"Dizionario di una golosa" il vademecum dei veri golosi
Da giugno in tutte le edicole il "Dizionario di una golosa" dell'autrice pontina Nadia Turriziani
Titolo | Dizionario di una golosa |
Autore | |
Prezzo | € 12,00 |
Dati | 2011, brossura |
Editore | |
Nel "Dizionario di una golosa", i segreti e le ricette tramandati e gelosamente conservati per anni dalla mia famiglia, dalle mie nonne, dalle nonne delle mie nonne, dalle amiche e dalle amiche delle amiche sono stati raccolti, trascritti e corredati di notizie storiche e stupende poesie. |
Prefazione
Il vizio capitale di cui più difficilmente potremmo liberarci è quello relativo alla gola.
Nutrire il corpo è un dovere e se quindi è un bene dar lui l'alimento giusto è però un male l'esagerare nella quantità ed anche nella qualità.
Nell'occidente opulento di oggi probabilmente non ha senso parlare ancora di gola come vizio capitale.
La Chiesa ha di fatti introdotto il concetto di moderazione: "Mangiare con giudizio senza goderne eccessivamente".
Anche Dante ci aveva messo in guardia nel Canto VI dell'Inferno: "Una pioggia putrida sui corpi dei golosi li costringe a vivere nel fango in compagnia di cerbero latrante, per l'eternità …".
Dalle pagine della "Divina Commedia" a quelle della "Bibbia" la gola come vizio è finito nei manuali medici che trattano di disturbi fisici e mentali.
Chi mangia troppo è obeso, chi troppo poco è anoressico.
Il cibo è diventato un male del nostro tempo, della nostra società e siccome il cibo è la prima condizione di esistenza, spetta a lui e alla gola mettere in scena un tema che non è alimentare ma profondamente esistenziale perché va alla radice dell'accettazione o del rifiuto di sé.
Come dice la saggezza popolare "Uccide più la gola della spada".
Bando alle ciance!
Visto che noi non vogliamo farci uccidere dalla gola e con tutta sincerità nemmeno dalla spada, dilettiamoci con queste splendide ricette.
Sessantasei dolci, preparati e assaggiati per voi, cultura e pregio delle cucine regionali italiane.
Alcuni rubacchiati dai "pizzetti" (foglietti sparsi) gelosamente conservati dalle nonne e altri dalle rubriche delle mamme.
Dolci irresistibili e gustosi.
Il "Dizionario di una golosa" è nato per soddisfare il peccato di "gola" di una grande golosa.
Non posso nascondere che la golosa in questione sono proprio io.
Ricette corredate di curiosità, piccole storie, aneddoti e perché no, poesie.
Poesie note e meno note, tutte ispirate alla cucina.
Ho peccato? Ma chi se ne frega!
Provate a preparare questi dolci per le persone che amate e vi renderete conto che peccare ogni tanto può fare solo del bene.
Buon appetito, in attesa di altre golosità e curiosità.
Così Giuseppe Lorin parla del libro:
Le voci specifiche sotto ogni ricetta, Ingredienti, Preparazione, Piccole Curiosità, scandiscono il tempo di lettura e di apprendimento del "Dizionario di una golosa" le cui pagine sono accarezzate da echi antichi di filastrocche, poesie, odi, leggende, storie, novelle.
Le varianti alle antiche e domestiche ricette certamente non mancano, ed è anche per questo il particolare utile riscontro che si ha, nella tradizione culinaria familiare.
Il ricettario "Dizionario di una golosa" di Nadia Turriziani, dove la golosa è proprio lei, racchiude alfabeticamente i segreti e le ricette tramandati e gelosamente conservati per anni dalla famiglia dell'autrice, dalle sue nonne, dalle trisavole.
Segreti culinari ormai pubblicati, raccolti, trascritti, arricchiti e corredati di notizie storiche e poesie di amici, di amiche, di alunni di scuole primarie, per non parlare di poeti noti come Carducci, Pascoli, Montale, Neruda o di anonimi poeti che arricchiscono questo "Dizionario di una golosa", con qualche nota poetica d'oltralpe in lingua francese.
Ed è proprio "dalle Alpi alle Piramidi e dal Manzanarre al Reno…", come ricorda nell'ode il Manzoni, che l'impegno storiografico culinario di Nadia Turriziani, toccando le regioni e le isole italiane arriva fin nelle Americhe con le loro prelibatezze indigene.
Non è un semplice libro di ricette il "Dizionario di una golosa" di Nadia Turriziani, edito dalla Sangel Edizioni, ma un resoconto storico bibliografico dell'alimentazione familiare, su gli usi e i costumi della tradizione culinaria secolare italiana e straniera.
Il memento del "non esagerare nel mangiare", ricorda l'eco francescano nei refettori conventuali oltre a ricordarci il monito materno che sottolinea il concetto di moderazione: "Mangiare con giudizio senza goderne eccessivamente", e infatti chi mangia troppo è obeso, chi troppo poco è anoressico; il cibo è diventato un male del nostro tempo, della nostra società!
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