 e il loro stipendio, cioe' quello che mettono in tasca, e' pari annualmente a circa 62 milioni di euro (62.697.913). Il tutto puo' essere verificato sui siti Internet di Camera e Senato. Passiamo all'arrosto. I consulenti delle regioni e degli enti locali sono 300mila e ci costano 1,5 miliardi (non milioni) di euro l'anno, come riporta il quotidiano Italia Oggi (di o
ggi).
Sintetizziamo i dati:
* 300.000 consulenti costano annualmente circa 1,5 miliardi di euro.
* 945 parlamentari costano annualmente circa 63 milioni di euro.
Dunque dove e' il fumo e dove l'arrosto? Suggeriamo alla Confindustria uno studio sulle consulenze e la loro efficienza. Avremo delle belle (?) sorprese.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
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