3 NOTE STAMPA
Cittadino vs Fisco: lotta impari contro le cartelle pazze.
Il dr Antonio Giangrande, Presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie, fino a quando gli è stato permesso di esercitare la professione forense, ha presentato presso il Giudice di Pace di Manduria una richiesta di risarcimento danni a favore dei cittadini contro il Comune di Avetrana, in quanto l’Ente li aveva diffamati ed arrecato danno economico per la tutela, contestando loro l’evasione fiscale in cartelle di pagamento. Credito attestato essere inesistente. Il giudice rigettò con sarcasmo la particolarità della richiesta. Peccato che in altri fori molte associazioni dei consumatori hanno ottenuto numerose condanne al risarcimento del danno esistenziale e personale provocato ad alcuni cittadini vittime di cartelle pazze.
Sulla scia del fenomeno denunciato è scandaloso quanto succede a Taranto.
L’avv. Patrizio Giangrande, fratello del presidente Antonio Giangrande, e l’avv. Giancarlo De Valerio vincono la causa contro Equitalia Spa per risarcimento danni, sulla base di ipoteche su immobili emesse da detta società senza alcun avviso e per importi milionari attinenti presunti crediti, risultati inesistenti. Il Tribunale ha riconosciuto il risarcimento di svariate migliaia di euro liquidati in via equitativa.
La cosa scandalosa è che, purtroppo, sono migliaia i casi in cui avvengono invii di cartelle talvolta recanti debiti anche estinti e con scadenze decennali. Il sistema permette al Fisco di effettuare sequestri di immobili o fermo amministrativo di auto, senza aver verificato, come nel caso di causa, la effettiva esistenza debitoria applicando interessi e spese che spesso superano l’importo del debito stesso, stranamente somme non calcolate come usuraie.
Allucinante è il fatto che gli avvocati, in virtù della sentenza di condanna, recatisi unitamente all’ufficiale giudiziario per rendere ad Equitalia il torto subito ed eseguire il pignoramento presso la loro sede a Taranto, gli è stato comunicato dalla stessa Equitalia spa che non intende pagare, ritenendo i beni e i fondi insequestrabili.
Pazzesco è che solo il Quotidiano di Puglia, alla pagina interna su Manduria, a firma di Gianluca Ceresio, si è occupato della vicenda che interessa tutti i cittadini, non solo tarantini, per la disparità di trattamento dei diritti lesi.
Diritto di Cronaca: ricusazione del giudice su cause attinenti pubblicazioni sul sistema giudiziario tarantino.
Il dr Antonio Giangrande, Presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie, è imputato a Taranto in procedimenti penali attivati a suo carico inerenti la pubblicazione di articoli attinenti la malagiustizia a Taranto: ingiustizia riconducibile ad abusi ed omissioni di magistrati ed avvocati. Il Dr Antonio Giangrande, ha presentato personalmente istanza di ricusazione per grave inimicizia in tre distinti processi contro il giudice del Tribunale penale di Taranto, sezione di Manduria, Rita Romano, perché denunciata alla procura di Potenza e al CSM. In seguito a ciò, gli avvocati difensori di Manduria, Gian Luigi De Donno e Dionisio Gigli, che nei rispettivi processi non hanno presentato l’istanza di ricusazione, hanno abbandonato l’incarico, quando l’istanza è stata presentata dall’imputato. In seguito all’istanza il giudice si è astenuta in due processi su tre. Il processo su cui Rita Romano vorrà decidere, Corte d’Appello permettendo, verte sul procedimento in cui il G.I.P. Martino Rosati (quello del caso Sarah Scazzi e della convalida del fermo e della misura cautelare in carcere per Sabrina Misseri) con proprio ed autonomo decreto ha disposto il sequestro preventivo dell’intero sito web dell’Associazione Contro Tutte le Mafie. Portale d’inchiesta che contiene centinaia di pagine, tra cui la pagina di Taranto. Pagina che parla della situazione a Taranto e che nulla centra con i fatti di causa. Per il sequestro immotivato il G.I.P. e stato denunciato a Potenza per interruzione di pubblico servizio e non vi è stata archiviazione.
Ritorsioni: ucciso il cane del presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie.
E’ stato avvelenato il cane del presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie, dr Antonio Giangrande.
Il labrador bianco, a guardia della sede operativa del sodalizio nazionale, è stato avvelenato. Un messaggio al suo padrone per recedere dalla sua attività di inchiesta e di denuncia, anche in virtù degli sviluppi delle varie indagini, tra cui quelle sul territorio di Lecce, che trattano di usura bancaria e collusioni istituzionali.
Grazie dell’attenzione.
Presidente Dr Antonio Giangrande – ASSOCIAZIONE CONTRO TUTTE LE MAFIE
099.9708396 – 328.9163996
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