L'emissione di formaldeide è un problema che sta influenzando da vari anni tutto il mercato mondiale sia di pannelli sia dei prodotti con essi realizzati: mobili, pavimenti, elementi d'arredo. La formaldeide è considerata, infatti, una sostanza pericolosa per la salute dell'uomo, per i suoi possibili effetti a breve e a lungo termine a carico dell'apparato respiratorio. Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale in data 10 dicembre 2008 le disposizioni per regolamentare la fabbricazione, l'importazione e l'immissione in commercio di pannelli a base di legno e manufatti, sia semilavorati sia prodotti finiti, contenenti formaldeide.
Il decreto stabilisce che i pannelli a base di legno e i manufatti con essi realizzati, sia semilavorati sia prodotti finiti, non possono essere immessi in commercio se la emissione di formaldeide supera il valore di 0,1 ppm (0,124 mg/m3).
I pannelli a base di legno e i manufatti con essi realizzati immessi sul mercato devono essere accompagnati da una dichiarazione di conformità ai valori limite, predisposta dai componenti della filiera commerciale ad ogni cambiamento del manufatto che comporti potenziale aggiunta di formaldeide. In particolare, le disposizioni prevedono sanzioni per coloro che importano pannelli e manufatti non rispondenti alla valutazione di conformità, un provvedimento che, oltre a difendere la salute del consumatore, tutela le aziende italiane dalla concorrenza sleale.
Il Catas, il più grande istituto italiano di prove e ricerca nel settore legno-arredo, rilascia il marchio CQA-Formaldehyde E1 che contraddistingue le produzioni di pannelli a bassa emissione di formaldeide rispondenti ai requisiti imposti dalle normative internazionali in materia.
Esso si basa sul monitoraggio continuo della produzione e su prelievi periodici eseguiti dal Catas in qualità di organo esterno di sorveglianza.
Il successo di questo sistema di certificazione è dato soprattutto dal fatto che l'osservanza delle procedure previste consente alle aziende certificate di conoscere costantemente i parametri di emissione di formaldeide relativi alla propria produzione.
La recente riclassificazione da parte dello IARC della formaldeide, concepita come sostanza cancerogena per l'essere umano, sta determinando una situazione di allarme a livello mondiale. Il 7 luglio 2010 il Senate Bill S1660 Formaldehyde Standards for Composite Wood Products Act è stato promulgato come legge. Questo porterà a stabilire limiti nazionali per l'emissione di formaldeide anche per gli Stati Uniti, attualmente validi solo per lo stato della California. Chiunque produca, venda o importi pannelli a base legno sul territorio statunitense sarà soggetto a determinati limiti.
Il protocollo di controllo di prodotto Catas prevede 2 visite ispettive esterne annuali e 3 controlli interni settimanali. Oltre a questo, due volte l'anno Catas emette una relazione sull'attività di prova svolta i doppia lingua, per essere di facile lettura anche per i clienti stranieri.
Il nuovo marchio CQA-Formaldehyde di Catas risponde all'esigenza dei produttori che vogliono attestare un'emissione di formaldeide ancora più ridotta ai limiti E1; specialmente per tranquillizzare le persone sui danni che questa emissione può provocare sull'uomo.
Notiamo quindi che anche i paesi che prima non disponevano di questi limiti per l'emissione di formaldeide, si sono adeguati a un'esigenza sempre più pressante di controlli mirati.
Restano comunque valide le esenzioni, da questi specifici limiti imposti come legge, per i seguenti prodotti:
- Pannelli compensati per uso militare
- Pannelli compensati curvati
- Pannelli strutturali aventi certificazione volontaria PS1-07 o PS2-04
- Hardboard
- Pannelli OSB
- Packaging a base legno
- Legno ad uso strutturale, legno laminato incollato
- Pannelli a base legno utilizzati per la costruzione all'interno di automobili, veicoli ferroviari, navali, aerei, veicoli aerospaziali
- Finestre contenenti meno del 5% in volume di pannelli a base legno
- Finestre o porte per esterno, purché il contenuto in pannelli non superi il 3% in volume oppure che contengano solo pannelli "ultra-low emission" o prodotti con resine prive di formaldeide
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