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"Il 150° anniversario dell'Unità d'Italia (17 marzo 1861) vede emergere, tra loro strettamente connessi, giudizi sommari e pregiudizi volgari sul quel che fu nell'800 il formarsi dell'Italia come Stato unitario, e bilanci approssimativi e tendenziosi, di stampo liquidatorio, del lungo cammino percorso dopo il cruciale 17 marzo 1861".
E' una riflessione del Capo dello Stato Giorgio Napolitano che facciamo nostra – ha detto il Presidente di Assoedilizia e di Federlombarda Achille Colombo Clerici nel corso di una cerimonia celebrativa svoltasi nella sede di via Meravigli a Milano -.
« All'Unità d'Italia si pervenne grazie al sommarsi di iniziative di èlite, di moti popolari, di lavorio diplomatico, di azioni militari.
Una combinazione prodigiosa, che risultò vincente perché più forte delle tensioni anche aspre che l'attraversarono.
Fu anche l'avvio di uno Stato moderno che vide nascere le prime forme di associazionismo (la prima associazione della proprietà edilizia d'Italia - l'odierna Assoedilizia fu ufficialmente fondata proprio a Milano nel 1894, ma esistevano nuclei originari di proprietari dal 1880 - si affianco' alle Istituzioni private ultracentenarie della nostra citta' sorte o rinvigoritesi nel periodo post-unitario , quali il Politecnico 1863, l'Umanitaria 1893 , la SIAM-Societa' di incoraggiamento di arti e mestieri 1838 , la Societa' del Giardino nata gia' nel 1783, il Circolo dell'Unione, il Circolo Filologico 1872 , il cinquecentesco Collegio degli Ingegneri e degli Architetti ), i sindacati, le grandi industrie quali la Pirelli 1872 , i grandi quotidiani nazionali ( Il Sole 24 ORE 1865, il Corriere della Sera 1876 ), le storiche case editrici ( Casa Ricordi, Ulrico Hoepli Editore 1870 ).
Il periodo postunitario rappresenta dunque nella nostra citta', al pari di quello napoleonico ( che vide la nascita del Conservatorio 1802, della Casa Editrice Paravia 1802, dell'Istituto Accademia di Scienze, lettere ed arti 1803, del Museo di Bera 1797; - l'Accademia di belle Arti 1776, appartenente all'epoca Teresiana, e' viceversa coeva al Teatro alla Scala 1777 ), un periodo di grande slancio creativo sul piano delle istituzioni fondamentali ancor oggi esistenti, e di vigore innovativo in campo, oltre che politico, sociale e culturale.
E il 150° anniversario della Unita' rappresenta anche lo stimolo a un rinnovato impegno a lavorare per la soluzione dei problemi oggi aperti dinanzi a noi: perché quest'impegno si nutre di un più forte senso dell'Italia e dell'essere italiani, di un rinnovato senso della missione per il futuro della nazione.
Colombo Clerici ha concluso ancora con le parole di Napolitano: "Ieri volemmo farla una e indivisibile, come recita la nostra Costituzione, oggi vogliamo far rivivere nella memoria e nella coscienza del Paese le ragioni di quell'unità e indivisibilità come fonte di coesione sociale, come base essenziale di ogni avanzamento tanto del Nord quanto del Sud in un sempre più arduo contesto mondiale".
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