CACCIA: BOCCIATO DAL TAR ANCHE IL CALENDARIO DEL LAZIO,
DOPO LA CALABRIA
"Il Lazio restringa fortemente i tempi di caccia. Ma l'adeguamento dovrà riguardare tutte le Regioni". Lo annunciano le associazioni Animalisti Italiani, ENPA LAC, LAV , Legambiente, LIPU, WWF commentando l'ordinanza di oggi della Sezione I ter del Tar Lazio contro il calendario venatorio regionale.
Come già accaduto per la Calabria, anche nel caso del Lazio la Regione ha disatteso le indicazioni scientifiche dell'ISPRA, l'autorità nazionale preposta alla materia, e ha emanato un calendario venatorio che non applica correttamente l'articolo 42 della legge Comunitaria 2009 e quindi non mette in atto le misure di tutela per gli uccelli selvatici che quell'articolo ha inserito nella legge 157/92.
Per molte specie di uccelli, tra cui le anatre, i tordi e la beccaccia, la stagione venatoria laziale subisce dunque una forte contrazione, da considerarsi già operativa con l'ordinanza del TAR.
Di grande rilievo appaiono inoltre le considerazioni di diritto affermate dal TAR Lazio, con il rafforzamento ulteriore della potestà statale sulla tutela della fauna e degli habitat naturali e del ruolo nazionale dell'ISPRA, istituto principe della materia.
I casi di Calabria e Lazio segnano comunque un dato che è di carattere generale e che riguarda ormai tutte le regioni d'Italia, obbligate dalla nuova legge ad adeguarsi e prevedere misure più forti ed efficaci a tutela degli uccelli selvatici.
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