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Nucleare e Berlusconi. Convincere o informare?
Roma, 27 Aprile 2010. "Dobbiamo fare una vasta opera di convincimento sulla sicurezza delle nuove centrali". Cosi' ha dichiarato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi a proposito della scelta nucleare. A questa opera di convincimento si dovrebbe prestare la Rai. Una domanda sorge spontanea: gli italiani devono essere convinti o informati per farsi una loro convinzione? Sicurezza a parte (ovviamente ha tutta la sua importanza), noi vorremmo informare gli italiani che la scelta nucleare non e' economicamente valida. Facciamo un po' di conti.
* La produzione elettrica rappresenta il 18% del nostro fabbisogno energetico complessivo.
* L'82% del fabbisogno energetico va essenzialmente ai trasporti. Il che significa che per 4/5 di fabbisogno energetico dovremo ancora far riferimento al petrolio e derivati.
* Il 25% del 18% fa 4,5%, che e' la quota riservata alla produzione di energia elettrica dal nucleare sul fabbisogno energetico complessivo.
Dunque il nucleare ci fornira' una percentuale limitata di energia, il 4,5% appunto, che puo' essere ottenuta ottimizzando la produzione e attuando politiche di sviluppo delle energie rinnovabili. Queste argomentazioni non sono "urla e strepiti" come scrive qualche giornale. Ci si confronti su argomentazioni, non su scelte ideologiche o interessi di bottega: e' la prima cosa che chiediamo.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
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