"Siamo grati, ancora una volta, al Capo dello Stato Giorgio Napolitano per le nobili parole di stima e di gratitudine rivolte alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria, contenute nel messaggio inviato in occasione della Festa del Corpo che si tiene oggi a Roma. Il Presidente della Repubblica ha ricordato autorevolmente come le carenze di organico nella Polizia Penitenziaria ed il continuo aumento della popolazione detenuta rendono più complesso l'esercizio dei compiti istituzionali pur restando ineludibile l'attuazione di interventi normativi e organizzativi per il superamento delle molte criticità ormai manifeste, interventi chiesti dal primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, il SAPPE, ormai da molti anni nella diffusa e generalizzata indifferenza della classe politica italiana. E' proprio per denunciare, pubblicamente e con fermezza, l'indifferenza di buona parte della classe politica ai problemi della Polizia Penitenziaria e del sistema carcere che il SAPPE non partecipa oggi alla Festa nazionale della Polizia Penitenziaria. Ci auguriamo che anche questo ennesimo intervento del Capo dello Stato sull'emergenza carceri non cada nel vuoto."
E' quanto dichiara Donato CAPECE, Segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, a commento del messaggio che il Presidente della Repubblica ha inviato al Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, Franco Ionta, in occasione del 193esimo anniversario della fondazione del Corpo.
"Il SAPPE è idealmente con i colleghi schierati nei Reparti di rappresentanza all'Arco di Costantino a Roma, dove si svolge la Festa nazionale; ma ancor più con quelli – molto più numerosi – che nello stesso momento sono all'interno delle sezioni detentive sovraffollate da quasi 68mila detenuti e di sentinella sulle mura di cinta delle carceri, che stanno girando l'Italia con gli automezzi del Servizio Traduzioni per accompagnare detenuti in altri carceri o presso le Aule di giustizia di tutto il Paese, che piantonano i ristretti ricoverati nelle corsie degli Ospedali civili, che sono impiegati in tutti gli altri posti di servizio del Corpo negli oltre 200 Istituti e servizi penitenziari. E' con i poliziotti col basco azzurro che lavorano ogni giorno, nel silenzio e tra mille difficoltà, con professionalità, umanità, competenza e passione nel dramma delle sezioni detentive italiane. Quei poliziotti – e questi sono numeri che quasi nessuno dice - che nel solo 2009 sono intervenuti tempestivamente in carcere salvando la vita a ben 944 detenuti che hanno tentato di suicidarsi, che hanno impedito che i 5.941 atti di autolesionismo posti in essere da altrettanti ristretti potessero degenerare ed ulteriori avere gravi conseguenze, che hanno bloccato efficacemente, rimanendo spesso feriti, i 3.283 detenuti che hanno posto in essere atti di aggressione verso poliziotti e altri operatori penitenziari o detenuti o intervenendo in prima persona, con sprezzo del pericoloso e spesso a rischio della propria incolumità, nei 1.753 episodi di danneggiamento di beni dell'Amministrazione (rottura o incendio delle celle) realizzati da detenuti violenti. Tutto questo avviene nella colpevole indifferenza di buona parte della classe politica ai problemi della Polizia Penitenziaria e del sistema carcere. Questi eroici nostri colleghi meritano invece il massimo rispetto della classe politica italiana: e la non partecipazione del SAPPE alla Festa nazionale della Polizia Penitenziaria nasce proprio per richiamare i politici alle loro responsabilità".
Roma, 18 maggio 2010
Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria
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