Parma: un'interrogazione per chiedere più agenti di polizia penitenziaria, educatori e psicologi penitenziari
Carceri: Soliani, "Difficili condizioni carcere parma"
Duplice tentato suicidio nel carcere di Parma, la senatrice Albertina Soliani interroga il ministro della Giustizia Alfano
A seguito del duplice tentato suicidio nel carcere di Parma la senatrice Albertina Soliani – che si è occupata più volte dei temi legati alle carceri italiane - interviene sull'argomento con un'interrogazione al ministro della Giustizia Angelino Alfano.
I due recenti eventi di Parma ma anche l'aumento del fenomeno in Italia sono al centro dell'interrogazione rivolta al ministro. «Ho chiesto quali provvedimenti urgenti intende intraprendere - dice Soliani - e che sia immediatamente assegnato al carcere di Parma un numero adeguato di agenti di polizia penitenziaria, di educatori e di psicologi».
«La carenza degli organici è la causa primaria della difficoltà nelle relazioni umane all'interno del carcere. Lo stato di abbandono a se stessi dei detenuti, senza adeguate iniziative interne ed esterne che favoriscano il loro recupero, è fuori dai principi costituzionali. La polizia penitenziaria stessa soffre fortemente di questa condizione. Si tratta – ha concluso Soliani – di un allarme sociale che deve essere raccolto da tutte le istituzioni che hanno la responsabilità nella gestione delle carceri italiane.»
Carceri: Soliani, "Difficili condizioni carcere parma"
Duplice tentato suicidio nel carcere di Parma, la senatrice Albertina Soliani interroga il ministro della Giustizia Alfano
A seguito del duplice tentato suicidio nel carcere di Parma la senatrice Albertina Soliani – che si è occupata più volte dei temi legati alle carceri italiane - interviene sull'argomento con un'interrogazione al ministro della Giustizia Angelino Alfano.
I due recenti eventi di Parma ma anche l'aumento del fenomeno in Italia sono al centro dell'interrogazione rivolta al ministro. «Ho chiesto quali provvedimenti urgenti intende intraprendere - dice Soliani - e che sia immediatamente assegnato al carcere di Parma un numero adeguato di agenti di polizia penitenziaria, di educatori e di psicologi».
«La carenza degli organici è la causa primaria della difficoltà nelle relazioni umane all'interno del carcere. Lo stato di abbandono a se stessi dei detenuti, senza adeguate iniziative interne ed esterne che favoriscano il loro recupero, è fuori dai principi costituzionali. La polizia penitenziaria stessa soffre fortemente di questa condizione. Si tratta – ha concluso Soliani – di un allarme sociale che deve essere raccolto da tutte le istituzioni che hanno la responsabilità nella gestione delle carceri italiane.»
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