Da Firenze, il presidente di Assoedilizia e vice presidente di Confedilizia Achille Colombo Clerici sull'ipotesi di una imposta patrimoniale straordinaria che ulteriormente possa colpire gli immobili, dichiara :
« Con una ulteriore patrimoniale sugli immobili, si creerebbero forti squilibri nel mercato immobiliare: con rischio di un brusco cedimento dei valori.
Effetti a catena.
Chi e' in crisi salta e chi non lo e' vi entra.
E' a rischio l'intero sistema economico del Paese.
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Quello immobiliare è l'unico campo in cui sussistono trasparenza della consistenza patrimoniale ai fini fiscali, nonche' una imposta patrimoniale ordinaria.
-Allo Stato il contribuente dichiara, non solo in sede catastale, ma anche in sede fiscale quali immobili possiede ed il loro valore, nonche' la redditivita'.
- Ed esiste gia' una patrimoniale ordinaria sugli immobili di due ordini:
a) come ICI, rinnovata a condizioni piu' gravose dal Federalismo fiscale municipale, con l'istituzione dell' IMU che entrera' in vigore nel 2014 e con le tasse di scopo, comunale e provinciale, di immediata attuabilita'.
b) come reddito minimo accertabile di cui al comma 341 della 313/2004 di Tremonti ( parametro minimo di congruita').
In tal modo viene tassato sia il valore patrimoniale in se', sia il reddito parametrato a tale valore.
Non solo, ma il sistema di tassazione degli immobili contiene automatismi in grado di assicurare un costante adeguamento dei valori catastali all'incremento che si produce nel tempo.
Per cui, quello immobiliare è l'unico campo in cui si attua, anche in assenza di nuove disposizioni legislative, una progressione continua nel prelievo fiscale, in rapporto alla eventale rivalutazione della base imponibile.
Anzi, anche nei periodi di recessione dei valori immobiliari, non si e' mai dato storicamente che il fisco aggiornasse al ribasso le basi imponibili.
Il che, peraltro, e' gia' in se' chiaro indice di iniquita' fiscale.
Questo sistema dunque risulta calibrato, con il bilancino del farmacista, al limite del tollerabile, in modo tale da consentire la massimizzazione del prelievo fiscale pur mantenendo l'equilibrio del mercato tra domanda ed offerta.
Ci sono aree di operatori economici ed investitori immobiliari in grande sofferenza, se non in crisi.
Resitono in attesa che la situazione economica generale migliori, ma vedono progressivamente eroso l'investimento, spesso annullato dall'indebitamento.
E poi ci sono le famiglie che hanno collocato i risparmi nell'immobile; famiglie per le quali si e' fortemente ridotta l'entita' della riserva in liquidita'.
Una patrimoniale che ulteriormente incidesse gli immobili sarebbe il colpo di grazia, o meglio di disgrazia, alle economie delle famiglie ed all'economia generale del Paese.»
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