Tartufi. Consigli per gli acquisti
Roma, 23 Novembe 2009. Prezzo elevatissimo, scarso potere alimentare, "profumo" intenso. Sono queste le caratteristiche dei tartufo, un fungo sotterraneo che si sviluppa in corrispondenza delle radici degli alberi (es. quercia) e che puo' essere individuato grazie all'utilizzo di cani addestrati. Anticamente gli venivano attribuite proprieta' afrodisiache, tant'e' che era stato dedicato a Venere. Quello piu' pregiato e' quello bianco di Alba (Cuneo) ma ce ne sono di varieta' meno costose (es. nero di Norcia – Perugia). Il prezzo elevato, anche 3.000 euro al chilo, induce i disonesti a truffare i consumatori. Ci sono tartufi provenienti dall'Asia senza alcuna particolare qualita' organolettica, che non sanno di nulla e non profumano ma che vengono commercializzati come nostrani; i prezzi di importazione sono, ovviamente, stracciati rispetto a quelli di vendita nel nostro Paese. Difficile, per i profani, distinguere l'uno dall'altro anche perche', furbescamente, si uniscono a quelli italiani per farne assumere l'odore. A volte si aggiungono pietruzze nelle screpolature per aumentarne il peso o si incollano quelli piccolissimi tra loro (il tartufo piu' grande e' piu' costoso) o si mescolano specie piu' e meno pregiate. Insomma, attenzione alle truffe che, in questo caso, sono particolarmente onerose; individuare un venditore di fiducia ci pare cosa utile.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori