Sin dall'inizio ci hanno sempre detto che è da pazzi pensare a una rivista letteraria che vada in edicola; ancora più pazzi se la rivista non sia fatta di carta povera, non abbia la copertina lucida e non sia pure a colori. Ci dicevano: ma se i grandi editori se ne guardano bene e se iniziative come Millelibri e Mercurio sono morte ci sarà pure un motivo o no? No, abbiamo sempre pensato: non ci può essere alcun motivo perché la cultura non debba meritare riviste (solo perché considerate di nicchia) di qualità grafiche, e dunque costose, del tipo dei magazine sul giardinaggio o i cani, non confezionate in rotocalchi bimestrali o quadrimestrali oppure in tabloid più o meno ripiegati.
Credevamo soprattutto che una rivista come Stilos fosse utile anche alle case editrici, le quali fanno poca pubblicità e quella che fanno la dirottano sulle testate che non sono né letterarie né di cultura. Sono le prime a non volere che i periodici di cultura crescano. E sono quelle stesse che pressano le riviste letterarie indipendenti a intervistare i loro autori e recensire i loro libri: cosa molto improbabile che invece avvenga in quelle testate non di cultura che si occupano di un libro solo se pagate. Col risultato che le recensioni sono sempre positive e gli autori sempre esaltati. Con l'ulteriore risultato che se Il Corriere della sera dà 4 al libro di Eco lo fa solo perché Eco scrive su Repubblica, dove è una specie di anima mundi. Si è arrivati al caso per cui una casa editrice milanese che raccoglie oltre dieci sigle editoriali, e che è la casa editrice che più di ogni altra sollecita le riviste culturali indipendenti perché si occupino dei suoi titoli, ha rifiutato un'inserzione pubblicitaria su Stilos di soli 30 (trenta) euro adducendo le più disparate e grottesce motivazioni.
Stando così le cose, ci siamo trovati davanti a un bivio: seguire Millelibri e Mercurio nel regno dell'ade editoriale oppure fermarci, ripensare il progetto, ridurre i costi ma rimanere vivi. Abbiamo scelto la seconda via, consapevoli che i lettori di Stilos sono speciali: non da oggi ma da molti anni. Li conosciamo. Sanno come noi che conta rimanere attivi, nel pieno di una crisi che se colpisce pesantemente l'editoria libraria è devastante per la stampa specialistica. Sicché siamo costretti, dopo una crisi interna alla società editoriale, a sospendere le pubblicazioni per rimodulare l'allestimento della rivista riducendo le pagine, epperò cercando di mantenerne non solo il contenuto ma anche un certo bell'aspetto. Presto torneremo in edicola: un po' cambiati fuori ma certamente uguali dentro.
Catania, 18 marzo 2011
Gianni Bonina
In allegato il comunicato dell'Editoriale Stilos srl
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