La Stagione Armonica
La Stagione Armonica tra prima e seconda prattica al Festival de Músiques de Torroella de Montgrí in Catalogna (Spagna)
Dopo la tourneè con il M. Riccardo Muti tra Piacenza, Ravenna e Nairobi, ancora un appuntamento internazionale per La Stagione Armonica che, mercoledì 10 agosto alle 22.00, sarà ospite al Festival de Músiques de Torroella de Montgrí in Catalogna (Spagna), nella suggestiva cornice della chiesa di Saint Genís, splendido esempio di gotico catalano del XIV sec., dalla monumentale facciata barocca, che tutte le estati, accoglie il Festival internazionale di musica, uno degli eventi musicali più prestigiosi della regione spagnola.
In programma la Messa da Requiemper doppio coro e basso continuo ed il mottetto Ay, qué dolor! del compositore catalano John Cererols (1618-1676), i mottetti a due cori e basso continuo Fürchte dich nicht, ich bin bei dir BWV 228 e Komm, Jesu, komm! BWV 229 di Johann Sebastian Bach (1685-1750) ed il Misere di Gregorio Allegri (1582-1652).
Un filo sottile lega Bach e Cererols, i due compositori intorno a cui ruota tutto il programma. Secondo numerosi musicologi sembra che Bach fosse venuto a conoscenza diretta di alcuni lavori del compositore catalano, come si intuisce ascoltando il tema iniziale della Passione San Matteo, basato su un tema identico a quello utilizzato da Cererols nel mottetto Ay, qué dolor!
Il concerto termina con il Miserere di Allegri, che rappresenta uno degli esempi più alti della cosiddetta prima prattica, e che per secoli non è stato possibile copiare o eseguire al di fuori delle mura del Vaticano. Il Miserere, che si poteva eseguire solo durante la Settimana Santa nella Cappella Sistina, è legato alla leggenda di un Mozart quattordicenne che l'avrebbe trascritto identico dopo averlo ascoltato una sola volta.
La Stagione Armonica diretta dal M. Sergio Balestracci sarà accompagnata da un piccolo ensemble strumentale: Alberto Guerra al fagotto, Giorgio Sanvito al violone e Francesco Baroni all'organo.
Il concerto è dedicato alla memoria di Ernest Lluch, grandissimo amante di musica, economista e uomo politico catalano assassinato nel 2000 dall'ETA.
Curriculum
La Stagione Armonica viene fondata nel 1991 dai madrigalisti del Centro di Musica Antica di Padova, del quale hanno costituito il nucleo fondamentale dal 1981. L'Ensemble, specializzato nel repertorio rinascimentale e barocco, ha lavorato con musicisti quali Andrea von Ramm, Anthony Rooley, Nigel Rogers, Jordi Savall, Peter Maag, Gianandrea Gavazzeni, Gustav Leonhardt, Andrea Marcon, Ottavio Dantone, Stefano Demicheli, Reinhard Goebel, Howard Shelley, Zsolt Hamar, Riccardo Muti e con orchestre e gruppi strumentali tra cui Hesperion XX, Accademia Bizantina, Orchestra Acàdemia 1750 (Barcellona), Dolce & Tempesta, Orchestra Barocca di Venezia, Il Giardino Armonico, Orchestra di Padova e del Veneto, Orchestra GiovanileLuigi Cherubini.
Dal 1996, è diretta e preparata da Sergio Balestracci che ne ha assunto la direzione artistica.
Ha partecipato ad importanti festival e rassegne in Italia e all'estero tra cui Musica e Poesia a San Maurizio a Milano, Settembre Musica a Torino (MiTo), Festival Claudio Monteverdi a Cremona, Festival Abbaye d'Ambronnay, York Early Music Festival, Festival delle Fiandre, Festival Europäische Kirchenmusik, Amici della Musica di Firenze, Amici della Musica di Padova, TrentoMusicAntica, Festival Barocco di Viterbo, Festival di Pentecoste di Salisburgo e Ravenna Festival.
Nel 2009, La Stagione Armonica ha collaborato con il Maestro Riccardo Muti e l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini per l'esecuzione della Missa Defunctorum di Giovanni Paisiello a Salisburgo per Salzburger Festspiele, a Ravenna per Ravenna Festival e a Firenze, Piacenza e Udine. Nel 2010 ha partecipato alla produzione "Le vie dell'Amicizia" eseguendo il Requiem in do minore di Luigi Cherubini in collaborazione con l'Orchestra Giovanile Italiana e l'Orchestra "Luigi Cherubini" dirette dal Maestro Riccardo Muti.
La Stagione Armonica oltre che del proprio gruppo vocale e strumentale, che si avvale della collaborazione di cantanti solisti e strumentisti tra i più rinomati specialisti del repertorio barocco, ha creato al proprio interno una sezione vocale interprete del Canto Gregoriano.
Sergio Balestracci, direttore del coro. Dopo aver iniziato gli studi di musica al Conservatorio di Piacenza ha studiato flauto diritto con Edgar Hunt diplomandosi successivamente in questo strumento al Trinity College of Music di Londra. Laureatosi in storia moderna all'Università di Torino ha iniziato molto presto un'intensa attività concertistica, nel campo della musica rinascimentale e barocca, contribuendo, tra i primi in Italia, alla riscoperta di quel repertorio. Ha tenuto corsi di perfezionamento nei maggiori centri italiani per la musica antica (Urbino, Mondovì, Scuola di Perfezionamento di Saluzzo, ecc.). Nella duplice veste di direttore e di flautista ha al suo attivo numerose registrazioni: tra le ultime si segnala, la "Missa Salisburgensis" a 54 voci con il complesso vocale e strumentale La Stagione Armonica di Padova di cui è direttore artistico, e la "Passione di Gesù Cristo" di Naumann con l'Orchestra da Camera di Padova e del Veneto. Ha diretto le più importanti pagine di musica sacra(tra cui la "Johannespassion" di J. S. Bach, il Requiem di Mozart) e diverse opere antiche in forma di concerto e scenica, tra cui il "Totila" di Legrenzi, "Orfeo" di Monteverdi, il "Pygmalion" di Rousseau e di Rameau, "La clemenza di Tito" di Caldara per il Festival Barocco di Viterbo, con grande successo di pubblico, senza preclusioni nei confronti del repertorio romantico (Liszt, Brahms) o novecentesco (Strawinsky, Solci, Furlani).
Il Festival Internazionale di Musica di Torroella de Montgrí ha avuto inizio nel 1980 con una serie di cinque concerti in luoghi suggestivi e storici della cittàcome la chiesa gotica di Saint Genís, la gotico-rinascimentale piazza porticata della città ed un precedente monastero agostiniano. Il Festival ruota intorno alla musica classica occidentale, anche se recentemente si è apertoanche ad altri generi di musica non appartenente alla cultura occidentale e ad attività non strettamente musicali, e cerca di mettere in risalto l'eredità musicale catalana ed europea, includendo anche la grande varietà di tradizioni ed esperienze umane che, nel mondo moderno, sono racchiuse nella parola "musica".
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