http://www.geapress.org/randagismo/cadice-spagna-chiesti-10-anni-di-carcere-per-simone-righi-la-colpa-aver-denunciato-un-canile-lager/5615
Cadice (Spagna): chiesti 10 anni di carcere per Simone Righi. La colpa? Aver denunciato un canile lager
Intanto i suoi cani sono stati barbaramente uccisi condividendo la sorte dei randagi spagnoli. Interrogazione parlamentare dell'on. Zacchera.
GEAPRESS Il fatto. Il 13 settembre 2007 Simone Righi e Jo Fiori lasciarono i loro tre cani, Holly, Vito e Maggie presso una pensione per animali a Cadice per un soggiorno di 4 giorni.
Il 17 settembre 2007 tornarono alla pensione per riprendere i cani, come concordato precedentemente, ma
i cani non c'erano più, erano stati uccisi. Vito e Maggie erano stati già inceneriti, Holly, invece, era ancora in un congelatore, assieme a molti altri cani. Gli operatori ed il veterinario della pensione scapparono via e Simone e Jo, rimasti soli nella struttura chiamarono le Forze dell'Ordine.
I due italiani scoprirono che la struttura era da tempo sotto indagine per maltrattamento di animale, nonostante questo era convenzionata con una quindicina di Comuni per l'accalappiamento dei randagi e la loro soppressione.
In Spagna i randagi vengono soppressi dopo dieci giorni dall'ingresso al canile, ma la storia di Holly, Vito e Maggie ci dice che non è così.
Jo e Simone denunciano i responsabili del canile.
L'autopsia su Holly rilevò la presenza di un paralizzante muscolare, vietato per l'eutanasia, perché mantiene cosciente l'animale e lo condanna ad una morte atroce per lento soffocamento.
Grazie a questo il canile è stato chiuso definitivamente a novembre 2007 e cinque aguzzini sono stati chiamati a rispondere di uccisione di animali.
Ma a ottobre 2007, prima della chiusura definitiva, Jo e Simone decidono di partecipare alla manifestazione animalista indetta per chiedere la chiusura del canile lager.
Durante la manifestazione, che registrò un'alta affluenza di animalisti, due agenti delle Forze dell'Ordine si accaniscono contro Jo e Simone, percuotendo a sangue e arrestando Simone, che restò in carcere per due mesi.
Il 4 ottobre prossimo si riapre il processo a Simone Righi con una richiesta di dieci anni di detenzione ed una multa in denaro, veramente spropositata. (GEAPRESS Riproduzione vietata senza citare la fonte).
Di seguito l'Interrogazione Parlamentare presentata dall'On. Marco Zacchera (Pdl) al Ministro per gli affari esteri:
Per sapere, premesso che Il cittadino italiano sig. Simone Righi viene arrestato il 07/10/2007 durante una manifestazione animalista a Cadice (Spagna) contro il canile privato e pensione a pagamento "El Refugio" di Puerto Real (Cadice), all'interno del quale sarebbero stati uccisi numerosi animali 3 dei quali di proprietà del sig. Righi. Il ritrovamento del cadavere di uno di essi dentro un congelatore e la denuncia alle autorità competenti (Guardia Civil) consentirono la chiusura della struttura e l´incriminazione di cinque persone. L´autopsia di Holly rivelò l´utilizzo illegale di un paralizzante muscolare utilizzato per la soppressione degli animali, farmaco a poco prezzo che garantisce una morte lenta, cosciente e agonizzante all'animale. Righi stava partecipando alla manifestazione di Cadice, indetta da un´associazione di Madrid a sostegno di coloro che da anni si battevano contro la struttura, stranamente "difesa" dai Comuni convenzionati con la stessa per la raccolta dei randagi. Cadice era uno dei Comuni convenzionati. La differenza, rispetto ad altre denunce precedenti era che i tre cani uccisi erano di proprietà, dotati di passaporto europeo e iscrizione all'anagrafe canina in Italia, membri della famiglia. Durante la manifestazione la folla (2.000 persone) si mosse in prossimità della chiesa "Santo Domingo", dove si commemorava la Patrona della città (Virgen del Rosario). Alla funzione religiosa partecipava la Sindaca di Cadice, Teofila Martinenez Saiz (Senatrice del PP) e un gruppo di consiglieri Comunali. La giunta, uscendo dalla chiesa trovò i manifestanti che urlavano giustizia, chiedevano in coro la chiusura del canile lager. La delegazione passò attraverso i manifestanti, allontanandosi, poi inspiegabilmente un cordone di polizia si mosse verso Righi colpendolo ripetutamente, prima dell'arresto. Immagini e video testimoniano l´evento. Venti giorni dopo l´arresto Righi fu imputato di "Intento di Attentato alle Istituzioni, Resistenza a Pubblico Ufficiale e Lesioni Volontarie". Il 07/12/2007, dopo due lunghi mesi d´ingiusta detenzione e grazie all'aiuto del Governo Italiano e dei tanti sostenitori, Righi fu liberato, ma privato del passaporto e con obbligo di firma il 15 di ogni mese c/o il Tribunale. L´Avvocato José Ignacio Quintana ha fatto ricorso chiedendo il proscioglimento di Righi dalle assurde accuse, prive di fondamenta e prove circostanziali. Il 04/10/2010 verrà celebrato il processo contro Simone Righi con capi d'accusa ancor più pesanti e tali da fargli rischiare una lunga pena detentiva. Quali iniziative abbia intrapreso il Ministero, attraverso i nostri rappresentanti diplomatici in Spagna, perché al sig. Righi sia assicurato un equo processo e la più ampia possibilità di difesa. On. Marco Zacchera
Una improvvida corridaPost n°265 pubblicato il 20 Settembre 2010 da gardiniablue Cadice, grande città marittima sull'Atlantico, si è mostrata nello squallido scenario di derivazione fascista. Un artista di strada, affida i suoi cani ad un canile spagnolo, pagando la retta e li ritrova uccisi. Una manifestazione di protesta civile e pacifica, viene brutalmente repressa dalla polizia e l'artista picchiato e arrestato. Due mesi di carcere con la prospettiva di 10 anni di reclusione. Ora, vi sarà il processo il 4 ottobre 2010, che lui affronterà a viso aperto, civilmente e coraggiosamente. Boicottiamo questa Spagna che ricorda la triste e funesta dittatura franchista.
http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2010/09/17/386010-miei_cani_uccisi_senza_pieta.shtml Sono passati quasi tre anni e la storia continua... il 4 ottobre 2010 inizierà il processo a Cadice ai due italiani che denunciarono l'omiciidio dei loro tre cani in una residenza canina privata di Cadice in Spagna. Per Simone Righi il pubblico ministero oltre ad aver chiesto 10 anni di carcere sollecita una multa che se non venisse pagata aumenterebbe la pena. Simone ha dichiarato che si presenterà al proccesso fiducioso nella giustizia. Tutto ebbe inizio il 13 settembre 2007, quando due italiani, Jo Fiori e Simone Righi, lasciano i loro tre cani, Holly, Vito e Maggie presso una pensione per animali privata, a pagamento e Associazione Animalista, "El Refugio" di Puerto Real (Cadice, Spagna). Il soggiorno di quattro giorni, fu concordato con il veterinario della struttura, Roberto Alfredo Parodi. Il 17 settembre 2007, alle ore 8.30 del mattino, come da accordi, andarono a prendere i cani, ma non c'erano più, erano stai uccisi. Sconvolti pretesero vedere il cadavere di Holly, preso da un congelatore, impilato sopra ad altri cadaveri e sbattuto sopra un tavolo di alluminio, videro altri cani morti per terra, il forno crematorio, dove gli altri due cani, Vito e Maggie erano già stati bruciati. Il veterinario e l'operaio presenti fuggirono come lepri, tutti i cani nelle gabbie abbaiavano disperatamente. Rimasti soli dentro la struttura, chiamarono immediatamente le forze dell'ordine. Arrivarono la Policia Nacional, la Guardia Civil, l'Unità Zoofila della Guardia Civil, il Seprona e scoprirono che la residenza era da tempo sotto indagine per maltrattamento animale e per la forma illegale utilizzata per sacrificare gli animali. Jo e Simone hanno denunciato i responsabili della struttura per Omicidio Volontario Continuato dei tre cani di proprietà, con Passaporto Internazionale e iscrizione all'anagrafe canina, membri della famiglia, per Falsa Testimonianza e Falsa Documentazione. Nonostante le tante denunce fatte precedentemente, il canile lager rimaneva aperto e convenzionato con una quindicina di Comuni per la raccolta dei randagi, soppressi per legge, dopo dieci giorni dall'entrata nel canile. L'autopsia su Holly rivelò la presenza di un potente paralizzante muscolare, farmaco illegale per l'eutanasia, che garantisce all'animale una morte lenta, per soffocamento, cosciente e agonizzante sino all'ultimo respiro. La prova schiacciante che mancava da sempre e permise la chiusura del canile, oltre all'imputazione di cinque persone, chiamate a rispondere nel primo processo per omicidio animale che vede imputato un proprietario di canile privato. Procedimento Penale pionieristico in terra Iberica. Venti giorni dopo la morte dei cani, il 07 ottobre 2007, i due italiani decidono di partecipare a Cadice alla manifestazione animalista per la chiusura del canile (verrà chiuso a novembre 2007). L'affluenza fu alta, circa 2.000 persone parteciparono, urlavano la loro indignazione lo sprezzo per la giunta di Cadice, convenzionata con il canile lager. Teofila Martinez Saoz, Sindaca di Cadice, Senatrice del PP e Primo Cittadino della città da oltre quindici anni, partecipava alla Messa celebrativa della Patrona della città, accompagnata dalla giunta comunale. I manifestanti si mossero verso la chiesa, Teofila Martinez uscì protetta dalle guardie del corpo e da un impressionante spiegamento di polizia. Passò attraverso una strada stretta, gremita di persone e se ne andò. Jo e Simone erano appoggiati contro una parete, quando due agenti si avvicinarono e senza ragione alcuna li strattonarono, riuscendo a catturare, percuotere a sangue e arrestare Simone (vedi video sottostante). La vita si capovolse in un minuto, dopo tre giorni in cella d'isolamento, il Giudice sentenziò la detenzione di Righi senza cauzione, nonostante le immagini e i video che riprendevano l'evidente aggressione della Policia Local e Policia Nacional verso i due italiani. I capi d'accusa erano, "Intento di Attentato, resistenza a Pubblico Ufficiale e Disordine Pubblico". Il 23 ottobre 2007, Jo fiori viene imputata con gli stessi capi d'accusa di Righi, interrogata il 31/10/2007, ma mai arrestata. Dopo due mesi di detenzione, due ricorsi, l'intervento dell'ex Console di Madrid Sergio Barbanti, del Ministro degli Esteri Franco Frattini, l'On. Marco Zacchera, Madame Brigitte Bardot, moltissime persone intervenute da tutto il mondo e il pagamento di 3.000 di cauzione, Simone Righi fu rilasciato il 07 dicembre 2007, con obbligo di firma il quindici di ogni mese e il ritiro del passaporto. Il prossimo 04 ottobre 2010 si apre il processo contro Simone Righi con richiesta di dieci anni di detenzione, richiesta sproporzionata e assurda, oltre a una multa in denaro, Jo Fiori, prosciolta temporaneamente dai capi d'accusa, sarà testimone di Righi al processo e teme che possano nuovamente cambiarle le carte in tavola. Vie ufficiose confermano la presenza del Governo durante il processo, Jo e Simone chiedono un impegno ufficiale poiché oggetto di un'ingiustizia e non vi sono i presupposti per una giusta sentenza. Inspiegabile l'accanimento del Comune di Cadice, impegnato nel voler distruggere la vita di chi a suo tempo fece la cosa giusta, ovvero denunciare un mattatoio a cielo aperto camuffato da Associazione Animalista, colpevole dell'omicidio dei loro tre cani e migliaia di altri innocenti senza famiglia. Come dice Roberto Saviano, chi denuncia diventa criminale. L'intera vicenda sembra studiata ad arte per impedire ai due italiani di partecipare al processo contro il canile dove, anche il Comune di Cadice, convenzionato per anni con il canile lager, verrà chiamato a rispondere. L'aggressione e la detenzione di Simone Righi, l'imputazione fortemente voluta dal Comune di Cadice e poi ritirata dopo due anni a Jo Fiori, la gratuita persecuzione psicologica, i danni economici, le limitazioni lavorative, i danni d'immagine per entrambi, sono il risultato di questi tre anni infinitamente faticosi, estenuanti, vissuti sul filo d'acciaio, come i funamboli. L'avvocato Libero Mancuso, che rappresenta i due italiani in Italia, definisce "aberrante la vicenda ed esente da qualsiasi logica". Le accuse si muovono su ipotesi e mai su prove certe. Una storia surreale, una storia che poteva capitare a chiunque, una storia di tutti. L'On. Marco Zacchera ha presentato Interrogazione Parlamentare in data 15/09/2010 INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 15/10/2010 ZACCHERA - AL MINISTRO PER GLI AFFARI ESTERI Per sapere, premesso che Il cittadino italiano sig. Simone Righi viene arrestato il 07/10/2007 durante una manifestazione animalista a Cadice (Spagna) contro il canile privato e pensione a pagamento "El Refugio" di Puerto Real (Cadice), all'interno del quale sarebbero stati uccisi numerosi animali 3 dei quali di proprietà del sig. Righi. Il ritrovamento del cadavere di uno di essi dentro un congelatore e la denuncia alle autorità competenti (Guardia Civil) consentirono la chiusura della struttura e l´incriminazione di cinque persone. L´autopsia di Holly rivelò l´utilizzo illegale di un paralizzante muscolare utilizzato per la soppressione degli animali, farmaco a poco prezzo che garantisce una morte lenta, cosciente e agonizzante all'animale. Righi stava partecipando alla manifestazione di Cadice, indetta da un´associazione di Madrid a sostegno di coloro che da anni si battevano contro la struttura, stranamente "difesa" dai Comuni convenzionati con la stessa per la raccolta dei randagi. Cadice era uno dei Comuni convenzionati. La differenza, rispetto ad altre denunce precedenti era che i tre cani uccisi erano di proprietà, dotati di passaporto europeo e iscrizione all'anagrafe canina in Italia, membri della famiglia. Durante la manifestazione la folla (2.000 persone) si mosse in prossimità della chiesa "Santo Domingo", dove si commemorava la Patrona della città (Virgen del Rosario). Alla funzione religiosa partecipava la Sindaca di Cadice, Teofila Martinenez Saiz (Senatrice del PP) e un gruppo di consiglieri Comunali. La giunta, uscendo dalla chiesa trovò i manifestanti che urlavano giustizia, chiedevano in coro la chiusura del canile lager. La delegazione passò attraverso i manifestanti, allontanandosi, poi inspiegabilmente un cordone di polizia si mosse verso Righi colpendolo ripetutamente, prima dell'arresto. Immagini e video testimoniano l´evento. Venti giorni dopo l´arresto Righi fu imputato di "Intento di Attentato alle Istituzioni, Resistenza a Pubblico Ufficiale e Lesioni Volontarie". Il 07/12/2007, dopo due lunghi mesi d´ingiusta detenzione e grazie all'aiuto del Governo Italiano e dei tanti sostenitori, Righi fu liberato, ma privato del passaporto e con obbligo di firma il 15 di ogni mese c/o il Tribunale. L´Avvocato José Ignacio Quintana ha fatto ricorso chiedendo il proscioglimento di Righi dalle assurde accuse, prive di fondamenta e prove circostanziali. Il 04/10/2010 verrà celebrato il processo contro Simone Righi con capi d'accusa ancor più pesanti e tali da fargli rischiare una lunga pena detentiva. Quali iniziative abbia intrapreso il Ministero, attraverso i nostri rappresentanti diplomatici in Spagna, perché al sig. Righi sia assicurato un equo processo e la più ampia possibilità di difesa. On. Marco Zacchera La faccenda è serissima, oltretutto negli anni sono addirittura duplicati i capi d'imputazione per "Attentato alle Istituzioni". La sensazione di poter sparire è forte, le ragioni tante, le possibilità di liberarsene poche. Se vuoi ti invio gli atti con la richiesta de Comune di Cadice, avvallata in toto dal PM. Sono sfinita e così Simone... IL 04/10/2010 SI APRE IL PROCESSO CONTRO SIMONE RIGHI CON I SEGUENTI CAPI D'ACCUSA: Testo preso da Atto con Richiesta del Comune di Cadice. Pag 04. - Tercero - "El acusado Simone Righi, es autor de dos delitos de atentado, un delito de resistencia y cuatro faltas de lesiones". "L'imputato Simone Righi è autore di due delitti di attentato, un delitto di resistenza e quattro per lesioni volontarie". - Quinta - "Procede imponer al acusado Simone Righi la pena de cuatro años y seis meses de prision, inhabilitacion para el ejercicio del sufragio pasivo durante el tiempo de la condena y multa de seis meses a razon de 6,00/dia, por uno de dos delitos de atentado de que es acusado. La pena de nueve meses de prision, inhabilitacion para el ejercicio de sufragio pasivo durante el tiempo de la condena por el delito de resistencia de que igualmente es acusado. Y cuatro penas de multa de 45 dias cada una de ellas a razon de 6,00.-/dia, con arresto sositutorio en caso de impago por las cuatro faltas de lesiones." "Procede imponendo all'accusato Simone righi la pena di quattro anni e sei mesi di prigione, inabilitazione per l'esercizio del suffragio passivo durante il periodo di condanna e multa di sei mesi stabilita in 6,00/giornalieri, per ognuno dei due delitti di attentato per i quali è accusato. La pena di nove mesi di prigione, inabilitazione per l'esercizio di suffragio passivo durante il periodo di condanna per il delitto di resistenza del quale è ugualmente accusato. E quattro pene con multa di 45 giorni cada una oltre a 6,00/giornalieri, con arresto sostitutivo in caso di mancato pagamento per le quattro aggressioni volontarie". VIDEO DELLA MANIFESTAZIONE http://www.youtube.com/watch?v=WNsViZJPs8Q http://www.youtube.com/watch?v=XGJvKW8ivsE ARTICOLO DEL RESTO DEL CARLINO 17/07/2010 http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2010/09/17/386010-miei_cani_uccisi_senza_pieta.shtml BLOG DI AMICI SPAGNOLI INERENTI ALLA VICENDA http://cadizfelina.blogspot.com/2010/05/los-gatitos-de-rotaguau-nos-necesitan.html?spref=fb http://noestamalserhumildeporlasdudas.blogspot.com/2010/09/justicia-para-simone.html EVENTO CREATO DA UNA AMICA PER SIMONE JUICIO CONTRA SIMONE (PROCESSO CONTRO SIMONE) ENTRATE E PARTECIPATE NUMEROSI http://www.facebook.com/event.php?eid=155079731186341 |
"I miei cani uccisi senza pietà
Ho protestato e rischio 10 anni"
Per il bolognese Simone Righi il 4 ottobre si apre il processo in Spagna. Dovrà rispondere di disordine, lesioni aggravate a pubblico ufficiale e attentato alle istituzioni: tutto per le proteste dopo la morte dei suoi cani
Bologna, 17 settembre 2010- LA LIBERTÀ di Simone Righi, bolognese di 40 anni, è appesa a un filo. Il prossimo 4 ottobre ci sarà un processo a suo carico, a Cadice, in Spagna, dove rischia dieci anni di carcere. Dovrà rispondere di disordine pubblico, lesioni aggravate a pubblico ufficiale e due intenti di attentato alle istituzioni: tutto per aver protestato dopo la morte dei suoi cani.
L'odissea di Simone inizia tre anni fa, il 17 settembre 2007, con la morte di Holly, Vito e Maggie, i suoi tre cagnolini. "Ero in Spagna, a Puerto Real, vicino a Cadice racconta con la mia compagna Anna Fiori e avevamo deciso di lasciare le nostre bestiole nella pensione 'El Refugio', per quattro giorni. Tornati, abbiamo trovato i nostri cagnolini morti".
Da qui, la denuncia ai responsabili della struttura per "omicidio volontario" (rispetto alle denunce precedenti i tre cani uccisi erano di proprietà, ndr) e la partecipazione della coppia bolognese, il 7 ottobre 2007, a Cadice, alla manifestazione animalista contro il canile lager, poi chiuso.
Qui Simone viene caricato dalla polizia e arrestato. Il bolognese resta in carcere due mesi, poi, grazie all'intervento del Governo italiano, viene rilasciato dopo il pagamento di 3.000 euro di cauzione, con obbligo di firma e ritiro del passaporto. E' tornato in Italia, ma ora vuole affrontare il processo.
L'INTERVISTA A SIMONE RIGHI:
IL SUO NUOVO nome, su Facebook, è Simone 'Randagio' Righi. "Dal 17 settembre 2007 non sono più lo stesso. La mia vita ammette è stata disintegrata". A parlare della sua odissea è, in primis, il suo corpo. Simone, tatuatore professionista, fra i tantissimi tattoo, ne ha uno speciale: i nomi dei suoi cani uccisi, Holly, Vito e Maggie 'incisi' sul petto. Sul biglietto da visita i suoi occhi, incorniciati da un paio di orecchie e un muso da cane.
Oggi ricorre il terzo anniversario della morte delle sue bestiole, com'è cambiata la sua vita da allora?
"Dopo i giorni d'isolamento e l'esperienza del carcere, ho avuto continui choc. Quando mi hanno rilasciato dopo aver pagato 3mila euro di cauzione avevo paura ad uscire di casa".
Il 4 ottobre lei rischia dieci anni e di tornare in carcere.
"Ho fiducia nella giustizia, per questo ho deciso di essere presente al processo".
Non ha paura?
"Fuggire non paga".
Se le cose non andassero come si aspetta, come reagirà?
"Mi sentirò un condannato a morte".
In questi tre anni come ha fatto ad andare avanti?
"E' stato difficile. Anche economicamente. Avrò speso più di 50mila euro e ora lavoro come tatuatore per pagarmi gli avvocati: uno in Italia e uno in Spagna".
E' stato difficile lavorare dopo il carcere in Spagna?
"Agli occhi degli altri ero un ex detenuto, quindi nel dubbio preferivano non assumermi. E' stato un calvario".
Lei però non è solo. Sul web in tanti la appoggiano e l'altro giorno (il 15 settembre, ndr) l'onorevole Marco Zacchera ha fatto un'interrogazione parlamentare per discutere del suo caso...
"In molti mi sostengono, anche in Rete, facendo 'girare' le mie foto e il video dell'aggressione da parte della polizia. Mi è arrivata la solidarietà anche dal Venezuela. Ringrazio tutti: dal ministro degli Esteri Franco Frattini, all'ex console di Madrid Sergio Barbanti a Brigitte Bardot".
Ci sarà qualche rappresentante italiano al processo?
"Con il mio avvocato italiano, Libero Mancuso, abbiamo fatto richiesta formale. Lo spero".
Se tutto andrà bene, presenzierà al processo di dicembre contro il canile di Puerto Real?
"Certo. L'unica cosa che mi consola in tutta questa storia è che, grazie alla nostra denuncia, sono state salvate cento bestiole".
Quando tutto sarà finito, come vede la sua vita?
"Non desidero altro che un po' di tranquillità. E riprendere in mano la mia esistenza. Vorrei creare una fondazione animalista con la mia compagna e tornare in Spagna".
In Spagna?
"Sì, nessun rancore".
di Rosalba Carbutti
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