Comunicato stampa 1 giugno 2012
L'Europa intervenga sul latte materno.
Andrea Zanoni (Eurodeputato IdV) presenta un'interrogazione alla Commissione europea per chiedere un biomonitoraggio sul latte materno e gettare le basi per una normativa comunitaria che ne prevenga l'inquinamento. "Da contrastare le emissioni di impianti industriali come inceneritori e cementifici"
"La Commissione europea lanci un biomonitoraggio del latte materno e preveda una normativa che contempli i rischi dell'effetto cocktail delle varie sostanze nocive che lo inquinano". Lo chiede Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e membro della commissione ENVI Ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare, con un'interrogazione parlamentare. "Il latte materno è sempre più minacciato da sostanze cancerogene rilasciate nell'ambiente da insediamenti industriali, inceneritori, cementifici. E' arrivata l'ora che l'Ue si occupi da vicino di questo problema".
Parliamo di diossine, PCB (policlorobifenili), metalli pesanti, pesticidi e altri composti chimici risultato di un'attività industriale che comporta ingenti emissioni in atmosfera di varie sostanze, come nel caso di inceneritori e cementifici. "Queste sostanze sono sempre più spesso riscontrate all'interno dei nostri corpi e anche nel latte materno – attacca Zanoni – Proprio come hanno rivelato i risultati delle analisi condotte recentemente nel latte materno di due volontarie residenti a Savarna e Porto Corsini (Ravenna) dove è stata riscontrata della diossina".
Zanoni ricorda che a raccomandare il biomonitoraggio del latte materno è addirittura l'Organizzazione mondiale della sanità OMS. "Questo biomonitoraggio è eseguito in numerosi Paesi Ue, fra cui Belgio, Finlandia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria, ma non in Italia, dove manca quindi una adeguata conoscenza dei livelli di diossine e PCB e del loro andamento nel tempo". A questo riguardo, in Italia il 19 marzo 2012, in una conferenza stampa presso il Parlamento italiano, alla quale ha partecipato anche l'Eurodeputato Andrea Zanoni, è stata lanciata la "Campagna nazionale per la difesa del latte materno dai contaminanti ambientali". I promotori della campagna, tra i quali ISDE – Associazione Medici per l'Ambiente, IBFAN Italia, MAMI – Movimento Allattamento Materno Italiano, ACP – Associazione Culturale Pediatri, Minerva p.e.l.t.i. onlus, PeaceLink, Gruppo Allattando a Faenza, Mamme per la Salute e l'Ambiente onlus – Venafro, ANDRIA associazione scientifica, ricordano che il latte materno è un bene di valore inestimabile e rappresenta ben più di un mero alimento. "Si tratta di una sorta di indicatore attendibile dello stato dell'ambiente in cui vive la madre. Esso rappresenta un mezzo ideale per valutare l'esposizione delle popolazioni ad inquinanti ambientali come le diossine e i PCB".
"Con questa interrogazione, chiedo alla Commissione europea di predisporre un monitoraggio comunitario - conclude l'Eurodeputato - e di gettare le basi per una normativa europea che faccia da contrappeso ai pericoli per il latte materno derivanti dal comportamento irresponsabile di alcuni Paesi membri che, come l'Italia, incentivano il proliferare di inceneritori, impianti a biomasse e centrali a carbone, anche nelle aree dove i cittadini respirano aria avvelenata, in violazione della direttiva 2008/50/CE".
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