"L'Attimo e l'Essenza". È raro che un poeta spieghi la genesi di un suo testo.
Notturno settimo
Disegno ghirlande di fiato
domani mi porterò via
da lontananze incerte
abbarbicate alla memoria
come nuvole impalpabili nel cielo.
Gli attimi, corone nel silenzio,
ancora rivelano segreti.
Luminosi risvegli.
(L'Attimo e l'Essenza - Arduino Sacco Editore)
È l'ultimo dei sette canti. In una notte invernale il respiro si condensa in
nuvole lievi che svaniscono rapide nel nulla. Forte è il bisogno di "portarsi
via", di avere braccia così forti e abili da potersi sostenere e svanire verso
dimensioni nuove, portarsi via da pensieri lontani e incerti, da una mente che
viaggia inconsapevole e senza controllo, anch'essa impalpabile come le nuvole
in cielo.
Mi piace il contrasto tra "ghirlande di fiato" e "nuvole impalpabili",
entrambe fatte di niente ma collegate tra loro; vicine, le prime, a me stesso,
le seconde al ricordo.
Tutto ciò per accorgersi quanto il silenzio, coronato dal presente,
dall'attimo che vivo, possa diventare un segreto svelato e un risveglio di
luce.
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