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giovedì 15 luglio 2010

PGT di Milano adottato dal Consiglio Comunale - ICI sulle aree "perequate" dalla adozione - Richiesta di moratoria al Governo in materia di tassabilita' ICI delle aree edificabili - Colombo Clerici al Sole 24 Ore.

Dichiarazioni del presidente di Assoedilizia e di Federlombarda Edilizia Achille Colombo Clerici al Sole 24 Ore riprese nell'edizione del 15 luglio 2010 :


« La potenzialita' edificatoria generale, derivante alle aree ed agli edifici, in virtu' del loro coinvolgimento nel meccanismo della perequazione previsto dalle leggi regionali sul governo del territorio ( ad esempio Regione Lombardia ), costituisce un plusvalore connesso ad un contenuto del diritto di proprieta' di natura pertinenziale e reale .

Per le aree essa rappresenta un riconoscimento implicito di edificabilita': una qualificazione urbanistica.

Nell'ambito perequativo tale potenzialita' è cedibile a terzi, quale parte del contenuto del diritto reale di proprieta'.


Temiamo che quella potenzialita' possa essere soggetta ad imposizione ICI sulla base dell'attuale normativa ( art. 36 comma 2 del DL 223/2006) e della interpretazione che se ne da' dagli uffici finanziari e da parte della giurisprudenza ( una normativa ed una interpretazione che tra l'altro contestiamo) secondo la quale ricorre la tassabilita', non solo in assenza di piano attuativo che dia concretezza alla previsione pianificatoria, ma addirittura solo in presenza di semplice adozione del piano urbanistico da parte del consiglio comunale, anche se questo non è stato approvato.

Cio' in virtu' del carattere non costitutivo, ma dichiarativo di questo provvedimento comunale che riconoscerebbe una qualita' intrinseca dell'immobile, area o edificio che sia, ritenendo lo jus aedificandi come inerente oggettivamente, per sua natura, al suolo, sul quale puo' insistere eventalmente anche un edificio.

L'atto comunale pianificatorio sarebbe dunque meramente ricognitivo ( Cass.20256/08) della vocazione edificatoria del suolo.


Il PGT di Milano adottato oggi, peraltro, se non sono intervenuti emendamenti in proposito rispetto alla "Proposta" originaria, prevederebbe anche una potenzialita', incrementativa in termini di superficie, di carattere premiale ( cioe' additiva ) nell'ambito del tessuto urbano consolidato, quando l' edificio sia sottoposto, nel suo complesso, ad interventi di riqualificazione energetica di una certa portata.

Anche tale volumetria è trasferibile.

Non solo, ma le nuove costruzioni che rispondano a certi requisiti di ecosostenibilita' godrebbero di un incremento volumetrico premiale consistente in una maggiorazione dell' indice ordinario.

Potrebbe darsi quindi che le Amministrazioni comunali, che avessero adottato PGT contemplanti la perequazione, si attivassero al fine di riscontrare per i singoli edifici ( ove vi siano indici premiali ma la questione in questo caso è complicata dalla presenze di una condizione cui è subordinato il sorgere dello stesso diritto edificatorio ) e per le singole aree interessate dalla stessa, la applicabilita' dell'ICI, secondo l'orientamento normativo-interpretativo dominante, da noi pur non condiviso.

Ed i proprietari interessati cosa debbono fare? Si debbono attivare con denunce in via di autoliquidazione?


Si porrebbe poi in generale il problema della determinazione del valore imponibile: parametrato ad uno standard predisposto dalla Amministrazione o ai prezzi effettivi intercorsi nelle cessioni ?

L'una e l'altra delle soluzioni presentano criticita' sul piano dell'equita' fiscale. »


Richesta di moratoria al Governo:

Assoedilizia chiede dunque al Governo un urgente intervento legislativo modificativo della normativa in materia di tassabilita' delle aree fabbricabili, al fine di evitare un perverso meccanismo fiscale gravemente e ingiustamente penalizzante nei confronti degli immobili (aree ed edifici) siti nei Comuni nei quali si siano varati piani di governo del territorio che introducano quel principio perequativo previsto da leggi regionali.

« Questi immobili - prosegue il presidente di Assoedilizia - potrebbero esser chiamati dalle Amministrazioni a pagare da subito ( dopo l'adozione da parte del Consiglio comunale ed anche se il piano non verra' approvato ) l'ICI sul plusvalore "additivo" loro riconosciuto dal PGT , anche se non si vorra' o non si riuscira' mai a vendere o a realizzare la relativa potenzialita' edificatoria.

Ed il criterio potrebbe valere,non solo ai fini ICI, ma per tutta la fiscalita' immobiliare»
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