La seconda domenica di maggio, come tradizione vuole, sarà, festa della mamma. E basterebbe fare un semplice giro in centro città, o più d'attualità, perdersi nella rete, per rendersi conto di come questo appuntamento sia già sintomo di fermento e agitazione per tutti. Da un lato le mamme, protagoniste indiscusse della loro festa, da un altro la prole amorevole nella doverosa coscienza da figlio di voler ringraziare e omaggiare chi ci ha messi al mondo, da un altro ancora, i commercianti, i negozianti, il commerce unito del web, ognuno a pavoneggiare le proprie idee regalo, ognuno con le proposte più convenienti di idee regalo per le mamme.
Amore e commercio, sentimento e mercato, è la festa della mamma, e come tutte le feste, richiama a sé due aspetti complementari di una stessa medaglia. E' in questa stessa giostra commerciale, sottintesa ad ogni festa, che il più delle volte si tende a criticare il dio dei consumi, in un attacco ormai scontato, per lo più sterile: arriva puntuale nel giorno di Natale così come per il giorno di San Valentino, è presente per la festa del papà, lo sarà per ogni festività sancita dal nostro calendario nazionale.
Qui nessuno discute la preminenza dei sentimenti, delle emozioni e degli affetti su tutto, la genuinità della festa, sincera e disinteressata, e passino pure le frasi da antologia "è il pensiero quello che conta", ma lo scambio di un regalo, di un dono, che si dica male, ha sempre un fascino tutto suo, unico, magico, quasi speciale. In barba ai predicatori del facile consumismo, ai moralizzatori delle spese "inutili", lo scartare un regalo, attendere per la sorpresa e godersi, poi, un sorriso di gioia o uno sguardo di sincera meraviglia, è la sceneggiatura imperdibile di un teatro che tutti noi vogliamo si ripeta volta dopo volta. Lo spettacolo della festa è anche questo, nel copione d'ogni evento ci sarà sempre chi spera in un acquisto dispendioso, chi gioisce per un regalo ricevuto, chi si affanna a trovare le idee regalo più originali, chi, invece, purtroppo, dispensa facili critiche.