Assistere ad un concerto dal vivo è un'esperienza che appaga tutti i sensi, e che si può rivelare interessante da diversi punti di vista.
Con l'estate si avvicina anche la stagione dei concerti all'aperto e dei grandi festival musicali, e le possibilità di assistere ad uno spettacolo musicale si moltiplicano rispetto alle altre stagioni. Un concerto od un festival musicale sono sicuramente delle esperienze che per molti appassionati di musica sono appaganti in vari sensi, in quanto soddisfano sia il desiderio di ascoltare dal vivo i propri artisti preferiti sia quello di vedere all'opera strumenti e accessori musicali di primo livello, come i microfoni se electronics o i monitor krk.
Assistere ad un concerto dal vivo significa essere in più stretto contatto con la musica e con gli artisti che siamo abituati ad ascoltare su disco o su lettore mp3, strumenti utilissimi ma che sicuramente non riescono a ricreare, nemmeno nelle loro versioni tecnologicamente più avanzate, l'energia e le emozioni che uno spettacolo di musica da vivo sa trasmettere. Perché un concerto live non è fatto solo di musica, e non lo si sente solo con le orecchie, ma con tutti i sensi, con il cuore e con la mente. Un concerto dal vivo è così emozionante in primo luogo perché abbatte, o comunque riduce al minimo, la distanza tra musica e ascoltatore, tra artista e spettatore: quando i musicisti sono sul palco le note che si sprigionano dalla loro voce e dai lori strumenti, sia che si tratti di una tastiera anturia che di uno strumento a fiato, non passano attraverso nessun tipo di artificio tecnologico, e arrivano agli spettatori senza filtri, senza mediazioni, trasportate solamente dall'aria. E questo fa una grandissima differenza! Certamente la qualità del suono che possiamo ritrovare in molti degli strumenti che usiamo per ascoltare musica è in molti casi superiore a quella di cui si può godere dal vivo, dove spesso un'acustica non sempre perfetta, il brusio di sottofondo e altri fattori non contribuiscono ad una resa perfetta della musica che viene suonata sul palco, ma è proprio tutto questo contorno a rendere un concerto per molti versi preferibile all'ascolto solitario di un cd o di un file musicale. Perché le cose belle dei concerti sono anche il sudore, la stanchezza che inevitabilmente si presenta dopo ore passate in piedi, il più delle volte a saltare e ballare, il coro di voci che si alza quando i musicisti attaccano le canzoni più amate, e che quasi vanno a coprire la voce del cantante. Un concerto non è fatto solo di suoni, però, suoni non sempre nitidi ma che si confondono con le voci e le emozioni degli spettatori, un concerto è fatto anche della vista dei musicisti che sul palco aggrediscono o accarezzano i propri strumenti, strumenti professionali e accessori, come i lettori novation o i pedali effetti moog, con cui molti di noi non hanno confidenza e che contribuiscono a creare sul palcoscenico una scenografia particolare, dalla vista dei volti e degli occhi degli altri spettatori, sui quali riesci quasi a leggere le tue stesse emozioni e sensazioni, la vista del mare di mani che si alza quasi a voler afferrare con le dita le note dei pezzi più belli. Un concerto è udito, vista e tatto, nel senso di contatto, anche fisico, con gli altri spettatori, che insieme a te creano una specie di uno-tutto tenuto insieme dalla musica, un insieme di persone che non si conoscono ma che sono unite da una stessa passione e da un sentire comune. Un concerto appaga i nostri sensi, ma a livello più profondo è anche in grado di trasmetterci delle sensazioni che poche cose al mondo riescono a trasmetterci allo stesso modo.
Preparatevi dunque per la lunga estate dei live, perché la stagione della musica è finalmente arrivata.
Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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